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Città irlandesi: water, water everywhere

Durante il nostro viaggio verso le scogliere di Moher, ci siamo fermati a Sligo, la città più importante dell’omonima contea (dove W.B Yeats ha trascorso gran parte della sua giovinezza). Ehi, patiti della poesia, sapete dirmi a chi appartiene la frase in inglese del titolo? 🙂

In questa città, ma anche in altre dell’Irlanda che abbiamo attraversato durante il nostro viaggio in macchina, mi ha colpito la predominanza dell’acqua. Sto parlando di sorgenti naturali d’acqua, come fiumi o mari, se nelle vicinanze.

Sembra che, praticamente nel bel mezzo di qualsiasi città irlandese, scorra un fiume o un corso d’acqua in genere. È vero, capita nella maggior parte di tutte le città del mondo, ma a me sembra che in Irlanda siano dei fiumi grandi e con una corrente molto forte (che fa un rumore assordante).

A Mosca, ad esempio, sembra che i fiumi siano stati “nascosti” apposta, come se fossero d’intralcio.  Gli argini sono sempre molto alti per cui non sarebbe strano se non ci si accorgesse che un fiume sta scorrendo sotto i propri piedi. In Irlanda, invece, sono l’anima pulsante della città, sono molto evidenti e hanno una grande importanza.

Ad esempio, il fiume Garavogue che scorre lungo Sligo. Date uno sguardo e capirete. Garavogue significa “giovane e impetuoso”, ora capisco il perché…

Basta guardare l’impeto del fiume che scorre nel bel mezzo della città; mi fa venir voglia di praticare qualche sport d’acqua. Gli archi del ponte sarebbero l’ideale per una gita in canoa e poi fare zig zag per evitare le rocce. Quanto mi manca la sensazione di adrenalina che si prova in canoa, su un catamarano a facendo rafting…

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Atom Heart Moher

Se chiedete a chiunque sia stato in Irlanda cosa valga la pena visitare o fare (lasciando un attimo da parte la Guinness), la maggior parte vi parlerà delle scogliere di Moher e non a torto. Anche su Internet c’è scritto che si tratta di uno dei luoghi assolutamente da visitare, e non solo in Irlanda, ma in tutta Europa! Un’affermazione direi un po’ azzardata ma potrebbero avere ragione…

Questa parte dell’Irlanda è di una bellezza incredibile.

Duecento metri di scogliere a strapiombo sul mare, per meglio dire sull’Oceano Atlantico (che la gente del posto chiama “The Pond“). Di una magnificenza monumentale. E le onde alla base della scogliera (praticamente a una distanza di 50 piani di un grattacielo) producono un rumore che, all’infrangersi sulle rocce, si sente a grande distanza. Delle onde davvero potenti.

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Startup e pecore

Gli irlandesi sono dei grandi esperti IT: ne comprendono il valore e lo supportano. Tuttavia non solo alimentano le grandi aziende IT, ma cercano anche di stimolare le startup. Ma vi ho già parlato di questo l’anno scorso.

// L’Irlanda ha molte industrie farmaceutiche, ma non parlerò di questo oggi. La farmaceutica per me è come un universo parallelo (e il termine “farma” mi ricorda quasi sempre il mercato delle droghe illegali su Internet).

Ma eccomi qui, a Dublino, nel mese di novembre del 2014 per la conferenza Web Summit.

Tra le altre cose, il Web Summit è anche l’incontro annuale delle startup del settore IT che si riuniscono nella capitale irlandese alla ricerca di partner e investitori. È l’evento a cui partecipare se state avviando una “baby startup”, se avete un sacco di idee, progetti, sogni e pochi soldi. I nuovi progetti (insieme agli investitori e alle grandi aziende) si danno incontro qui da tutte le parti del mondo.

Ecco alcune foto:

Web Summit 2014, Dublin, IrelandNano-stand 🙂

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Silicon Ireland

Qualche volta tendo a condividere qualche osservazione “geo-politico-economica” maturata durante i miei viaggi. Questa è una delle volte…

C’è un’isola nell’Oceano Atlantico, un’isola chiamata Irlanda. È un paese duro, il clima non è molto buono e la sua ubicazione è direi… un po’ fuori mano, decentratata rispetto al resto dell’Europa. E ogni tanto soffre di serie crisi economiche.

E quindi che cosa può fare un paese in una situazione come questa? Pensateci un po’…

Esatto! È proprio quello che hanno fatto…

Quello che hanno fatto è creare un paese “appetibile”, puntando su di una strategia volta ad attrarre investimenti e aziende straniere, sviluppando il miglior “terreno” economico possibile. Hanno persino creato un’agenzia governativa speciale dedicata a questo scopo, IDA Ireland (Industrial Development Agency), formata da un “esercito di appassionati e difensori” del proprio paese il cui unico obiettivo è promuovere l’Irlanda. E hanno fatto proprio un buon lavoro: ci sono circa un migliaio di aziende straniere con sede in Irlanda, tra cui molte del settore IT, come Google, Microsoft, IBM, Apple e altre ancora. A dire il vero, ci sono proprio tutte! Ora persino Facebook ha sede qui (attirata da Bono, colui che in una stessa frase può menzionare le parole “filantropia” e “paradiso fiscale”).

IDA Ireland mi ricorda un’altra agenzia di Singapore che ha aiutato enormente l’economia del paese, la sua industrializzazione e modernizzazione. Per esempio, Ryanair è la seconda compagnia aerea europea dopo Lufthansa. In Irlanda, bisogna dire, non c’è solo la Guinness.

Ma forse vi chiederete, che cosa ci facevo io in Irlanda? Sono venuto fin qui (la prima volta è stata nel 2011) per partecipare ad una “fiera-conferenza” chiamata Web Summit: più di 600 startup di vario calibro e nazionalità, in un piccolo e brulicante centro espositivo. Le startup hanno dato il loro meglio, cercando di vendersi e prendendo contatti con i vicini e con gli investitori, mentre le grandi aziende hanno potuto dare un’occhiata alle idee innovative che si proponevano. Un incontro interessante ed eccitante, proficuo e ben organizzato!

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