Vita sull’isola

Oggi vorrei parlare di altri luoghi delle Hawaii che mi hanno davvero colpito.

Non so per quale motivo esattamente, ma mi è piaciuto molto un posto dal nome Waikoloa, sulla costa ovest della Grande Isola di Hawaii.

Si tratta di una cittadina (o forse sarebbe meglio dire un paesino) con hotel, spiagge e piccole case costruito nel bel mezzo della lava intorno alla metà del XIX secolo. La parte occidentale dell’isola è molto secca e rocciosa, mentre la parte orientale è coperta da foreste e pantani. Nella zona più secca, ad ovest, i fiumi di lava sono rimasti senza un filo di vegetazione per oltre 150 anni; poi, alla fine, un uomo ha deciso di costruire una città giardino nel bel mezzo di questo deserto. In men che non si dica, è stato fatto un miracolo (molto fotogenico, tra l’altro). Guardate con i vostri occhi.
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Un grande vulcano per una grande isola

Le isole hawaiane sono formate da una catena di vulcani sia attivi che estinti; per questo motivo, l’attività vulcanica è abbondante: possiamo trovare crateri, caldere, fiumi di lava, vapori sulfurei e altri fenomeni naturali del sottosuolo. La cosa curiosa è che fino ad ora qui non sono stati scoperti geyser o sorgenti termali, il che è piuttosto strano data l’abbondanza delle precipitazioni e la presenza di molti fiumi. Tutto fa pensare che ci dovrebbero essere delle sorgenti da qualche parte, e invece no.

Hawaiian volcanisms

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Coloro che sono nati per nuotare, non possono volare

“Coloro che sono nati per ‘trascinarsi’, non possono volare, tuttavia qualche volta i bastardi possono ‘trascinarsi’ fino ad alta quota”, è una perifrasi di una frase rivoluzionaria.

Aprite bene gli occhi e abbandonatevi allo stupore, perché c’è un pesce in questo mondo che ‘vola’ a una altezza di 100 metri o forse più. Si chiama O’opu e vive nelle Hawaii, nella sorgente Kolekole e nelle cascate Akaka.

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Hawaii Hi-Five-0

Aloha a tutti!

Ho l’umore sotto le scarpe per essere tornato alla vita reale dopo il mio ultimo viaggio alla Grande Isola di Hawaii dell’arcipelago hawaiano. Non avete idea della bellezza di questo posto: il clima meraviglioso, le acque cristalline, la forza dei vulcani, le giungle lussureggianti e gli splendidi paesaggi mi hanno provocato delle emozioni uniche. Aloha Hawaii, e mahalo!

Ci si rende subito conto di non trovarsi in uno stato al 100% statunitense già in aereo, al dirigersi verso il 50 stato della bandiera a stelle e strisce (Hawaii è l’ultimo stato ad aver aderito all’Unione, nel 1959). Invece del consueto “thank you”, alla fine di ogni messaggio (quelli che ogni passeggero detesta) le hostess si congedavano con “aloha and mahalo”, come per sottolineare le origini miste di questo meraviglioso paese.

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È arrivato l’elefante

Ciao a tutti!

Il nostro elefante verde è arrivato a casa!

Elephant de TriompheOcchi spagnoli, cielo di Mosca

Purtroppo non sono a Mosca e non sono potuto essere testimone degli ultimi e traballanti metri che il nostro elefante verde smeraldo (di speranza) ha percorso da Chelsea al nostro ufficio. Comunque, molti impiegati di Kaspersky Lab hanno assistito all’arrivo dell’aquila elefante e ho chiesto a due di loro le loro impressioni. Hanno fatto un sacco di foto (ve le mostrerò subito). Però, che rabbia!! Non posso aspettare il mio ritorno a Mosca, non vedo l’ora di abbracciare il nuovo membro di Kaspersky Lab.

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Energia elettrica per tutti!

Le auto elettriche sono il futuro. Conquisteranno il mondo. E questo è buono per il pianeta (purché anche l’elettricità venga prodotta con metodi “green”, ma questo è un argomento per un altro giorno…).

In alcune città si iniziano già a vedere parcheggi dotati di zone dove poter ricaricare le auto elettrinche. Abbiamo quindi deciso di non essere da meno e installare alcuni posti auto elettrici nel nostro parking sotterraneo e dipingerli di verde, il che funziona molto bene dato che il colore del nostro team è il verde.

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3, 2, 1… Decollo!

Finalmente! Un altro dei miei sogni è diventato realtà: assistere al lancio di una navicella spaziale. Urrà!

Ha lasciato la località di Bajkonur, in Kazakistan, la scorsa settimana e prima della fine del weekend aveva già raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale e attraccato. L’equipaggio era composto da due russi e un astronauta statunitense.

Abbiamo osservato il lancio da circa due chilometri di distanza, che a noi sembrava una buona distanza, ma in realtà non è stato così. Diciamo che non è esattamente come quando si va a un concerto degli U2 e si comprano i posti peggiori e più lontani, in fondo allo stadio (uno spreco di tempo e denaro). Nel nostro caso, anche a due chilometri di distanza, la potenza generata dal motore del razzo è stata fortissima. Ha scosso qualsiasi cosa lo circondava, come se si trattasse di un terribile terremoto. Un’esperienza decisamente forte.

Baikonur Space Launch CenterSe c’è la punta significa che il razzo parte con equipaggio. Se non ha la punta, decolla senza equipaggio e la missione e controllata in remoto.

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Nuovo ufficio in Corea, déjà vu ad Hainan & pesce

Ciao a tutti!

Un altro dei nostri periodi di vagabondaggio in giro per il mondo è giunto al termine – finalmente. Siamo siati in viaggio per circa 2 mesi, visitando in totale 8 paesi. Ecco quale è stata la nostra “rotta”: Repubblica dominicanaBrasileCile (Patagonia) – Arabia Saudita – Italia – Germania – Corea – Cina.

La seconda metà del viaggio si è rivelata davvero dura: un non-stop di incontri e impegni che contrastavano con i ritmi a cui in genere siamo abituati. Meeting, discorsi e spostamenti senza fine da A, a B, a C… quasi senza pause, tranne qualche giretto dopo la lunga giornata. E così per due settimane. Non ce la facevo più, davvero. Normalmente sopporto bene lo stress ma dopo un po’ tutto mi appariva poco interessante o irritante o entrambe le cose. Aggiungiamo un po’di jetlag, che da disturbo temporaneo si è trasformato in un problema cronico… in poche parole avevo ASSOLUTAMENTE bisogno di una pausa. Per fortuna, ho trovato un po’ di respiro a Hainan, la meravigliosa isola cinese a 30 chilometri dalla costa. Qui sono rimasto una settimana. Ne avevo proprio bisogno e mi sono proprio rilassato.

Hainan, Sanya

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La lotta contro le truffe online

Internet, dispositivi mobili e tutta una serie di apparecchiature elettroniche che abitano le nostre case hanno trasformato così profondamente le nostre vite che è quasi difficile immaginare vivere senza. Comprare biglietti online, effettuare il check-in, realizzare acquisti su Internet e controllare il conto in banca, condividere dati e file, tenere i bambini occupati nel sedile posteriore dell’auto facendogli vedere un film sul tablet (quando ero piccolo io o ti sedevi sul sedile e zitto, oppure potevi giocare a contare le auto e i cartelli stradali). Scusate, sto divagando, e già dall’inizio, andiamo bene…

Comunque sia, insieme a tutte le cose che ci rendono la vita più semplice, Internet ha portato con sé anche altri aspetti, certamente più negativi e pericolosi: malware, spam, cyber-crimini difficili da localizzare, armi cibernetiche , ecc. Inoltre, Internet ha permesso anche la diffusione delle truffe online o frodi cibernetiche. Ed è proprio di questo che parlerò in questo articolo, o meglio, di come combatterle.

Ma partiamo dall’inizio: chi sono le vittime delle truffe online?

I consumatori? Certamente, ma non quanto le aziende: l’impatto del costo delle frodi online è a carico delle banche, dei rivenditori e degli operatori online.

L’impatto del costo delle frodi online è a carico delle banche, dei rivenditori e degli operatori online.

E ora alcuni dati relativi alla portata delle truffe online:

  • Nel 2012 negli Stati Uniti, le perdite dirette imputabili alle truffe cibernetiche si aggiravano sui 3,5 miliardi di dollari (circa 2 miliari di euro);
  • Queste perdite sono dovute a circa 24 milioni di ordini online fraudolenti;
  • 70 milioni di ordini sono stati cancellati in seguito al sospetto di frode.

Una situazione sicuramente allarmante.

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