Un viaggio attraverso i sapori (parte I): la Kamchatka

Qualche tempo fa mi hanno chiesto cosa metto di solito in valigia durante i miei frequenti viaggi attorno al pianeta, una specie di lista di cose che bisogna assolutamente portare con sé. Ho pensato, “certo… ne posso fare una” (ne ho viste tante su Internet). La mia sarà una lista hi-tech, ma sicuramente semplice.

Iniziamo con alcune considerazioni generali:

Punto uno: quanto più viaggiate, tanto più leggera deve essere la valigia o la borsa. È assolutamente logico se ci pensate. Solo un viaggiatore esperto sa come preparare bene la borsa, come collocare bene le cose, decidere cosa portare con sé e cosa no, e cosa non si ha bisogno in base al luogo in cui si va. Un viaggiatore con esperienza, inoltre, sa che qualche chilo in più fa la differenza quando si ha intenzione di fare lunghe camminate – anche quelle per raggiungere il gate nei grandi aeroporti, ve lo assicuro 😉

Punto due: attenzione anche a quanti apparecchi tecnologici portate. Il mio kit hi-tech si limita a una macchina fotografica Sony RX-100, un portatile compatto Lenovo X1 e degli auricolari comodi Bose QuietComfort 3, niente di strabiliante, oggetti comodi e resistenti. Nessuna macchina fotografica con obiettivi giganti, né smartphone sfarzosi o videocamere, né cavalletti, elicotteri telecomandati o quant’altro…

(Ehm… sì, questa è la mia lista. Già fatto. Non ci è voluto tanto vero?)

Terzo: sono sicuro che non volete sapere quali magliette o jeans porto con me, o lo stato dei miei calzini.

Tranquilli, vi voglio parlare di qualcos’altro. Mentre ragionavo su tutto questo, mi è venuta in mente una cosa…

… perché non inaugurare una “nuova rubrica”: “viaggio attraverso i sapori”, una mini-guida gastronomica alle specialità provenienti dai diversi angoli del pianeta che visitato!

Vi propongo dunque una recente tavola imbandita, foto scattata nel capoluogo della Kamchatka, a Petropavlovsk-Kamčatskij, poco prima del nostro viaggio attraverso le isole Curili

Ma andiamo al dunque…

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Isole Curili: come, dove e perché

Come è nata l’idea di fare una crociera, non per visitare splendide isole tropicali, ma per alcune isole disabitate (ovviamente a ragione) dal clima polare?

In realtà è più semplice di quanto si pensi…

Il mio luogo preferito dove ricaricare le batterie e resettare la mente durante il mese di agosto è senza dubbio Kamchatka: ci sono vulcani, geyser, sorgenti di acqua calda, orsi e altre situazioni estreme. Ma eravamo già stati a Kamchatka, e non una volta sola. Avevamo bisogno di un viaggio simile ma in un posto diverso…

Ogni volta che vado a Kamchatka, la gente del posto mi dice “alle Curili è molto meglio questo o quello”. Olga Rumyantseva, che ha i miei stessi gusti, era già stata alle Curili e me ne parlava continuamente… Durante questi anni la mia curiosità è cresciuta poco a poco, fino a quando non ne ho potuto più e si è deciso (o meglio, ho deciso) che il successivo viaggio estivo sarebbe stato alle Curili.

Una volta stabilito dove andare (circa un annetto fa), è iniziata la preparazione del viaggio alle Curili, che è durata l’intero anno. Abbiamo deciso i partecipanti (la maggior parte appassionati di turismo estremo e della natura più selvaggia), abbiamo stabilito le tappe più adeguate, abbiamo analizzato il territorio e abbiamo scelto l’imbarcazione che meglio si adattava alle nostre esigenze. La cosa più importante: tutti i partecipanti sono stati avvisati che non sarebbe stato il tipico viaggio “palestra-spiaggia-piña colada-spa-Cuba libre-lettura e turismo”. Si trattava di un viaggio su mari agitati, con un clima rigido e su isole inospitali, senza connessione a Internet o cellulari.

Ritorno alle origini, ritorno alla natura.

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Onekotan: non c’è nulla di meglio

Non so il perché, ma per una strana ragione i vulcani sono il mio fenomeno naturale preferito. Ne ho scalati molti in tutto il mondo, tanti altri ne ho visti in elicottero e  di tanti altri ancora ne ho visto i versanti. In ogni caso, i panorami che ho ammirato sono assolutamente spettacolari. Santorini, il Monte Fuji, Gorely (prima di un’eruzione), Mutnovka, Ksudach… Potrei stare qui a parlarne per ore.  Tutti i vulcani hanno delle caratteristiche uniche e ognuno ha una bellezza particolare, per questo non è affatto facile stilare una classifica.

Comunque sia, ora so qual è il miglior vulcano in assoluto per me.

Si tratta del vulcano Krenitsyn dell’isola di Onekotan, appartenente alle Curili. È un vulcano per veri intenditori, solo i migliori esperti di vulcanismo lo conoscono… non ha neanche una sua pagina Wikipedia in inglese! 🙂

Tuttavia, il panorama che offre è incredibilmente magico.

La caldera, quasi perfettamente sferica, è enorme, con 7 chilometri (sette) di diametro. All’interno della caldera si trova un lago altrettanto grande, dal quale emerge il cono di un nuovo vulcano (alto 1324 metri). Il vulcano è circondato dal mare, il lago si trova a circa 400 metri sul livello del mare ed è profondo circa 200 metri. Queste sono le caratteristiche principali di questo incredibile fenomeno della natura.

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Kunašir, un’esperienza sbalorditiva

Oltre a ballare il cha-cha-cha (stiamo scherzando, date un’occhiata al mio post precedente), nell’isola di Kunašir ci sono un sacco di cose da fare e da visitare…

… per esempio, le colonne di lava, le fumarole del vulcano Mendeleyeva, i magnifici bagni di fango della caldera Golovnina. Bagnarsi nei torbidi laghi le cui acque si aggirano sui 30º non faceva per me, ma ho trovato i fenomeni vulcanici dello stratovulcano Mendeleyeva (in particolare le colonne di lava) semplicemente sbalorditivi, uno spettacolo indimenticabile.

Kuril islands

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Shikotan: la Nuova Zelanda delle isole Curili

Se siete stati in Nuova Zelanda, e un bel giorno vi svegliaste improvvisamente sull’isola di Shikotan (vi trovate lì senza sapere come ci siete arrivati, oppure vi siete svegliati da un lungo sonno), molto probabilmente credereste di essere stati teletrasportati in Nuova Zelanda. Sono così simili!

Paesaggi non vulcanici dalla vegetazione lussureggiante, bambù nani, alberi particolari dalle posizioni talmente inusuali che sembrano essere stati messi lì apposta in quel modo. Tutti potati alla perfezione, dai colori talmente vivi che sembra sia stato usato Photoshop… e  il tutto reso ancora più scintillante dall’inevitabile pioggia delle isole Curili. Se aggiungessimo sole e pecore, Shikotan diventerebbe la copia esatta della Nuova Zelanda…potrebbe essere benissimo un luogo qualsiasi dell’isola del Nord.

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Atsonupuri, l’Aston Martin dei vulcani

Le Curili sono isole vulcaniche. Sulle 56 isole che compongono l’arcipelago ci sono 68 vulcani, 36 dei quali ancora attivi.

Ci sono alcuni piccoli vulcani alti fino a due chilometri situati proprio al di sotto dei vulcani “veri”. Durante la nostra spedizione abbiamo scalato e attraversato sette vulcani, macinando circa sei chilometri spostandoci sull’asse x e un centinaio sull’asse y. Abbiamo conquistato la cima dei seguenti vulcani: Ebeko, Krenitsina, UshishirZavaritskovoAtsonupuriTyatya, e Mendeleyeva.

Per fortuna erano vette che si potevano scalare facilmente; a volte erano necessari tempi lunghi ed erano scalate a tratti noiose, ma mai troppo difficoltose. Bisognava solo prendersela con calma e senza preoccupazioni, fare lavorare i polmoni a pieno regime , sudare un pochettino  e, senza neanche accorgersene, eravamo in cima dopo neanche tre o quattro ore.  E ne valeva davvero la pena: la bellezza del paesaggio, la natura selvaggio e la felicità allo stato puro. Meraviglia interna ed esterna della caldera o del cratere. Poi si trattava di fare qualche foto e riscendere. Era questa la rotuine la maggiorn parte delle volte, eccetto nel caso del vulcano Atsonupuri, sull’isola di Iturup.

Atsonupuri volcano

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Alla scoperta dei nostri prodotti 2015

Noi di Kaspersky Lab abbiamo una tradizione (oltre alla festa di compleanno estiva e ai festeggiamenti del Nuovo Anno). Ogni estate lanciamo una nuova versione dei nostri prodotti per utenti privati. Ed eccoci qua, siamo già alla fine dell’estate, no? (Ma come! Di già?!) Permettetemi dunque di darvi alcune delucidazioni sulle caratteristiche principali delle nostre nuove versioni 2015 oppure, detta in un altra forma, sui nuovi modi per acchiappare i cybercriminali 🙂

Si alzi il sipario…

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Risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto

Molti di voi sanno che la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto è 42. Ma nessuno, NESSUNO, compreso Douglas Adams , colui che si è occupato della domanda fondamentale sulla vita e della sua risposta, sa perché è 42 e non 17, 41 o 43. Prima neanche io sapevo ma ora sì. E non crederete mai alla spiegazione…

Devo dire che non stavo cercando la risposta a tale quesito ancestrale, è la risposta che ha trovato me. In un fiume caldo dell’isola di Iturup!

Ebbene, la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto è 42, la temperatura dell’acqua di questo magico fiume.

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