SQ22: il volo più lungo del mondo… ancora per poco

Hip Hip, urrà! Uno dei miei più grandi sogni è finalmente diventato realtà! Volare da Singapore a New York, il volo commerciale più lungo al mondo (o quasi) e probabilmente il più lungo della storia della aviazione civile. Il volo può durare dalle 18 alle 20 ore, in base al vento. Nessuno scalo, un pieno di combustibile, 16.000 chilometri. Niente male direi!

SQ22 - the longest flight in the world

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Cybercriminali attenzione: CYBERPOL sta arrivando…

Chi è tutta questa gente? Forse il colore (di molte) delle cravatte potrebbe essere un’indizio…

INTERPOL - Global Center for InnovationEd io che stavo cercando di mimetizzarmi…

… Sicuramente queste persone non hanno nulla a che vedere con voi e voi non avete nulla a che vedere con loro. E spero per voi che sia così.

Ma coloro che fanno parte di quella ristretta cerchia di utenti che ruba soldi dai conti in banca online, riempie le email con spam, hackera i siti web, falsifica carte di credito con numeri rubati, e molto altro, forse, dovrebbero cercare di ricordare le facce di questa modesta folla. Perché queste giacche e queste cravatte hanno una particolare ossessione professionale: rendere la vita un inferno a questa parte della popolazione del web.

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Canberra, una capitale insolita

Per me, Canberra è la capitale più inusuale al mondo.

Pensando a una capitale, di solito mi immagino una vecchia grande città (a parte Washington, Brasilia e altre piccole eccezioni alla regola), con un centro storico importante, un bel palazzo del comune, monumenti come il palazzo reale, grandi piazze, statue di uomini a cavallo, invasione di piccioni, sanpietrini… e soprattutto una miriade di turisti con la propria fotocamera come arma d’ordinanza. E poi grandi stazioni ferroviarie, traffico….

Canberra non è niente di tutto questo. Si tratta di una cittadina di circa 370 mila abitanti, molto graziosa, piena di verde, dove al posto di una grande piazza centrale c’è un lago. Una città piuttosto giovane, tra l’altro, fondata circa cento anni fa. E non c’è traffico! Niente! Mai! Per andare dal Parlamento a qualsiasi ministero ci vogliono solo cinque o dieci minuti in macchina. Il problema di trovare parcheggio di certo non c’è. Così come non c’è molta gente in giro, neanche le forze dell’ordine si vedono così tanto per le strade del centro (nella zona universitaria c’è un po’ più di vita con pub e bar, ma neanche tanto). Su di noi un sole splendente e cocente.

canberra_australia_1Ora di punta

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Abu DhaBull

Come vola il tempo! Nonostante siamo sponsor del Team F1 di Ferrari, quest’anno non ho ancora partecipato a nessun Grand Prix. E siamo già a novembre 2013! Quindi, dove sarò andato?

Esatto! Come si suol dire, meglio tardi che mai! Eccoci proprio qua, al 17° Gran Premio di F1 del 2013, tenutosi nella capitale degli Emirati Arabi, Abu Dhabi.

Che vi posso raccontare su Abu Dhabi? In una parola, anzi in un cognome: Vettel. Nessuno lo può fermare. Un pilota eccezionale, dalle incredibili capacità, con un’auto altrettanto eccezionale. Sono convinto che devono aggiungere della Red Bull alla benzina o qualcosa del genere. O forse l’arma segreta della scuderia è il modesto Adrian Newey, direttore tecnico del team Red Bull di Formula 1. Che formidabile duo! Una pozione esplosiva che pare prendano tutti, anche il cavallino.

Alonso, per l’ennesima volta, si trovava in posizione intermedia, ma poi con uno sprint è riuscito a raggiungere le prime posizioni. Questa volta è arrivato quinto. Dopo il secondo pitstop (potete vedere il video su YouTube), Fernando era un po’, per così dire, arrabbiato…

F1 Grand Prix Abu DhabiLa vista dai box

F1 Grand Prix Abu DhabiControllando… tutto a posto!


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Silicon Ireland

Qualche volta tendo a condividere qualche osservazione “geo-politico-economica” maturata durante i miei viaggi. Questa è una delle volte…

C’è un’isola nell’Oceano Atlantico, un’isola chiamata Irlanda. È un paese duro, il clima non è molto buono e la sua ubicazione è direi… un po’ fuori mano, decentratata rispetto al resto dell’Europa. E ogni tanto soffre di serie crisi economiche.

E quindi che cosa può fare un paese in una situazione come questa? Pensateci un po’…

Esatto! È proprio quello che hanno fatto…

Quello che hanno fatto è creare un paese “appetibile”, puntando su di una strategia volta ad attrarre investimenti e aziende straniere, sviluppando il miglior “terreno” economico possibile. Hanno persino creato un’agenzia governativa speciale dedicata a questo scopo, IDA Ireland (Industrial Development Agency), formata da un “esercito di appassionati e difensori” del proprio paese il cui unico obiettivo è promuovere l’Irlanda. E hanno fatto proprio un buon lavoro: ci sono circa un migliaio di aziende straniere con sede in Irlanda, tra cui molte del settore IT, come Google, Microsoft, IBM, Apple e altre ancora. A dire il vero, ci sono proprio tutte! Ora persino Facebook ha sede qui (attirata da Bono, colui che in una stessa frase può menzionare le parole “filantropia” e “paradiso fiscale”).

IDA Ireland mi ricorda un’altra agenzia di Singapore che ha aiutato enormente l’economia del paese, la sua industrializzazione e modernizzazione. Per esempio, Ryanair è la seconda compagnia aerea europea dopo Lufthansa. In Irlanda, bisogna dire, non c’è solo la Guinness.

Ma forse vi chiederete, che cosa ci facevo io in Irlanda? Sono venuto fin qui (la prima volta è stata nel 2011) per partecipare ad una “fiera-conferenza” chiamata Web Summit: più di 600 startup di vario calibro e nazionalità, in un piccolo e brulicante centro espositivo. Le startup hanno dato il loro meglio, cercando di vendersi e prendendo contatti con i vicini e con gli investitori, mentre le grandi aziende hanno potuto dare un’occhiata alle idee innovative che si proponevano. Un incontro interessante ed eccitante, proficuo e ben organizzato!

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Che la lotta abbia inizio!

La prevenzione è la migliore cura. E questo vale anche per i patent troll.

È con questa idea nella mente che abbiamo deciso di fare causa a Device Security LLC e richiedere l’invalidazione di un loro brevetto relativo a una tecnologia che si occupa della protezione dei dati sui dispositivi mobili. Siamo in guerra con i troll da circa 8 anni, ma questa è la prima volta che sferriamo un attacco preventivo.

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La città più sicura al mondo

Ciao a tutti da Cartagena, Colombia.

Volete sapere perché questa città del Sud America è improvvisamente diventata il posto più sicuro del pianeta? Continuate a leggere…

Prima di tutto:

Ma quanto fa CALDO qua? E quel che è peggio è che c’è un’UMIDITÀ incredibile. In realtà però è normale, da settembre a dicembre è il periodo delle piogge. Se ti vuoi fare una doccia, basta andare in strada per 10 minuti. Comunque, poco a poco, ci si abitua, ma all’inizio è davvero dura. La pioggia è a dir poco…. insopportabile e molto scomoda.

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Dottore al quadrato

բարեւ բոլորին!

Non sono sicuro che Google abbia tradotto bene “Ciao a tutti” in armeno. Era solo per farvi capire che sono stato di recente in questo antico paese per un viaggio sia di lavoro che di piacere. Parlerò di entrambi gli aspetti in questo post.

La settimana scorsa, con mio grande piacere, ho ricevuto il dottorato ad honorem dalla Università Statale d’Ingegneria dell’Armenia (SEUA)! Questo riconoscimento davvero prestigioso mi è stato consegnato dal rettore dell’università per, cito testualmente, “il grande contributo apportato al campo dell’Information Security”.

Dottorato ad honorem_Eugene KasperskyBackgammon KL/SEUA!

Evviva! Grazie mille!

Ora sono dottore in due paesi diversi, un dottore “anglo-armeno”, come hanno detto alcuni prendendomi un po’ in giro (ho ricevuto il primo dottoraro dalla Plymouth University).

Ecco un paio di foto ufficiali…

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Machu Picchu: Muchas Pictures, un diario/viaggio fotografico online

Hola, a todos!

Un paio di anni fa io e un piccolo gruppo di avventurieri abbiamo deciso di fare un lungo viaggio in Perù per visitare la città perduta degli Inca: Machu Picchu. Durante il viaggio, abbiamo scattato una grande quantità di foto e preso molti appunti sulla nostra meravigliosa esperienza.

Il risultato? Muchas Pictures – An Unforgettable Trip to the City of Incas, un libro che sarà pubblicato presto (al momento disponibile online in inglese in formato PDF) pieno zeppo di foto del nostro viaggio accompagnate dai miei commenti.

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K-LOVE & KISSES 2014 – Terza parte: un’ulteriore ragione per amare KIS 2014

La gente deve staccarsi dal denaro. Ha bisogno di essere moralmente vulnerabile, la necessità di possedere beni materiali deve essere asfissiata“.

Una citazione degna di Don Draper di “Mad Men”; in realtà è di Ostap Bender, personaggio mitico della letteratura russa degli anni trenta. E no, non ha nulla a che vedere con Bender di Futurama!

Sembra strano, ma Ostap Bender sapeva un bel po’ di cose sul capitalismo, nonostante fosse un personaggio letterario nato in un paese comunista. Mmmm, interessante…

Comunque sia egli sapeva bene che, se manipolate nella maniera giusta, a volte le persone riescono a staccarsi dal proprio denaro.

Tornando ai tempi di oggi, ci sono tanti modi per abbindolare la gente ed estorcere soldi, soprattutto in un mondo ipertecnologico e cibernetico come quello moderno. Molte persone sborsano fior di quattrini dietro la minaccia di un blocker (alias ransomware), una truffa digitale davvero insidiosa. Ma non abbiate paura, utenti di Kaspersky Lab: nell’ultima versione di KIS, abbiamo implementato una nuova funzionalità (un’autentica sorpresa) che non aspetta altro che mettere i bastoni tra le ruote ai blocker e ai relativi “blockhead”,  gli ideatori di questa truffa meschina.

L’idea e le tecnologie alla base dei blocker/ransowmare sono piuttosto semplici.

Il mercato criminale dei ransomware si aggira sui 15 milioni di dollari, mentre le vittime sono centinaia di milioni

In vari modi (ad esempio attraverso una vulnerabilità di un software), un programma maligno riesce a insinuarsi nel computer, per poi mostrare all’utente una schermata niente affatto piacevole, contenente un messaggio piuttosto preoccupante (non se avete KIS 2014), che bloccherà il desktop e le finestre di tutti gli altri programmi.

Lo sblocco è possibile soltanto (o meglio era possibile, poi capirete perché) digitando un codice unico che, ovviamente, solo i cybercriminali che hanno infettato il computer posseggono. Per ricevere questo codice è necessario pagare una certa somma, o attraverso l’invio di SMS a numeri Premium, o mediante altri sistemi di pagamento online. Fino a quando non viene pagato questo riscatto, il computer rimane “sotto sequestro”. Non importa quali combinazioni di tasti digitiate (neanche Ctrl+Alt+Canc funziona) o quale programma tentiate di aprire (antivirus compresi), rimarrà sempre la stessa schermata (ve la proponiamo in inglese):

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