Una passeggiata sul ponte

Adoro San Francisco.

È una bella e gradevole città, oltre ad essere amichevole e divertente. Nei bar e nei ristoranti si può gustare dell’ottimo pesce fresco e nel frattempo godersi il panorama. La superficie liscia della baia viene interrotta solamente dalle enormi navi che trasportano merci dalla Cina e dai numerosi ponti che circondano la costa. L’isola di Alcatraz si trova nel bel mezzo di questo manto d’acqua, e vigila la terraferma con il suo occhio invisibile. Spettacolare! La situazione perfetta per fare una bella passeggiata.

Ma perché mi sto dilungando su questi dettagli quando abbiamo un sacco di cose a cui pensare?

Beh, qui ci sono alcune foto:

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È arrivato l’elefante

Ciao a tutti!

Il nostro elefante verde è arrivato a casa!

Elephant de TriompheOcchi spagnoli, cielo di Mosca

Purtroppo non sono a Mosca e non sono potuto essere testimone degli ultimi e traballanti metri che il nostro elefante verde smeraldo (di speranza) ha percorso da Chelsea al nostro ufficio. Comunque, molti impiegati di Kaspersky Lab hanno assistito all’arrivo dell’aquila elefante e ho chiesto a due di loro le loro impressioni. Hanno fatto un sacco di foto (ve le mostrerò subito). Però, che rabbia!! Non posso aspettare il mio ritorno a Mosca, non vedo l’ora di abbracciare il nuovo membro di Kaspersky Lab.

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Energia elettrica per tutti!

Le auto elettriche sono il futuro. Conquisteranno il mondo. E questo è buono per il pianeta (purché anche l’elettricità venga prodotta con metodi “green”, ma questo è un argomento per un altro giorno…).

In alcune città si iniziano già a vedere parcheggi dotati di zone dove poter ricaricare le auto elettrinche. Abbiamo quindi deciso di non essere da meno e installare alcuni posti auto elettrici nel nostro parking sotterraneo e dipingerli di verde, il che funziona molto bene dato che il colore del nostro team è il verde.

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Nuovo ufficio in Corea, déjà vu ad Hainan & pesce

Ciao a tutti!

Un altro dei nostri periodi di vagabondaggio in giro per il mondo è giunto al termine – finalmente. Siamo siati in viaggio per circa 2 mesi, visitando in totale 8 paesi. Ecco quale è stata la nostra “rotta”: Repubblica dominicanaBrasileCile (Patagonia) – Arabia Saudita – Italia – Germania – Corea – Cina.

La seconda metà del viaggio si è rivelata davvero dura: un non-stop di incontri e impegni che contrastavano con i ritmi a cui in genere siamo abituati. Meeting, discorsi e spostamenti senza fine da A, a B, a C… quasi senza pause, tranne qualche giretto dopo la lunga giornata. E così per due settimane. Non ce la facevo più, davvero. Normalmente sopporto bene lo stress ma dopo un po’ tutto mi appariva poco interessante o irritante o entrambe le cose. Aggiungiamo un po’di jetlag, che da disturbo temporaneo si è trasformato in un problema cronico… in poche parole avevo ASSOLUTAMENTE bisogno di una pausa. Per fortuna, ho trovato un po’ di respiro a Hainan, la meravigliosa isola cinese a 30 chilometri dalla costa. Qui sono rimasto una settimana. Ne avevo proprio bisogno e mi sono proprio rilassato.

Hainan, Sanya

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Brasilia: una capitale senza traffico

Olá a tutti!

Come immaginerete dal titolo, vi scrivo dalla capitale del Brasile, paese che sta sperimentando un grande boom economico. Brasilia è una città con 2,6 milioni di abitanti, ma senza problemi di traffico stradale, il che è certamente poco comune dato che è la capitale. Comunque sia, siamo qui. Oggi aggiungo una capitale in più alla lista delle capitali visitate. Brasilia: la capitale del calcio, della cachaça, della samba e del carnevale…

Brasilia!Non mi credevate?

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Triathlon di conferenze nei Caraibi

Ciao ragazzi!

Come ogni anno, anche nel 2014 abbiamo organizzato tre importanti eventi, tutti nello stesso posto, uno dopo l’altro:

Quest’anno il “triathlon” è durato una settimana e mezza. Presentazioni e conferenze non-stop, tavole rotonde e incontri di ogni tipo. Le conferenze sono state organizzate nello stesso luogo e periodo per evitare che i centinaia di partecipanti dovessero sostenere viaggi eccessivi. È come prendere due piccioni con una fava, o forse due avvoltoi (vedasi sotto). L’idea comunque è stata ottima e i meeting sono andati benissimo. Tuttavia bisognava essere un po’ Ironman per poter partecipare a tutto… un’esperienza a dir poco intensa! Per fortuna, ci sono venuti in aiuto tre fattori: il mare turchese, il cielo azzurro e le spiagge dorate.

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GP d’America 2013

La Formula 1 ha invaso Austin, occupando l’intera area per due giorni interi. Al terzo giorno tutto è tornato alla normalità. Le strade del centro sono state chiuse al traffico, trasformando la zona in un’immensa isola pedonale a disposizione di migliaia di soldati fan della Formula 1 provenienti da tutto il mondo. Non solo sono state chiuse le strade, ma anche i ristoranti erano off-limits perché troppo pieni. Quelli che sono riusciti a sedersi per mangiare, hanno prenotato un tavolo settimane prima. Siamo passati per il bar Coyote Ugly e l’atmosfera era davvero selvaggia, un sacco di gente ballando, praticamente tutti ubriachi.

Purtroppo per la Ferrari in pista non si è respirata la stessa aria di festa che c’era in centro per la vita notturna. Nessun cambio tra le prime posizioni della classifica e sul podio non si è visto nessun pilota in rosso a spargere champagne sulla folla. Uffa!

Il cavallino rampante ripone tutte le sue speranze nella nuova-super-monoposto che sarà disponibile il prossimo anno; ci si aspetta che la vettura faccia faville, accompagnata dalla bravura dei migliori piloti al mondo. Dobbiamo aspettare fino all’anno prossimo quindi. Grrr!

Ecco alcune foto dell’evento:

Formula 1 US GP 2013

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Che la lotta abbia inizio!

La prevenzione è la migliore cura. E questo vale anche per i patent troll.

È con questa idea nella mente che abbiamo deciso di fare causa a Device Security LLC e richiedere l’invalidazione di un loro brevetto relativo a una tecnologia che si occupa della protezione dei dati sui dispositivi mobili. Siamo in guerra con i troll da circa 8 anni, ma questa è la prima volta che sferriamo un attacco preventivo.

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La vendetta è un piatto servito freddo… ai troll

La vendetta è un piatto che va servito freddo – molto freddo. Ma presto o tardi, il piatto verrà servito. E a chi è destinato? A quei personaggi sgradevoli e meschini: i “patent troll” (società che brevettano tecnologie per poi denunciare le aziende e chiedere in cambio ingenti somme di denaro).

In questa sede, ho già parlato approfonditamente dei troll e delle misure necessarie per combatterli.

Lasciatemi dunque fare un breve riassunto circa quello che andrebbe fatto:

  • Limitare l’uso dei brevetti – istituire un periodo all’interno del quale è vietato inviare un reclamo.
  • Istituire una compensazione obbligatoria delle spese del processo all’imputato quando vince la causa  o quando viene ritirata l’accusa;
  • Bandire i “patent aggregators” che intraprendono azioni legali;
  • Maggiore chiarezza e accuratezza nelle descrizioni dei brevetti e un esame tecnico obbligatorio;
  • Infine (la cosa più importante), non brevettare idee, ma tecnologie che abbiano una ripercussione pratica concreta.

Qualche volta ho l’impressione che i legislatori statunitensi leggano il mio blog. Perché? Da quando ho iniziato a denunciare questi abusi, (finalmente) qualcosa si sta muovendo. Nello stato del Vermont è infatti entrata in vigore la prima legge anti-troll.

Sono molti i punti interessanti di questa legge; ma quello che mi piace di più è che ora l’azienda accusata, se riesce a provare che il troll non ha agito in buona fede, può richiedere all’ “azienda-troll” un rimborso di tutte le spese processuali.

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