Tag: on the road again

DUBAI

Ricordo di aver visitato Dubai per la prima volta molto tempo fa, a febbraio del 2005. Fu allora che firmammo il nostro primo contratto di distribuzione negli Emirati Arabi.

Gli affari non decollarono immediatamente, se ben ricordo, ma poco a poco cominciammo a conquistare il segmento degli utenti domestici (le scatole verdi apparirono sugli scaffali dei negozi) seguiti dalle piccole imprese, e adesso lavoriamo anche con grandi aziende.

A novembre del 2008, abbiamo aperto ufficialmente il nostro ufficio locale in un grattacielo proprio di fronte all’isola Palm Jumeirah. Eccolo qui:

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LEZIONI ARMENE

Signore e signori!

Non sono mai stato il tipo di persona cui piace vantarsi troppo dei propri successi, ma questa devo proprio dirvela.

La scorsa settimana (il 17 Novembre), sono stato insignito dell’Armenian President’s 2015 IT Award for Global Outstanding Contributions in the Field of Information Technology!


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LE FERROVIE DEL GIAPPONE SECONDO UN GAIJIN

Dopo ulteriori incontri e discorsi no-stop, stavolta a Nagasaki, il nostro viaggio è proseguito su un treno ad alta velocità, nel buio più assoluto. Dove, non lo indovinerete mai, ecco un indizio:

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Ok, basta con i misteri. Siamo schizzati sull’isola di Kyushu, ossia nella città di Fukuoka (capoluogo della prefettura omonima), nello specifico il distretto di Hakata-ku. Curiosamente, i treni (compreso il nostro) che vanno nel distretto di Hakata sono denominati “treni per Hakata”, non “treni per Fukuoka”. Come se ci fossero “treni per Kings Cross” invece di “treni per Londra”. Insolito.

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GIAPPONE, TOCCATA E FUGA

Per un attimo ho pensato di essere troppo vecchio per queste cose. Ma solo per un attimo. 🙂

Ho appena concluso un rapidissimo viaggio d’affari in Giappone. Tre isole (Honshu, Kyushu e Okinawa) e quattro città: alcune molto conosciute, altre meno. Rispetto al solito, non era previsto alcun giro turistico: solo meeting, discorsi e interviste. Tuttavia, mi conoscete: c’è sempre qualcosa su cui scrivere e verso cui puntare l’obiettivo della fotocamera!

Il mercato giapponese è complesso, difficile, esigente, cauto, tosto. Gli affari vanno sempre bene e il numero di clienti e partner cresce, ma molto lentamente. Così lentamente che devo andarci di persona con una certa regolarità, due o tre volte l’anno, molto più spesso che in altri paesi. Non che me ne stia lamentando. I lettori abituali ricorderanno che ho un debole per tutto quello che riguarda il Giappone.

La tabella di marcia ha sempre tempi stretti in Giappone, ma stavolta erano esageratamente stretti. Una maratona no-stop di meeting, interviste, presentazioni e trattative. Quasi uno sforzo fisico. Naturalmente la sera, tornando in hotel, non desideravo altro che un bel letto caldo. Ma… se il letto fosse duro e non così caldo? Anche quello mi tocca!

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Forse il viaggio si è rivelato particolarmente difficile perché seguiva una agenda lavorativa altrettanto tosta a Pechino. Ma quando mi sono svegliato quella mattina, non c’erano dubbi: ero in una delle città più interessanti e insolite del pianeta, e una delle mie preferite. Cielo limpido e il Monte Fuji come sfondo (sulla cui cima sono già salito due volte!). Inequivocabilmente… Tokio!

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GIRO TURISTICO A PECHINO

Un paio di mesi fa ho parlato delle attrazioni turistiche e di altri episodi rilevanti della vacanza a Pechino e dintorni: i Templi, il Palazzo d’Estate e una parata militare.

Beh, in realtà ci sono molte altre meraviglie turistiche di questo tipo, così tante che potreste impiegare settimane per visitarle tutte. Ok, di rado ho intere settimane libere (a meno che si tratti della Kamchatka :), ma perlomeno riesco a inserire le escursioni tra un incontro d’affari e l’altro, proprio ciò che ho fatto di recente nella capitale cinese, dove mi trovavo per la seconda volta dopo molti mesi. Ho avuto la possibilità di passare in rassegna alcuni posti molto conosciuti, e altri meno.

Date un’occhiata:

1. Il Tempio del Cielo. Un complesso di edifici religiosi di stupefacente bellezza (come ce ne sono molti in Oriente). Le sue dimensioni sono colossali, anche per gli standard di Pechino, l’aria che si respira è pura ed è molto piacevole passeggiarvi. Quei rari giorni in cui a Pechino soffia un vento settentrionale (come è accaduto quando eravamo lì), l’aria è particolarmente pulita: l’inquinamento e lo smog vengono spazzati via dalla metropoli (non oso pensare dove), lasciando il cielo limpido e azzurro.


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DECIFRANDO I BIGLIETTI CINESI

Salve amici!

Per una qualche ragione di cui non sono del tutto consapevole, ho l’abitudine di conservare i badge dei congressi, e a volte anche i biglietti delle varie attrazioni turistiche che visito in giro per il mondo. Questa collezione mi sta sfuggendo di mano: in un angolo del mio ufficio c’è una grande scatola piena di badge e sta cominciando a straripare.

La reazione di un giornalista del New York Times che mi ha intervistato di recente, credo colga il punto: “Cos’è QUELLO?” ha chiesto perplesso, indicando la scatola stracolma :). Devo dedicarmi un po’ al feng shui, presto. Magari un giorno la smetterò, del resto le foto sono molto meglio per ricordare i bei tempi andati… ma sto divagando prima ancora di cominciare!

Dunque, partiamo dall’inizio… durante la mia recente vacanza nella Cina nascosta, ho accumulato numerosi biglietti d’ingresso a parchi nazionali, riserve naturali, luoghi d’interesse storico e altre attrazioni.

All’inizio non sembrano nulla di speciale, solo i soliti scontrini di carta o cartoncino. Ma se date un’occhiata più da vicino…

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PANDOPOLI

Le mie recenti vacanze in Cina si sono svolte prevalentemente nella provincia di Sichuan (il Buddha Gigante a Leshan, il Monte Emei, Huanglong e Jiuzhaigou). Come si suol dire, paese che vai, usanza che trovi. Io dico: Sichuan che vai, panda che trovi!

Non so come, è finita che ho scritto tantissimo sulla Cina (le sue montagne, le gole, le foreste, i laghi, le cascate, le strade, gli aeroporti, le file, i Buddha e il clima) ma ho evidentemente taciuto riguardo al massimo, universalmente adorato animale della Cina. Quindi, per rimediare, questo post è tutto sul panda, senza tralasciare nulla.

Eccone uno, al Centro di ricerca sui Panda di Chengdu.

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Giant #panda is endangered species with ~3K of them living in the wild. Despite this animal is classified as a 'bear' its' diet consists almost exclusively of bamboo. Panda consumes up to 15kg of bamboo. Why so much? Because it digests if 17% of that amount. Because panda is still a bear // В мире в дикой природе осталось около 3 тыс. #панда Хотя эта животинка считается медведем, кушает она почти только бамбук. В день до 15 кг. Зачем так много? А потому что панда способна усваивать только 17% этой пищи. Медведь есть медведь! #ekinchina #China #Китай #Чэнгду #Chengdu

A photo posted by Eugene Kaspersky (@e_kaspersky) on

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