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Un metro di mare in più e per le Maldive è finita

Non ho mai pensato che un giorno sarei andato alle Maldive.

Perché? La maggior parte delle volte i miei viaggi sono dovuti a questioni lavoratie e alle Maldive non ci sono incontri, conferenze o discorsi da fare, non è tipicamente un luogo per gli affari diciamo…

Naturalmente a volte visito dei paesi esotici da turista, ma i miei viaggi di piacere sono da zaino in spalla, tenda e passeggiata sui vulcani, no di certo sole, spiagge dorate e surf. Le Maldive? Sul serio?

In realtà, quando mi è stato suggerito di programmare l’annuale incontro direttivo alle Maldive, non ci è voluto molto per convincermi. Tutti conoscono le bellezze di quest’isola paradisiaca, perché avrei dovuto dire di no? E così abbiamo preso l’aereo in direzione Oceano Indiano…

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La stagione migliore? L’autunno

Ho deciso.

Il mese migliore per viaggiare in Europa è novembre!

L’orda di turisti che si fanno vedere con il bel tempo è sparita e c’è ancora un mese di tregua prima della nuova ondata tra Natale e Capodanno. Sì, novembre è il mese ideale dell’anno per fare una passeggiata per le strade europee e visitare cattedrali, palazzi e musei praticamente senza ressa. Ovviamente, il tempo non è altrettanto gradevole come in estate ma in Europa (soprattutto nel sud d’Europa) non c’è mai un clima troppo rigido, si può viaggiare tranquillamente.

Ovviamente c’è da aspettarsi un po’ di pioggia e il cappotto è indispensabile, ma non è nulla in confronto alla possibilità di evitare gente ovunque, file interminabili e poter fare tranquillamente le foto senza essere interrotti da altri turisti.

Io e A.B. abbiamo avuto fortuna durante questo breve viaggio in Europa: abbiamo trascorso due ore girando per Venezia in gondola e poi abbiamo passato una bella giornata a Barcellona.

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Su e giù

Durante i miei viaggi di lavoro in tutto il mondo, ho avuto modo di conoscere alcuni strumenti e meccanismi davvero sorprendenti, che non mi stanco mai di scoprire. Idee semplici ma efficaci, idee intelligenti. E molto spesso sono idee venute alla mente di qualcuno tanto tempo fa. Potrebbero sembrare un po’ datate al giorno d’oggi, che siamo circondati da tanti marchingegni tecnologici? Forse sì. Ma hanno il loro fascino…

Ecco l’esempio perfetto: il paternoster.

Si tratta di un ascensore che sale e scende in continuazione; funziona più o meno con lo stesso meccanismo di una giostra o di una scala mobile. Wikipedia paragona il paternoster a sgranare un rosario tra le dita, il che non mi convince molto. Le foto non aiutano molto a capirne il funzionamento, però devo dire che l’animazione presente sulla pagina di Wikipedia rende molto l’idea:

Paternoster: how it works?

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Città irlandesi: water, water everywhere

Durante il nostro viaggio verso le scogliere di Moher, ci siamo fermati a Sligo, la città più importante dell’omonima contea (dove W.B Yeats ha trascorso gran parte della sua giovinezza). Ehi, patiti della poesia, sapete dirmi a chi appartiene la frase in inglese del titolo? 🙂

In questa città, ma anche in altre dell’Irlanda che abbiamo attraversato durante il nostro viaggio in macchina, mi ha colpito la predominanza dell’acqua. Sto parlando di sorgenti naturali d’acqua, come fiumi o mari, se nelle vicinanze.

Sembra che, praticamente nel bel mezzo di qualsiasi città irlandese, scorra un fiume o un corso d’acqua in genere. È vero, capita nella maggior parte di tutte le città del mondo, ma a me sembra che in Irlanda siano dei fiumi grandi e con una corrente molto forte (che fa un rumore assordante).

A Mosca, ad esempio, sembra che i fiumi siano stati “nascosti” apposta, come se fossero d’intralcio.  Gli argini sono sempre molto alti per cui non sarebbe strano se non ci si accorgesse che un fiume sta scorrendo sotto i propri piedi. In Irlanda, invece, sono l’anima pulsante della città, sono molto evidenti e hanno una grande importanza.

Ad esempio, il fiume Garavogue che scorre lungo Sligo. Date uno sguardo e capirete. Garavogue significa “giovane e impetuoso”, ora capisco il perché…

Basta guardare l’impeto del fiume che scorre nel bel mezzo della città; mi fa venir voglia di praticare qualche sport d’acqua. Gli archi del ponte sarebbero l’ideale per una gita in canoa e poi fare zig zag per evitare le rocce. Quanto mi manca la sensazione di adrenalina che si prova in canoa, su un catamarano a facendo rafting…

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“Funiculì funiculà” versione tedesca

A volte, anche se non spesso, mi imbatto in qualcosa di estremamente semplice ma allo stesso tempo estremamente diversa e sorprendente. Sto parlando, ad esempio, della funicolare di Wiesbaden, in Germania.

Al primo sguardo, sembrano solo due tram che vanno su e giù per una collina: piuttosto semplice, no? Tuttavia, a un esame più attento, ci si rende conto che queste vetture non sono state costruite, per dire, a metà del Novecento… no, risalgono al 1888, anno in cui sono state commissionate. Allucinante! E che motore usano? Nessuno! Le vetture vanno su e giù per la collina giocando solamente con la forza di gravità, facendosi aiutare dall’acqua. Tutto ciò ha dell’incredibile!

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Gerusalemme sotterranea

Ho letto molto sugli scavi a Gerusalemme e ne ho anche sentito parlare, soprattutto di quelli attorno al Tempio e le sue mura. Ho visto molte foto, sognando di poter visitare un giorno le rovine dell’antica città e i tunnel recentemente scoperti (anche se non quello principale) che circondano le mura occidentali.

E all’improvviso… la sorpresa!

Giù per le scale, scendendo di livello in livello, di piano in piano. Quanto ancora ci sarà da scavare? I ciottoli dell’epoca romana, 700 anni di rinnovamento turco,  e poi il Muro del Pianto. Wow! Non ci avrei mai sperato, ma invece è successo, mi trovo qui!

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Relax a Tel Aviv

Il mio girovagare autunnale continua, passo da paese a paese, da città a città… la cosa bella di quest’anno è che il tempo  è stato davvero buono in tutti i posti in cui sono stato. Non ho ancora tirato fuori il mio spolverino autunnale.

Purtroppo si tratta sempre di viaggi molto intensi, ho sempre pochissimo tempo a disposizione e in alcuni posti non è che il mare brillasse per bellezza, per cui non ho avuto occasione di farmi un bagno come si deve. Fino ad oggi! Eccomi qui sulla spiaggia di Tel Aviv! Evviva! Dopo i miei soliti intensi impegni ufficiali qui in Israele, finalmente ho avuto un po’ di tempo per rilassarmi sulle coste del Mediterraneo. Che goduria.

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La storia su una barca

Dal punto di vista di un turista, Washington D.C. non è che sia la città più interessante del mondo. Oserei dire che è piuttosto noiosa.

Il monumento a Washington, il Lincoln Memorial, la Casa Bianca, il National Air and Space Museum, altri musei… direi che per la maggior parte dei turisti è tutto che c’è da vedere in questa città. In ogni caso, se non avete molti giorni a disposizione ma vi piacerebbe conoscere tutto ciò che è relazionato agli Stati Uniti, vi consiglio di saltare Washington e di vedere altri posti come San Francisco e New York oppure, perché no, anche Arizona (il Grand Canyon in particolare), California (e le sue sequoie) e il nord-ovest vulcanico dello stato di Washington. Nel periodo luglio-settembre non sarebbe male Alaska. Potrei continuare all’infinito, ma credo che questi siano i posti migliori.

In ogni caso, questa volta mi trovavo a Washington D.C. e  avevo bisogno di qualche attrazione turistica per riempire la giornata. La cosa non è che promettesse bene, ma alla fine…

Per mio sommo stupore, ho scoperto che a Washington D.C. ci sono alcuni posti che raccontano la storia (recente ma comunque ricca) degli Stati Uniti e del suo impero. Ho avuto occasione di visitare uno di questi posti, e sono rimasto davvero sorpreso da tutto ciò che ho visto. Sto parlando dell’ex yacht presidenziale Sequoia.

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Come in una scatoletta di sardine

All’inizo avevo pensato di mettere”carro bestiame” come titolo a questo post, ma forse sarebbe stato esagerato. Della serie “Triplo orrore! Mancava a bordo il caviale di beluga?”. Diciamo che non sarebbe stato appropriato.

In sostanza, voglio lamentarmi un po’.  In particolare voglio lamentarmi per un servizio non eccellente.

Ero seduto in uno degli otto posti (in una stessa fila) della business class del volo United Airlines UA988 diretto a Washington e proveniente da Francoforte. Mentro ero seduto lì, pensavo all’esperienza di volo totalmente opposta che ho vissuto durante il volo Singapore-New York con Singapore Airlines.  Un volo di 18 ore non stop e per ogni fila c’erano solo 4 sedili (anche se i prezzi dei posti erano diversi).

Sul volo United, invece, vigeva lo schema 2-4-2, per poi arrivare fino a 8 sedili di fila. La cosa peggiore è che, nella stessa fila, 4 davano nella direzione della cabina di comando e altri 4 in direzione opposta. Purtroppo mi è capitato il sedile che dava di spalle e, vi garantisco, una delle poche cose che mi irritano per davvero è proprio questa. Non chiedetemi il perché. Forse fin da piccdolo mi hanno inculcato che non è comodo sedersi nei sedili di un treno collocati nel senso contrario alla marcia. Sinceramente non saprei.

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