Post del mese: ottobre 2015

BUDDHA E L’OCEANO

Se digitate “Buddha e” su Google, indovinate i primi cinque suggerimenti con cui il motore di ricerca completa la frase…

Buddha e i bonsai

Buddha e ahsok

Buddha e i gatti

Buddha e la storia di Mara

Buddha e il quanto

!!!
Bizzarro, lo ammetto. Ma il mio argomento odierno lo è altrettanto: Buddha e… l’oceano!

Non avete individuato il nesso, vero? Beh, ne avete trovato uno tra Buddha… e i gatti?:)

Comunque, tengo in serbo l’analogia tra Buddha e l’oceano per la fine di questo post (è un enigma rompicapo, ma ne vale la pena). Intanto, testo e foto per cominciare.

Nella città di Leshan si trova una statua gigante del Buddha che osserva lo scorrere del fiume Min, per pura coincidenza chiamato Buddha Gigante di Leshan. Sta lì da più di mille anni. Ne è passata di acqua sotto i ponti…

 

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TRAMONTO A ZHANGYE

Attenzione!

Le foto che seguono non sono state ritoccate con Photoshop. Beh, i colori sono stati ravvivati un pochino ma, sul serio, non si tratta di una modifica totale, piuttosto come indossare delle lenti Polaroid. Tra l’altro, si consiglia di portare questo tipo di occhiali da sole quando si guardano dal vivo delle viste come queste. Tutto è un po’ più brillante, più intenso, più limpido e più contrastante. Tipo così:

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SUL SET DI AVATAR, IN CINA

Credetemi, in Cina c’è tantissimo da vedere. Mi sono fatto un regalo per il mio cinquantesimo compleanno e di recente ho trascorso alcuni giorni lì. Rimarrete a bocca aperta quando vedrete alcuni luoghi imperdibili che sto per mostrarvi!

Come ho già detto su queste pagine virtuali, la cosa divertente è che la maggior parte di essi è praticamente ignota agli stranieri. I monumenti storici emblematici che hanno avuto la fortuna di sopravvivere alla Rivoluzione Culturale, a Pechino e nei dintorni, sono celebri, come la Grande Muraglia Cinese, Lhasa e molti altri. Ma c’è tanto altro ancora, di gran lunga sconosciuto fuori dai confini del paese. Basta chiedere intorno: troverete sguardi fissi nel vuoto. Forse qualcuno conosce il monte Kailash, ma niente di più!

Scusatemi se mi ripeto. So di essermi già lamentato di questa cosa non molto tempo fa. Di conseguenza, senza altri indugi, andiamo avanti e lasciatemi continuare con un altro assaggio di Cina Sconosciuta!

Quello di oggi non dovrebbe essere definito un misero assaggio: potrebbe essere uno dei venti luoghi più belli del mondo. Si tratta di Wulingyuan, una “suggestiva area che comprende diversi parchi nazionali, uno dei quali è il Parco Forestale Nazionale Zhangjiajie“.

Da qualche parte fuori dalla visuale mooooolto in basso emergono grandi colonne rocciose. I fianchi frastagliati, completamente spogli, con vegetazione verde in cima. Assolutamente strabiliante e mozzafiato, oltretutto, con qualunque tempo: non posso dire lo stesso per molte installazioni naturali simili, soprattutto quelle della Kamchatka .

Nell’oscurità nuvolosa queste colonne di pietra sono avvolte da una nebbia bianca. La dimensione reale e le distanze coinvolte si perdono del tutto, il cervello si arrende tentando di misurarle. Non possono essere osservati con la mente razionale, solo con le emozioni. Poi d’un tratto il sole viene fuori e la scena si trasforma: tutti i dettagli e i colori escono allo scoperto, ma il cervello non è ancora in grado di capire! Osservate questi contrasti in alcune delle foto in basso.

L’altezza di queste colonne è assurda: centinaia di metri. Questa nella prossima foto è enorme: 1.080 metri, più di un chilometro. A proposito, è chiamata Montagna Alleluia di Avatar, ma dopo vi dirò di più. E l’arco di pietra nelle foto, anche la sua altezza è pazzesca: all’incirca più di 1.000 metri. Potete anche attraversarlo, se ne avete il coraggio.

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KAMCHATKA 2015: RITORNO A CASA

Tutte le cose belle finiscono, almeno per un altro anno. È tempo di tornare a casa.

In totale, abbiamo fatto trekking e arrampicata, salendo, scendendo e inciampando per circa 300 chilometri, siamo saliti su cinque vulcani (sebbene non sempre fino in cima), scrutato centinaia di chilometri quadrati di fenomenale bellezza naturalistica, spaventato (o forse solo sorpreso) dozzine di orsi e nutrito un miliardo di zanzare. Abbiamo anche consumato kilometri di rullini gigabyte delle memory card :).

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The grand finale #Kamchatka. 300+ km on foot in extreme conditions in 26 days

A photo posted by Eugene Kaspersky (@e_kaspersky) on

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TERRA INCOGNITA. I VULCANI DELLA KAMCHATKA MERIDIONALE, KOSHELYOV

Mentre la nostra An-Kam 2015 volge inesorabilmente al termine, ci è rimasto un altro vulcano da esplorare: il Koshelev, in realtà pronunciato Koshelyov (accento su lyov).

Sebbene il nome sia al singolare, non è uno solo, ma una serie di cinque distinti vulcani, ciascuno dei quali erutta in momenti differenti e che insieme formano un’unica, gigantesca struttura di vulcanesimo vario. Dato che i vulcani sono antichi, tutti sono in parte crollati. Ma è proprio questo che li rende ancora più fotogenici.

Le zone del Koshelyov che abbiamo visto (le cime occidentali) consistono in cataste di lava (i centri di precedenti crateri) colorati da resti vulcanici multicolore. Varie sfumature di nero, bianco, rosso e giallo quasi luccicano alla luce brillante del sole in un giorno limpido come quello che abbiamo trovato.

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KAMCHATKA 2015: GROTTE E TUNNEL INNEVATI

Secondo me  le grotte e i tunnel di neve della Kamchatka meritano un post tutto per loro.

Nella Kamchatka cade un sacco di neve. Diamine, davvero un sacco! E in alcuni posti quantità infinite, dozzine di metri. Molta di questa neve cade sui tanti fiumi caldi che ci sono qui (cioè fiumi con il riscaldamento sotterraneo, molto chic 🙂 e quello che si forma è un labirinto di tunnel sotto  cumuli di neve. La neve di cui sono fatti i tunnel non fa in tempo a sciogliersi durante la primavera e a volte ce n’è così tanta che non si scioglie neanche durante l’estate. Entriamo!

Guardate queste foto!

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TERRA INCOGNITA. I VULCANI A SUD DELLA KAMCHATKA: KAMBALNY

Sebbene Kamchatka non sia la destinazione turistica più rinomata o accessibile del mondo,  ha le sue “mecche turistiche”, come la Valle dei Geyser, Tolbachik (specialmente durante un’eruzione), e i vulcani Mutnovsky e Goreliy. Ma vanta anche attrazioni meno visitate, per esempio il vulcano Ksudach. Poi ci sono posti dove l’impronta della zampa di un orso nel fango viene osservata senza il minimo aumento del battito cardiaco, come se fosse soltanto una tra migliaia di impronte d’orso. E la vista dell’impronta di uno stivale di un essere umano, allo stesso modo non provoca alcuna emozione perché non se ne vedono mai! Nessuno vive in questi posti, e li visitano solo uno o due gruppi di turisti… all’anno! Questi luoghi sono completamente spogli, desolati, deserti e silenziosi: Terra Incognita!

Che peccato. Queste terre nascoste sono tutte da vedere!

Due luoghi da visitare  nella Terra Incognita di Kamchatka sono i vulcani Kambalny e Koshelev.

Ahimè, non siamo saliti fino in cima ai loro crateri perché il nostro programma non lo permetteva. Abbiamo deciso invece di fare un giro intorno e così facendo abbiamo stabilito il nostro programma per la prossima visita a Kambalny/Koshelev: camminare da Pauzhetka fino a Kambalny, quindi scendere fino al lago Kambalny e poi… vedremo quanta energia ci sarà rimasta per continuare la scalata al vulcano.

Kambalny è un vulcano alto 2.161 metri, ma ha anche un promontorio vulcanico lungo circa 15 km, che va dritto da nord a sud nel mezzo della bassa Kamchatka, direttamente tra il Mare di Okhotsk e il lago Kuril.

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Kamchatka 2015: cascate bianche e navi di pietra abbandonate

All’inizio ho pensato d’iniziare questo post parlando di tre luoghi d’interesse vicino Pauzhetka, e mettendo una foto scattata da un satellite (della zona tra il Mare di Okhotsk e il lago Curil). Purtroppo non ho trovato foto su Internet; i motori di ricerca propongono solo questa riproduzione topografica approssimativa della zona, zoomando un pochino si sgrana subito l’immagine. È vero, stiamo parlando di un angolo remoto del mondo, ma insomma…

Comunque sia, prima tappa: le Cascate bianche.

Un posto assolutamente meraviglioso! Non avevo mai visto delle fontane naturali sprizzare dalla parete di una cascata (ci sono i geyser naturalmente, ma spuntano dalla terra).

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