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Sorvolando le Alpi in elicottero

Alla mia ultima tappa, segue questo post in cui vi parlerò della mia gita in elicottero.

Speravo davvero che il nostro aeroplano potesse atterrare vicino alla nostra destinazione, che si trovava nascosta tra le montagne, ma le Alpi erano coperte di nuvole e non eravamo autorizzati a volare verso Samedan (sono l’unico a non aver mai sentito parlare di questo luogo?). Quindi siamo stati dirottati verso l’aeroporto di Malpensa, Milano. Nel frattempo un elicottero è venuto a prenderci a Malpensa.

Tutto questo mi è sembrato molto strano perché normalmente gli eliporti si trovano sempre lontani dagli aeroporti internazionali o a molti chilometri di distanza da terminali, piste e navette. Comunque sia, questa volte l’elicottero è atterrato vicino al terminale dell’aviazione civile. Nella foto qui sopra potete distingue l’aereo con il logo degli Emirati (A-380), Lufthansa, Alitalia, Swiss Air, ecc.

Qui è dove arriva il bello: il decollo.

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La notte della marmotta

Quarto giorno on the road, terzo paese: Mosca -> Barcellona -> Norimberga -> Milano. Nuova città, nuovo programma: meeting d’affari, interviste, presentazioni, dalla mattina alla sera. Poi di corsa in aereo, un nuovo hotel, disfare la valigia, andare a dormire, suona la sveglia, fare la valigia e di nuovo in viaggio. La notte della marmotta. “Notte”, perché i giorni sono tutti molto diversi e ognuno di essi è meraviglioso.

Con i voli di linea, riuscire in questa tabella di marcia è a dir poco problematico, quindi io e il mio accompagnatore A.B. abbiamo preso questo Cessna Citation-2 Hummingbird.

Una volta, tempo fa, volevo contare le città che avevo visitato, in Russia e negli Usa, e confrontare le cifre. Potete cliccare sul link per vedere il risultato. Questa volta ho applicato lo stesso principio: ho dato uno sguardo attento alla cartina della Germania e ho iniziato a compilare la lista delle città dove sono stato. Ecco cosa ne è venuto fuori:

Amburgo, Hannover, Berlino, Magdeburgo, Bochum, Düsseldorf, Bonn, Wiesbaden, Magonza, Eisenach, Würzburg, Norimberga, Ingolstadt, Monaco: in totale 14 città, proprio come in Russia. Le brevi soste a Wolfsburg, Colonia e Coblenza non contano.

Qualche volta sono passato da Norimberga (sul tragitto Hannover/CeBIT <-> piste da sci), ma non avevo mai visitato la città finora. Beh, adesso sì. Una bella città tedesca, molto. Per essere precisi, una città bavarese. O ancora più precisi, francone. Ecco com’è:

A proposito, mi sono imbattuto in un problema che capita spesso ai viaggiatori seriali come me: ho dimenticato il numero della mia camera d’hotel. In effetti, questo è tipico delle persone che viaggiano molto. La cosa divertente è che non ci sono problemi a ricordare il numero della camera dove si è stati ieri. A volte si riesce anche con la password del Wi-Fi, ma non c’è verso di ricordare quel numero sulla porta dove si deve entrare oggi 🙂 Spera che questa situazione imbarazzante non capiti oggi. L’hotel è molto piccolo, memorizzano le facce di tutti gli ospiti e a ciascuno danno personalmente la grande chiave di ferro della loro porta.

Le altre foto di Norimberga sono sulla mia pagina di Flickr.

Foto di Flickr

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Le attrazioni di Barcellona

Barcellona. È passato un po’ di tempo dalla mia ultima visita, e ancora di più da quando sono stato al Mobile World Congress: era il 2012, ossia quattro anni fa. Mi perdoni chi pensa che sia un peccato, lo penso anch’io. Detto ciò, è piuttosto divertente rileggere i miei vecchi racconti di viaggio.

Ma basta con la nostalgia, torniamo a oggi per continuare la mia storia —>

La manifestazione è molto cambiata negli ultimi quattro anni. Era un evento molto importante, sebbene centrato sui cellulari e con un un’atmosfera locale. Adesso è diventata una mega esposizione globale paragonabile in proporzione al CES di Las Vegas o all’immensa CeBIT di Hannover, o a quello che era. Purtroppo, per una qualche ragione, i suoi partecipanti internazionali se ne sono andati da qualche altra parte. La buona, vecchia e grande CeBIT ha smesso di parlare in tutte le lingue del mondo e adesso è una fiera informatica specificatamente di lingua tedesca, ed è un peccato.

OK, basta pessimismo. È ora di alzare la voce.
L’esposizione di Barcellona adesso è un’altra cosa! Ci sono otto enormi padiglioni, quasi tutti pieni zeppi di stand e folle di visitatori che gironzolano. Sembra molto popolare, nel senso buono del termine.

Ci siamo anche noi qui:

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3 in 1: storia, innovazione e affari

Per quanto mi ritrovi nei luoghi più disparati del pianeta, molto spesso sono… prevedibili: capitali, centri direzionali, “da non perdere”

Ebbene, di tanto in tanto finisco in posti meno ovvi, per esempio Sviyazhsk. Mai sentito? Probabilmente no!

È un’antica città, adesso un villaggio, posto alla confluenza dei fiumi Volga e Sviyaga.
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Secondo la nostra eccellente guida (in genere mi fido più di loro che di Wikipedia), la breve storia della cittadina è la seguente:
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LA DOCCIA SEXY

La scorsa settimana ho soggiornato presso l’hotel Déjà Vu, vicino il complesso sciistico di Sviyaga, a Kazan, definita la terza capitale di Russia dopo Mosca e San Pietroburgo. E sebbene in camera ci fossi solo io, la doccia era stata progettata sicuramente per due persone. Sono stato in molti hotel, ma quella era la prima “doccia erotica” che avessi mai visto. Molto innovativa, buona idea!


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https://www.instagram.com/p/BBZolHKuiUQ/?taken-by=e_kaspersky
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Un attimo di respiro a Berlino

Uffaaaaaaaaaaaaa. È stata una settimana tosta, e la prossima sarà altrettanto dura. Perciò, tra le due si è stabilita per un po’ una buona dose di pausa e di riposo.

In quei giorni mi trovavo comodamente a Berlino. Che bello, assolutamente senza alcun impegno di lavoro: ancora più bello. Sono stato qui molte volte, ma sempre troppo occupato per potermi godere un bel giro turistico.

Quindi ecco un sacco di foto della capitale tedesca, con il mio solito commento ridotto al minimo. Un po’ come su Euronews: No Comment.


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Meravigliosa Zanzibar!

Meravigliosa Zanzibar!

Il nostro viaggio attraverso la Tanzania comprendeva tre tappe:

1. La scalata al Kilimangiaro
2. Il safari nella savana
3. Zanzibar

Coloro che stanno seguendo questa mini serie sulla Tanzania sapranno che non vi ho ancora parlato dell’ultima: Zanzibar. Quindi eccola qui: i racconti della tappa finale della nostra avventura africana, a gennaio del 2016.

Appena arrivati, abbiamo subito immortalato questo splendido tramonto:


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https://www.instagram.com/p/BA7DPGQuiV3/?taken-by=e_kaspersky

Devo ammettere che non avevo idea di dove fosse Zanzibar. O meglio, sapevo che fosse da qualche parte nell’Oceano Indiano, nient’altro. Ma è stata una vera sorpresa scoprire che l’arcipelago di Zanzibar appartiene alla Tanzania!

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Uno sguardo ai Masai

I Masai sono una tribù semi-nomade dell’Africa che ha rifiutato quasi del tutto la civiltà moderna a favore del loro stile di vita tradizionale. Per maggiori informazioni al riguardo, date un’occhiata su Internet: il testo a seguire è quello di un “osservatore curioso” che si trovava a passare da quelle parti.


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Per soli 50 dollari da ogni auto, gli uomini Masai si riuniscono per esibirsi nel loro tradizionale saluto.
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L’habitat ostile della Tanzania

Ciao a tutti!

Quest’oggi parliamo di dove soggiornare durante un safari. Nella savana africana ci sono due opzioni, le tende o un hotel.

Dicono che trascorrere la notte in tenda durante un safari sia una bellissima esperienza. Non si tratta di uno degli habitat più confortevoli, soprattutto per i rumori notturni degli animali, tra rigni, latrati, miagolii, grugniti che ogni tanto interrompono il sottofondo costante di sibili e mugugni di tutte le creature, piccole e grandi, che mangiano, cacciano, si accoppiano o fanno quant’altro di notte.

Noi siamo andati in hotel.

Cosa ci si può aspettare da un hotel nel bel mezzo della savana in Tanzania, a decine se non a centinaia di chilometri dalla civiltà più vicina? Ci si aspetta qualcosa di grandioso! Gli hotel in cui abbiamo soggiornato erano davvero carini, tutti avevano la piscina e tante altre comodità. Ovviamente ci sono particolarità “locali” a cui bisogna abituarsi, ma è qualcosa che succede quando si va in qualsiasi posto (a tavola a Londra non troverai tovaglioli di carta, ma sto divagando) 🙂

Parliamo di queste particolarità locali…

Ngorongoro Sopa Lodge: Abbiamo trascorso la prima notte al bordo del cratere Ngorongoro.


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https://www.instagram.com/p/BA38yuEOiUk/

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SAFARI!

Solo due settimane in Tasmania durante la pausa di Capodanno, ma taaaaante impressioni! E voi, cari lettori del blog, ne conoscete soltanto la metà.

Dopo essere scesi dal Kilimangiaro alle pianure, prima che avessimo il tempo di proferire la parola “acclimatamento”, siamo stati condotti in fretta e furia a… un safari africano!

Al principio, il significato coloniale del termine “safari” era “andare a sparare ad animali selvaggi in Africa”, non necessariamente per poi mangiarli o neanche usare a qualche scopo le loro pelli. Proprio come se fosse un tiro a segno, ma con bersagli vivi. Il tempo è trascorso e le usanze sono cambiate in meglio, e adesso il termine significa “osservare gli animali selvaggi in Africa (da un’auto o una jeep)” e scattargli foto in tutte le loro pose spontanee.


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