Tag: kamchatka

Nuotando per il mondo – Parte 2

Perfetto, continuiamo a nuotare fino alla prossima fermata dell’autobus del nuoto in giro per il mondo – Europa.

 6. Mare Caldo, Santorini.

Santorini è un vulcano-isola o un’isola-vulcano. In realtà si tratta di un insieme di isole che sono i resti della caldera di un grande vulcano di millenni fa, con un nuovo vulcano che cresce in mezzo alle isole, all’interno, e che ogni tanto erutta e diventa ancora più grande. Sono stato a Santorini poco tempo fa e ho scritto davvero tanto al riguardo, qui su questo blog.

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KAMCHATKA 2015: RITORNO A CASA

Tutte le cose belle finiscono, almeno per un altro anno. È tempo di tornare a casa.

In totale, abbiamo fatto trekking e arrampicata, salendo, scendendo e inciampando per circa 300 chilometri, siamo saliti su cinque vulcani (sebbene non sempre fino in cima), scrutato centinaia di chilometri quadrati di fenomenale bellezza naturalistica, spaventato (o forse solo sorpreso) dozzine di orsi e nutrito un miliardo di zanzare. Abbiamo anche consumato kilometri di rullini gigabyte delle memory card :).

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TERRA INCOGNITA. I VULCANI DELLA KAMCHATKA MERIDIONALE, KOSHELYOV

Mentre la nostra An-Kam 2015 volge inesorabilmente al termine, ci è rimasto un altro vulcano da esplorare: il Koshelev, in realtà pronunciato Koshelyov (accento su lyov).

Sebbene il nome sia al singolare, non è uno solo, ma una serie di cinque distinti vulcani, ciascuno dei quali erutta in momenti differenti e che insieme formano un’unica, gigantesca struttura di vulcanesimo vario. Dato che i vulcani sono antichi, tutti sono in parte crollati. Ma è proprio questo che li rende ancora più fotogenici.

Le zone del Koshelyov che abbiamo visto (le cime occidentali) consistono in cataste di lava (i centri di precedenti crateri) colorati da resti vulcanici multicolore. Varie sfumature di nero, bianco, rosso e giallo quasi luccicano alla luce brillante del sole in un giorno limpido come quello che abbiamo trovato.

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KAMCHATKA 2015: GROTTE E TUNNEL INNEVATI

Secondo me  le grotte e i tunnel di neve della Kamchatka meritano un post tutto per loro.

Nella Kamchatka cade un sacco di neve. Diamine, davvero un sacco! E in alcuni posti quantità infinite, dozzine di metri. Molta di questa neve cade sui tanti fiumi caldi che ci sono qui (cioè fiumi con il riscaldamento sotterraneo, molto chic 🙂 e quello che si forma è un labirinto di tunnel sotto  cumuli di neve. La neve di cui sono fatti i tunnel non fa in tempo a sciogliersi durante la primavera e a volte ce n’è così tanta che non si scioglie neanche durante l’estate. Entriamo!

Guardate queste foto!

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TERRA INCOGNITA. I VULCANI A SUD DELLA KAMCHATKA: KAMBALNY

Sebbene Kamchatka non sia la destinazione turistica più rinomata o accessibile del mondo,  ha le sue “mecche turistiche”, come la Valle dei Geyser, Tolbachik (specialmente durante un’eruzione), e i vulcani Mutnovsky e Goreliy. Ma vanta anche attrazioni meno visitate, per esempio il vulcano Ksudach. Poi ci sono posti dove l’impronta della zampa di un orso nel fango viene osservata senza il minimo aumento del battito cardiaco, come se fosse soltanto una tra migliaia di impronte d’orso. E la vista dell’impronta di uno stivale di un essere umano, allo stesso modo non provoca alcuna emozione perché non se ne vedono mai! Nessuno vive in questi posti, e li visitano solo uno o due gruppi di turisti… all’anno! Questi luoghi sono completamente spogli, desolati, deserti e silenziosi: Terra Incognita!

Che peccato. Queste terre nascoste sono tutte da vedere!

Due luoghi da visitare  nella Terra Incognita di Kamchatka sono i vulcani Kambalny e Koshelev.

Ahimè, non siamo saliti fino in cima ai loro crateri perché il nostro programma non lo permetteva. Abbiamo deciso invece di fare un giro intorno e così facendo abbiamo stabilito il nostro programma per la prossima visita a Kambalny/Koshelev: camminare da Pauzhetka fino a Kambalny, quindi scendere fino al lago Kambalny e poi… vedremo quanta energia ci sarà rimasta per continuare la scalata al vulcano.

Kambalny è un vulcano alto 2.161 metri, ma ha anche un promontorio vulcanico lungo circa 15 km, che va dritto da nord a sud nel mezzo della bassa Kamchatka, direttamente tra il Mare di Okhotsk e il lago Kuril.

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Kamchatka 2015: cascate bianche e navi di pietra abbandonate

All’inizio ho pensato d’iniziare questo post parlando di tre luoghi d’interesse vicino Pauzhetka, e mettendo una foto scattata da un satellite (della zona tra il Mare di Okhotsk e il lago Curil). Purtroppo non ho trovato foto su Internet; i motori di ricerca propongono solo questa riproduzione topografica approssimativa della zona, zoomando un pochino si sgrana subito l’immagine. È vero, stiamo parlando di un angolo remoto del mondo, ma insomma…

Comunque sia, prima tappa: le Cascate bianche.

Un posto assolutamente meraviglioso! Non avevo mai visto delle fontane naturali sprizzare dalla parete di una cascata (ci sono i geyser naturalmente, ma spuntano dalla terra).

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KAMCHATKA 2015: PAUZHETKA, DOVE L’ELETTRICITÁ È GRATIS

Pauzhetka è un villaggio piccolo e remoto all’estremo sud della penisola di Kamchatka. Così piccolo e remoto che, dove in effetti si trova questo insediamento, Google Maps non mostra nulla. Suppongo non l’abbia trovato.

Beh, è comprensibile: il villaggio, situato tra il Mare di Okhotsk e il lago Kuril, è circondato da vulcani da tutti i lati. Pauzhetka è così irrilevante che non ha neanche una pagina di Wikipedia. (Hmmm, allora qualcuno dovrebbe scriverla: una bella pagina con foto, avvenimenti e personaggi, storia e altri dettagli? Perché no? Qualche volontario? Internauti appassionati diano soccorso a Pauzhetka in rete!)

Ci è stato detto che il nome Pauzhetka deriva dall’antico nome di un fiume locale, Pauzha. Mi chiedo quale fosse in lingua itelmena. Beh, ad ogni modo, anche quel fiume adesso si chiama Pauzhetka, solo per non fare confusione.

Mi piace come suona Pauzhetka. Immagino una “pausa” quando penso a questo posto. Come se la vita si mettesse in pausa quando la gente viene qui, tanto è estranea al ritmo normale della vita e del mondo, o qualcosa del genere.

Pauzhetka è solo uno dei molti nomi dal suono interessante a Kamchatka. Altri includono: il vulcano Goreliy (bruciato), il vulcano Dvugorbaya (a due punte) e i ruscelli Falshiviy (falso) e Zhirovoy (grassoccio)!

// Di sicuro, i pionieri spesso hanno dato dei nomi bizzarri ai monti, le valli, le baie e altri luoghi che scoprivano. Per esempio, in Sudafrica c’è una False Bay che cela una storia molto interessante. Comunque, il post di oggi riguarda solo i nomi di Kamchatka.

Ci sono altri nomi strani, soprattutto quelli dei vulcani. Esempi: Mutniy (fangoso), Beliy (bianco), Ploskiy (piatto), Shish ( “uccello”  :), Ostriy (affilato) e Spokoyniy (calmo).

Però adesso torniamo al tema principale: Pauzhetka. Che altro c’è lì? Tre cose in particolare, a parte i vulcani:

– Una centrale geotermica;

– Frutta e verdura;

– Tanta bellezza naturalistica.

La centrale geotermica non solo produce gigawatts di elettricità termica gratis per Kamchatka, ma anche tantissima acqua bollente per la valle, gratis altrettanto, di cui la gente del posto ne fa, con piacere, buon uso.

L’acqua calda potrebbe anche contribuire a far crescere nelle tante serre intorno al villaggio della frutta e verdura tanto saporita, come abbiamo scoperto. E non solo i banali pomodori, cavoli e patate, ma anche angurie! Qualcuno sostiene che siano cresciuti anche ananas e papaya, sebbene non abbiamo visto alcun frutto esotico: devono essere nascosti in fondo alla giungla della serra.

Ecco qui la vista dell’area di Pauzhetka da una delle montagne vicine (il villaggio non è visibile, proprio come su Google. 🙂

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KAMCHATKA 2015: SE SAPRAI CAMMINARE CON GLI ORSI…

Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano, e ti ritrovi sulle rive del lago Kuril  e le tue guide ti dicono “vai a dare un’occhiata alla battigia”, acconsenti e vacci! Perché ciò che troverai a portata di mano è un cocktail di adrenalina, piacere ed emozioni. Perché? Per… tutti gli orsi. E non qualche esemplare soltanto, ma un gran bel gruppo.

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Kamchatka 2015 – Lago Kuril: salmoni rossi e orsi dallo sguardo…

Si dice che la più grande popolazione di salmoni rossi (parliamo di vari milioni) depositi le sue uova nel lago Kuril. E io che ci sono stato, posso solo che crederci: ci sono un sacco di pesci, visibili a occhio nudo e che escono addirittura dall’acqua. Non come nei laghi in Alaska (ce ne sono così tanti di pesci che non si riesce a vedere attraverso) ma comunque il numero è impressionante.

Il lago Kuril (o meglio, la zona circostante) è anche popolata di… orsi. Tanti, circa 5000 mila se la memoria non m’inganna rispetto alla popolazione intera mondiale di orsi bruni (o per lo meno era così alcuni anni fa). Probabilmente ora ce ne sono molti di più a giudicare dalla velocità di riproduzione; prima ogni orsa di norma partoriva uno o due cuccioli al massimo, ora si è passati a tre o quattro orsetti! Diciamo che la questione riproduttiva degli orsi non è un tema di cui dobbiamo preoccuparci. 🙂

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ILYNSKY, IL KEMPINSKI DEI VULCANI

Prossima fermata del Kamchatka 2015: Ilynsky.

Questo è un vulcano grandioso, non c’è di che discutere.

E più è grande, meglio è. O così pare all’inizio… (il lato negativo lo vedrete dopo). Comunque, abbiamo deciso quasi d’impulso di raggiungere la vetta: la vista da lassù deve essere sicuramente fantastica, tempo atmosferico permettendo.

Qui è come appare dal finestrino di un elicottero, nonché dalla riva del lago Kuril:

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