marzo 25, 2014
Nuovo ufficio in Corea, déjà vu ad Hainan & pesce
Ciao a tutti!
Un altro dei nostri periodi di vagabondaggio in giro per il mondo è giunto al termine – finalmente. Siamo siati in viaggio per circa 2 mesi, visitando in totale 8 paesi. Ecco quale è stata la nostra “rotta”: Repubblica dominicana – Brasile – Cile (Patagonia) – Arabia Saudita – Italia – Germania – Corea – Cina.
La seconda metà del viaggio si è rivelata davvero dura: un non-stop di incontri e impegni che contrastavano con i ritmi a cui in genere siamo abituati. Meeting, discorsi e spostamenti senza fine da A, a B, a C… quasi senza pause, tranne qualche giretto dopo la lunga giornata. E così per due settimane. Non ce la facevo più, davvero. Normalmente sopporto bene lo stress ma dopo un po’ tutto mi appariva poco interessante o irritante o entrambe le cose. Aggiungiamo un po’di jetlag, che da disturbo temporaneo si è trasformato in un problema cronico… in poche parole avevo ASSOLUTAMENTE bisogno di una pausa. Per fortuna, ho trovato un po’ di respiro a Hainan, la meravigliosa isola cinese a 30 chilometri dalla costa. Qui sono rimasto una settimana. Ne avevo proprio bisogno e mi sono proprio rilassato.
Non è difficile riassumere il mio ultimo tour mondiale, soprattutto se si considera che, a parte in Patagonia, non ho avuto molto tempo da dedicare al turismo.
Tutto è iniziato con un viaggio intercontinenatale da Francoforte a Seul. Tra la grande quantità di cose interessanti relazionate con il lavoro che ho visto in Corea del Sud, sottolineo la visita ai nostri nuovi uffici regionali. Niente di stravagante (come piace a me), ma del tutto funzionale, senza una pecca. In questo ufficio non vi lavorano ancora molti impiegati, e nel momento in cui siamo passati noi a visitarlo erano tutti fuori per motivi di lavoro; perciò non abbiamo potuto conoscere “i suoi abitanti” (ma ci sarebbe piaciuto). L’unica persona che abbiamo incontrato è un timidissimo office manager, a cui non piacciono le macchine fotografiche (e questo spiega la mancanza di foto).
Poi è stata la volta di Sanya, Hainan.
Devo ammettere che ho provato un po’ di nostalgia quando ho fatto il check-in in albergo. Ero stato qui esattamente 5 anni fa per una delle nostre partner conference APAC e poi sono tornato un paio di altre volte. Stranamente, è stato come se non fossi mai andato via.
Non è cambiato nulla. Il sole brilla con la stessa intensità, il mare è alla stessa temperatura, i cocktail hanno lo stesso sapore… persino gli ombrelloni e le sedie stradio sono gli stessi. Solo le palme sono cambiate, pare che siano cresciute un po’. Come vi ho già detto, tutto mi era molto familiare. E quando tutto è familiare, è anche più noioso gradevole 🙂
I ristoranti di pesce qui sono fantastici!
Mio dio!
Si trovano sulla riva del mare, sotto le palme, e potete decidere se sedervi ad un tavolo all’aria aperta o in una sala (come piace ai cinesi). Il BYOD è benvenuto: non solo “bring your own device” (porta il tuo dispositivo), ma anche “bring your own dinner” (già che ci siamo, portiamoci anche il pranzo!). Basta comprare nel mercato locale del pesce fresco ben assortito e frutti di mare, magari con qualcuno del posto che vi aiuti nella scelta, e poi andare in uno di questi posti dove te lo cucinano e servono. Granchi, gamberi, pesci stranissimi, molluschi non identificati e tutta una serie di prelibatezze marine. In una parola: slurp!
Fritto e al vapore, servito con salse deliziose e spezie, il sapore di questo pesce era eccezionale. Roba da non credere! Poi quando vi portano il conto, ecco un altro momento di grande stupore. Così poco per tutto quel pesce! Assolutamente incredibile! Ma non vi dirò il prezzo: scopritelo voi stessi.
Se un giorno deciderete di venire a Hainan non solo per le spiagge ed il cibo, ma anche per un tour culturale, vi consiglio di andare al… non so come chiamarlo. Un bellissimo parco buddista che si trova su di una collina circondata da grandi formazioni rocciose: Dongshan Ling.
In mezz’ora potete raggiungere la cima della collina; passando attraverso scalinate e tunnel, si raggiungono vari e piccoli templi buddisti e cerimonie del té. Davvero bello! Altamente raccomdabile se avete 5 o 6 ore a disposizione: per arrivare a Sanya ci vogliono 60 o 90 minuti (in base all’autista, se è prudente oppure no…) e poi avrete bisogno di 2 o 3 ore per osservare le opere buddiste e la natura.
Come potete osservare dalle foto, non abbiamo avuto fortuna con il tempo, ma ci siamo davvero divertiti. Con una giornata di sole, l’esperienza sarebbe stata ancora migliore, e con molti più cinesi (quando eravamo qui ce ne erano un sacco, ma c’è da dire che non sembravano particolarmente intenzionati a camminare fino la cima).
Il traduttore di Google non ha funzionato, vero? Qualcuno può decifrare il significato della frase?
Per il resto delle foto, visitate la mia pagina Flickr, cliccando qui.
Questo è tutto per oggi! Alla prossima…