Cybersicurezza: i nostri inizi – Quarta parte: CeBIT

Finalmente è arrivata l’estate. Ce n’è voluto di tempo! Ma non sono sicuro che sia la benedizione che normalmente è, visto che siamo ancora tutti seduti a casa in smart working. Certo, ci sono state “facilitazioni” qua e là in giro per il mondo, ma noi qui a K non abbiamo fretta di… accelerare le cose. Credo che questo valga anche per altre aziende IT che lavoreranno da casa almeno fino all’autunno, mentre altre sono propense a rimanere a casa fino alla fine dell’anno. E naturalmente i viaggi d’affari sono ancora impensabili, così come le fiere di settore e le conferenze, i Giochi Olimpici e il Festival di Cannes e tutta una serie di altri eventi di grande portata. Basti pensare che alcuni paesi hanno ancora le frontiere chiuse.

Quindi sì, siamo ancora tutti in casa, non usciamo molto e ogni giorno che passa siamo un po’ più inquieti. Almeno per molti le cose stanno così, ne sono sicuro. Ci sono altri che approfittano di tutto il tempo a disposizione e fanno più esercizio fisico che mai! Io mi trovo nel mezzo. A volte sono stanco del fatto che i giorni sembrino tutti uguali ma comunque cerco di tenermi occupato. E questo include scavare nei miei archivi per trovare alcune vecchie foto, che portano a ricordi felici (il che mi fa pensare a quanto il mondo stia cambiando velocemente), che portano a questo mio nuovo post!

Sì, questa serie combina molta cyber-nostalgia, oltre a varie intuizioni personali e di business che ho raccolto nel tempo, che spero saranno utili per alcuni, o semplicemente interessanti per altri. Di conseguenza, continuo qui oggi con la quarta parte, e continuo i miei racconti, iniziati nella terza parte, sul CeBIT

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Festa a Roma per un evento speciale

Ciao a tutti!

Dopo Monaco, quasi senza fermarmi mi sono diretto verso il sud d’Europa, a Roma, e sono rimasto lì qualche giorno per un’intensa agenda di lavoro. C’erano diversi eventi che coinvolgevano direttamente Kaspersky Lab…

Innanzitutto, ed evento più importante di questi giorni, abbiamo festeggiato il decimo compleanno del nostro ufficio in Italia! Già sono passati dieci anni? Davvero? Il tempo trascorre troppo velocemente! E ovviamente abbiamo organizzato una bella festa, abbiamo invitato i nostri partner, i nostri clienti preferiti e molti vecchi amici per festeggiare tutti insieme, ed è stato un successo!

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Tutto tranquillo sul fronte demilitarizzato altamente militarizzato

Questo è un posto moooooolto strano. È un posto completamente isolato dal mondo (isolato dagli uomini – non isolato dalla natura come lo è ad esempio Kamchatka). Infatti è più isolato delle centrali nucleari di Chernobyl o di Fukushima. Arrivarci e superare quelle colline all’orizzonte è praticamente impossibile, anche in teoria (non si può né via terra né via etere). Ne sareste colpiti!

Un assurdo paradosso dei paradossi, se mai ce ne fosse uno: dicono che questo posto sia “demilitarizzato”. Risulta essere una delle zone più militarizzate del pianeta! Sì, gente, questa è la zona demilitarizzata coreana – la DMZ.

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Osservazioni curiose, conclusioni utili

Dopo quello che è stato probabilmente il mio “soggiorno” più lungo a Mosca (un mese intero, anche se ehm, io “vivo” qui), ho ripreso la solita routine di non stare troppo tempo in un paese. È bello ritornare alle mie vecchie abitudini; anche il tempo libero a Mosca è stato bello. Ma sto divagando…

Ad ogni modo, mi sono rimesso al lavoro (facendo tutto di fretta), senza andare dall’altra parte del mondo, ma rimanendo relativamente un po’ più vicino. E la prima cosa che ho notato dopo essere arrivato e che mi ha fatto incuriosire è stato questo cartello accento all’ascensore degli uffici che stavamo visitando:

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I paesi più belli del mondo – un nuovo approccio

È arrivato il momento di qualcosa completamente diverso e non industriale. Si tratta esattamente dell’opposto (bellezze sia naturali che artificiali). Perché? Ecco perché…

Non molto tempo fa, in qualche posto (non ricordo dove) mi sono imbattuto nella frase “il paese più bello del mondo”. Non ci penso spesso, ma il subconscio sembra aver registrato la frase per una nuova visita in futuro. Oh il subconscio!

Un paio di settimane dopo sono stato costretto a ripensarci, ho dato un’occhiata su Internet e ovviamente ho trovato diverse cose come “I primi 10/20 paesi più belli del mondo”. Il fatto è che…molti sembravano dire solo fesserie e sembravano scritte da gente che non è mai stata in America Latina, in Cina centrale, a Kamchatka o alle Isole Curili.

Lo ammetto: è difficile stabilire quali siano i paesi più belli del mondo: la bellezza è soggettiva e questo vuol dire che anche il criterio utilizzato sarà soggettivo. Voglio dire, che criterio dovrei o potrei usare?

Però ho qualche vantaggio al riguardo (con la mia Top 100 dei posti assolutamente da vedere nel mondo. Con questa lista potete (o posso) calcolare il grado di bellezza…ma considerando la grandezza dei territori! Ecco come abbiamo ricavato i paesi “più belli” piuttosto che la “quantità di posti belli in un paese in particolare”.

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Buone notizie dalla Cina

Ciao a tutti!

Se c’è una cosa che ho imparato è che la vita non si ferma mai, anzi!

Mentre sono seduto qui in ufficio guardando la neve fuori dalla finestra in Cina, a Wuzhen, si sta svolgendo l’annuale World Internet Conference (a cui ho partecipato l’anno scorso). E quest’anno gli organizzatori hanno deciso di assegnare dei premi al miglior cyberprogetto (secondo loro). E indovinate chi c’era tra i vincitori?!

In questa foto stanno facendo le congratulazioni a tutti i membri del progetto! La nostra soluzione pensata per proteggere le installazioni industriali e le infrastrutture critiche (KICS) ha vinto il premio per i “risultati scientifici e tecnologici di Internet nel mondo), insieme a Tesla, IBM Watson e Alibaba!

500 aziende hanno partecipato al concorso e noi eravamo tra i 15 vincitori (e gli unici nel settore della sicurezza IT).

Acciaio ‘n’ roll

Ok, avete già visto come si produce l’acciaio e come da bramme incandescenti questo viene trasformato in lastre sottilissime nello stabilimento Novolipetsk Steel. Adesso parliamo dei laboratori in cui si effettua la laminatura a freddo e i rivestimenti con polimeri…

I rotoli vengono portati qui dal laboratorio e vengono srotolati su nastri trasportatori, ridistribuiti qua e là e sottoposti a diversi processi tecnologici per aumentare la qualità dell’acciaio, tra le altre cose.

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Il lago dei cigni

Nonostante le condizioni non completamente sterili all’interno dello stabilimento della Novolipetsk Steel, da fuori non direste mai che nelle vicinanze si trova un enorme complesso industriale. La dirigenza prende l’ecologia dell’ambiente circostante moooolto seriamente.

La slide in alto dice: “oltre 1.1 miliardo di dollari è stato investito nell’ecologia in 15 anni. Lipetsk (la città più pulita che produce metallo nella Federazione russa”). Probabilmente riuscite a indovinare cosa vogliono dire le cifre nelle nuvolette: indicano il livello di inquinamento dell’aria e Lipetsk ha il livello/numero più basso: 3.4.

A dire la verità, diversi anni fa hanno deciso di prendere davvero sul serio il problema dell’inquinamento dell’aria e l’hanno ridotto drasticamente (sembra proprio abbiamo fatto un buon lavoro). Tutto intorno al complesso (dentro) crescono alberi dall’aspetto sano. Così sani che una delegazione straniera che ha visitato il complesso ha chiesto quante volte venissero sostituiti gli alberi di cedro. Sembra che non fossero mai stati piantati, sono cresciuti tutti naturalmente.

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Alle bramme piace caldo

Ciao gente!

Vi avevo già detto che l’azienda Novolipetsk Steel è enorme, vero? Quindi era normale che non sarebbe bastato un solo post per i commenti e le foto della mia visita lì. Quindi (sì, avete indovinato) eccoci qui con la seconda parte!…

Ok. 15 milioni di tonnellate di acciaio. Quant’è esattamente? Voglio dire, un Homo Sapiens normale può contarli? Ok, questo è il mio tentativo per calcolare le masse…

Vedete il blocco arancione della foto? Si chiama (non lo credereste mai) bramma, e pesa tra le 25 e 35 tonnellate. Quindi, 15 milioni di tonnellate di acciaio sarebbero…

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…circa 500.000 bramme come questa. Mezzo milione. Non riuscite ancora a immaginarvelo? Proverò con qualcos’altro:

Un cubo di ferro pesa 7.87 tonnellate (il peso dell’acciaio è quasi lo stesso dal momento che pesa 7.85 tonnellate. La differenza è insignificante per il nostro scopo). Quindi, 15 milioni di tonnellate sarebbero 1.9 milioni di metri cubi, vale a dire un gran pezzo d’acciaio di 100 metri di larghezza, 100 metri di profondità e 200 metri d’altezza. Sarebbe come un grattacielo di 50 piani formato da solido acciaio. O un quadrato-cubo di 125x125x125 metri. Vi siete fatti un’idea delle dimensioni adesso?

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Quanto acciaio?

Allora ragazzi, quanti di voi sono stati in una fabbrica d’acciaio? Alzate la mano, per favore…

Beh, nemmeno io c’ero mai stato prima ma ho sempre sognato di vederne una. Volevo osservare l’intero processo, anche da lontano. Volevo vedere come caricano i minerali e il carbone nell’altoforno, sentire come sfrigolano e si fondono e vedere il metallo liquido che viene versato per formare lastre rosse di metallo a temperature di migliaia di gradi per poi essere laminato nel frantoio. Conoscevo un po’ di teoria e un po’ di lessico, ma non avevo mai assistito a questa magia.

Se ancora non l’avevate capito, finalmente il mio sogno si è avverato! Il nostro cliente aziendale Novolipetsk Steel ci ha inviato a Lipeck per dare un’occhiata!

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