Basta. Ne ho abbastanza!

Ciao gente!

Ho conosciuto il David, la scultura più importante di Michelangelo agli inizi del XVI secolo. Una foto del suo volto con quella strana fronte corrugata è apparsa sul nostro primo prodotto di sicurezza contro gli attacchi informatici nei primi anni ’90. Alcuni pensavano che fosse una mia foto! Ancora non capisco perché; voglio dire, mi avete MAI visto senza barba…e bianco come un foglio?

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La scelta del David per la scatola è stata tutt’altro che casuale: abbiamo scoperto di essere anime gemelle (entrambi venivamo considerati perdenti). KL era una piccola giovane azienda che ha lanciato un guanto di sfida al cybercrimine globale in un mercato di sicurezza internazionale stabilito; David era il piccolo giovanotto che ha sfidado il gigante Golia.

Nel corso degli anni le scatole sono cambiate ma non è cambiata una cosa…la nostra passione per il David.

Il destino ha messo tanti ostacoli nel nostro cammino che ci avrebbero fatto fuori senza problemi, ma abbiamo perseverato, abbiamo superato quegli ostacoli (a volte da soli) e siamo diventati più forti.

A sorpresa di tutti abbiamo fornito agli utenti la miglior protezione del mondo ed siamo diventati uno dei leader del mercato globale. Abbiamo deciso di combattere i troll dei brevetti praticamente da soli e li stiamo ancora combattendo con successo. (Molti altri invece preferiscono nutrirli). Nonostante la crescita dei parassiti e dei prodotti inutili, continuiamo ad aumentare gli investimenti nelle vere tecnologie di cybersicurezza (incluso l’apprendimento automatico) per la protezione degli utenti dalle cyberminacce d’avanguardia.

Quindi, con qualche ammaccatura continuiamo lentamente a “salvare il mondo”, a prescindere dalla situazione geopolitica, da ogni tipo, origine e scopo di cyberattacco.

E adesso, il destino ci ha messo davanti a una nuova sfida. E non lo ha fatto solo con noi: questa è anche una sfida per tutti gli utenti informatici e per l’intero ecosistema di sviluppatori indipendenti per Windows.

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Alle bramme piace caldo

Ciao gente!

Vi avevo già detto che l’azienda Novolipetsk Steel è enorme, vero? Quindi era normale che non sarebbe bastato un solo post per i commenti e le foto della mia visita lì. Quindi (sì, avete indovinato) eccoci qui con la seconda parte!…

Ok. 15 milioni di tonnellate di acciaio. Quant’è esattamente? Voglio dire, un Homo Sapiens normale può contarli? Ok, questo è il mio tentativo per calcolare le masse…

Vedete il blocco arancione della foto? Si chiama (non lo credereste mai) bramma, e pesa tra le 25 e 35 tonnellate. Quindi, 15 milioni di tonnellate di acciaio sarebbero…

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…circa 500.000 bramme come questa. Mezzo milione. Non riuscite ancora a immaginarvelo? Proverò con qualcos’altro:

Un cubo di ferro pesa 7.87 tonnellate (il peso dell’acciaio è quasi lo stesso dal momento che pesa 7.85 tonnellate. La differenza è insignificante per il nostro scopo). Quindi, 15 milioni di tonnellate sarebbero 1.9 milioni di metri cubi, vale a dire un gran pezzo d’acciaio di 100 metri di larghezza, 100 metri di profondità e 200 metri d’altezza. Sarebbe come un grattacielo di 50 piani formato da solido acciaio. O un quadrato-cubo di 125x125x125 metri. Vi siete fatti un’idea delle dimensioni adesso?

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Quanto acciaio?

Allora ragazzi, quanti di voi sono stati in una fabbrica d’acciaio? Alzate la mano, per favore…

Beh, nemmeno io c’ero mai stato prima ma ho sempre sognato di vederne una. Volevo osservare l’intero processo, anche da lontano. Volevo vedere come caricano i minerali e il carbone nell’altoforno, sentire come sfrigolano e si fondono e vedere il metallo liquido che viene versato per formare lastre rosse di metallo a temperature di migliaia di gradi per poi essere laminato nel frantoio. Conoscevo un po’ di teoria e un po’ di lessico, ma non avevo mai assistito a questa magia.

Se ancora non l’avevate capito, finalmente il mio sogno si è avverato! Il nostro cliente aziendale Novolipetsk Steel ci ha inviato a Lipeck per dare un’occhiata!

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L’Internet delle cose pericolose

Nei primi anni 2000 sono salito sul palco e ho previsto il panorama cibernetico del futuro, così come continuo a farlo anche oggi. In quell’occasione ho avvisato del fatto che, un giorno, il vostro frigorifero invierà spam al vostro microonde, e insieme attaccheranno con un DDoS la caffettiera. No, sul serio.

Il pubblico alzerebbe le sopracciglia, riderebbe sotto i baffi, applaudirebbe e a volte approfondirebbe la questione con un articolo sui discorsi di quella specie di “professore pazzo”. Ma complessivamente la mia sindrome di Cassandra è stata considerata qualcosa di più di una battuta, dal momento che le incalzanti cyberminacce del momento non venivano considerate abbastanza preoccupanti. Alla faccia del “professore pazzo”…

…aprite i giornali di oggi.

Qualsiasi casa, oggi, non importa quanto sia vecchia, ospita al suo interno tantissimi dispositivi “intelligenti”. Alcune ne hanno giusto un paio (telefono, TV…), altri ne hanno parecchi (incluse le telecamere IP, frigoriferi, microonde, caffettiere, termostati, ferri da stiro, lavatrici, asciugatrici, braccialetti per il fitness e molto altro. Al giorno d’oggi molte case sono state progettate con dispositivi intelligenti già inclusi nelle specifiche. Tutti questi dispositivi intelligenti connessi al Wi-Fi di casa aiutano a costruire l’enorme, autonomo (e molto vulnerabile) Internet delle Cose, le cui dimensioni sono più grandi dell’Internet Tradizionale che tutti conosciamo così bene fin dai primi anni ’90.

Connettere a Internet qualsiasi cosa, perfino il lavello della cucina, si fa per un motivo. Essere in grado di controllare tutte le apparecchiature elettroniche domestiche in maniera remota attraverso il vostro smartphone può essere utile (per alcuni). È anche piuttosto di moda. Ad ogni modo, il modo in cui questo Internet delle Cose si è sviluppato suppone che la mia sindrome di Cassandra sia diventata una realtà.

FonteFonte

Qualche evento recente:

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Industriale, ottico, teorico, espositivo

L’oggetto della foto è un binocolo da usare tutti i giorni. Non si sa mai quando si ha bisogno di dare un’occhiata più da vicino a un oggetto misterioso nell’orizzonte, o di controllare cosa succede vicino l’entrata del vostro condominio, o se ci si trova all’improvviso a teatro…

Non sono un esperto di binocoli. Ma non devo esserlo per usarne uno. Questo binocolo però deve essere molto buono. Non posso avere un binocolo difficile da regolare, che non fa vedere le immagini nitide e che non si adatta alle orbite oculari. Ma con questo, fortunatamente, non succede nulla di tutto ciò. Le immagini che si osservano attraverso questo binocolo sono nitide e grandi (sembra di poter toccare il palco con le vostre mani!). Quando si vede qualcosa che dista 10 metri, sembra che si trovi proprio davanti a voi. Uno strumento di alta qualità:

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// Mi chiedo dove si possa comprare un binocolo del genere e quanto costi.

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Un piccolo passo verso la grande sicurezza industriale

L’altro giorno, Innopolis (la città tecnologica appena fuori dalla città di Kazan, in Tatarstan, 800 chilometri a est di Mosca) è diventata un “centro mondiale dei sistemi industriali sulla cybersicurezza”.

Ci sono stato all’inizio di quest’anno, meravigliandomi della velocità del suo sviluppo e dei suoi progetti ambiziosi, mentre pensavo alle sue prospettive future.

Prima di tutto, fatemi esagerare con gli elogi: mi inchino davanti alla determinazione e alla perseveranza delle autorità locali, alla sicurezza dei partner e degli sponsor e anche alla professionalità degli impresari e di chiunque abbia fatto sì che Innopolis diventasse una realtà.

Innopolis è stata costruita dal nulla in appena tre anni, in base a un’idea d’alta tecnologia per le aziende hi-tech: qui si possono trovare ottime infrastrutture sia per vivere che per fare affari, una speciale zona economica, un’università e un aeroporto internazionale non molto distante.

Qui i comfort durante tutto l’anno e anche i prezzi sono così allettanti che vi potrebbero far pensare di mollare tutto e di trasferirvi subito in Tatarstan! In inverno si pratica sci alpino, in estate il golf, in autunno la raccolta dei funghi nella foresta circostante e inoltre si può pescare tutto l’anno nel Volga. Affittare un appartamento di 50m2 costa solo 7000 rubli (circa 110 dollari) e un bilocale costa solo 10.000 rubli (circa 160 dollari); anche il costo di un appartamento con un ascensore che porta fino ai parcheggi sottoterra è irrisorio (100 rubli al mese, circa 16 dollari). Inoltre: palestra + piscina costano 15.000 rubli all’anno (circa 240 dollari)!

Per di piú, tutto è nuovo di zecca, brillante, moderno, elegante e super tecnologico (tutto molto diverso dai dintorni umili, rurari /provinciali).

Solo una cosa rovina un po’ le cose: Innopolis è circondata da brutte zone vuote e da cantieri. Ma è ovvio che, dal momento che non si può raggiungere qualcosa di bello senza produrre alcuni effetti indesiderati, la situazione non sarà così per sempre. Sembra che si costruiranno presto appartamenti residenziali ancora più moderni o che sarà abbellita con grattacieli, prati o qualcosa di bello da vedere,

Quindi, come potete vedere, non c’è da meravigliarsi del fatto che ci sia una lunga fila per vivere/studiare/lavorare qui.

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Il panopticon dei brevetti di Darwin – parte 2

Il “panorama” dei brevetti dei diversi paesi può essere stranamente molto diverso, dal momento che le invenzioni di ogni paese hanno un “retrogusto” specifico.

Ad esempio, i brevetti americani sono spesso caratterizzati dalla loro praticità, con l’inclinazione ad essere a volte molto funzionali e con un’attenzione pedante ai dettagli. Potete verificare tutto questo nel mio post La Top-5 assolutamente soggettiva dei brevetti più [inserire il termine appropriato] di sempre :).

Gli inventori russi, invece, sono caratterizzati dalla loro ambizione (a volte anche fino al punto di avere un desiderio “cosmico” di provare a cambiare il mondo, i pianeti, l’universo; ma “cosmico” anche nel senso che le loro invenzioni possono essere “matte da legare”). Volete conferme? Ok, vi convincerò con un’altra Top 5 (questa volta però si tratta di brevetti russi)…

Iniziamo…

La Top-5 assolutamente soggettiva dei brevetti russi più [inserire il termine appropriato] di sempre!

N. 5: Santi Numi!

Brevetto russo numero 2013144180: “Un metodo per accertarsi della sopravvivenza dell’Homo Sapiens e della conservazione del patrimonio genetico degli organismi viventi sul pianeta Terra in caso di alluvioni nel mondo, di glaciazione globale o di altre catastrofi naturali improvvise“. Oh mamma mia!

Credete che il titolo del brevetto sia lungo? Aspettate di sentire questo: il riassunto nella prima pagina dell’applicazione è di una sola riga che contiene 1182 lettere! Capisco bene gli avvocati brevettisti russi che devono provare a capire quello di cui *)&%^(+#!@! sta parlando l’autore. Voglio dire, di questo brevetto (magari vi siete dimenticati quello di cui parlava la prima parte, quindi fermatevi e rileggetelo ancora, e ancora, e appuntatevelo per non perdere il filo). L’ho letto cinque volte e adesso posso esprimere l’essenza dell’invenzione in quattro parole: un’arca simile ad una matrioska :).

Il dispositivo deve essere riempito con microorganismi, semi, animali, tre Homo Sapiens e altre “risorse genetiche” e installate in cima alla montagna più alta del mondo in un luogo sicuro.

Ma cosa succederebbe se gli elementi fossero veramente di cattivo umore e se anche le montagne si allagassero? Beh, allora si getterebbe dall’arca un gommone gonfiabile per navigare sulla superficie dell’acqua fino a quando il livello dell’acqua diminuisca. Sembra che avessero pensato proprio a tutto.

PS. Citazione: “e dopo il consolidamento delle condizioni di vita sulla superficie della terra, i membri della squadra scenderebbero dalla montagna e inizierebbe una nuova era di rinnovo della vita sulla Terra“.

PS2: La Rospatent (l’Istituto Federale russo della Proprietà Intellettuale) non ha perso tempo a cestinare questa applicazione: si è reso conto del troll e l’ha rifiutata perchè non si trattava assolutamente di un’invenzione. Ero abbastanza sorpreso del fatto che non si fosse data come motivazione lo stato dell’arte in riferimento alla Bibbia. 😉

N. 4: devo smettere di fumare non solo tabacco.

“Se volevate smettere di fumare ma qualcosa vi ha sempre impedito di farlo… adesso niente vi può ostacolare! Questo brevetto RU2231371 in poche parole.

Sono sicuro del fatto che né io, né nessun altro al mondo (incluso gli autori!) sappia cosa diavolo sia questo brevetto, quindi, citerò semplicemente il testo in modo tale che possiate vedere con cosa abbiamo a che fare!

I contenuti di una boccetta di soluzione di cloruro di calcio dopo aver fumato l’ultima sigaretta sono versati in un contenitore con una soluzione acquosa di fumo di tabacco; dopo il quinto o il sesto giorno in cui si è smesso di fumare, il dottore conduce una sessione finale di auto riabilitazione e invece del contenitore ‘acqua della vita’ il paziente utilizza nella sessione finale un terzo contenitore, denominato ‘Parola’, con una boccetta di 10ml di soluzione di diossina all’1%. La formula di autosuggestione viene sostituita con la formula di una promessa: ‘Ho smesso di fumare’. Dopo la sessione finale, il paziente effettua un rituale di autocodifica, per il quale si utilizzano 50ml di soluzione acquosa di fumo di tabacco e cloruro di calcio, nella quale viene versata la soluzione di diossina dalla boccetta…

Sul serio?

Voglio dire, cosa si sono fumati? Dove è stata scritta questa cosa? In un bar di Amsterdam? In Colorado? O forse la totale incoerenza è un effetto collaterale del fatto che si è smesso di fumare utilizzando questo metodo? Beh, non importa: il brevetto è scaduto dal momento che la tassa statale non è stata pagata (“Amico, hai pagato la tassa?” “Tassa? Quale tassa, amico? Non voglio un tè, voglio un espresso”).

N. 3: macchina del concime!

Cosa non si può fare in un carro armato? Molte cose! È più facile pensare a quello che si può fare ed escludere il resto.

Quindi, cosa succederebbe se doveste utilizzare… il bagno? Voglio dire, dovete proprio andare e non potete aspettare? Beh, potete uscire dal carro armato qualche minuto, no?

Il brevetto RU2399858 vi offre un modo per “rimuovere gli scarti delle funzioni vitali da un carro armato attraverso un’installazione d’artiglieria“! Ed ecco la cosa più importante: senza la depressurizzazione del carro armato!

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Il Panopticon dei brevetti di Darwin

I lettori abituali avranno notato che ultimamente non ho inveito e protestato per i patent troll. Va tutto bene sul fronte dei troll: hanno smesso di essere troll e hanno iniziato a fare qualcosa di utile e onesto? Avete indovinato: no. Sfortunatamente, ogni giorno si possono leggere storie sulle loro vergognose bravate se guardate nel posto giusto. Per i troll si tratta del lavoro di sempre; non è un titolo da prima pagina.

A volte si hanno loro notizie (almeno, noi le abbiamo): proprio l’altro giorno abbiamo ricevuto una causa da WETRO LAN per una presunta infrazione di un brevetto sulla filtrazione dei pacchetti di dati, o per essere più precisi, un firewall. COSA?

Dicono se si possa brevettare un dispositivo ampiamente conosciuto e utilizzato universalmente e che è stato inventato più di un decennio fa. Nel caso in cui ve lo siate persi: la tecnologia esisteva molti anni PRIMA che apparisse questo brevetto! E adesso vogliono farci pagare una tassa per utilizzare la loro tecnologia brevettata! Aspettate…COSA?!

Sì, ecco cosa stanno facendo: dal 2015 hanno fatto causa a oltre 60 aziende, molte delle quali avevano sviluppato firewall molto tempo prima che esistesse il brevetto. Ma il settore industriale sta prendendo bene le cause; chiama anche il brevetto Stupido brevetto del mese.

Altrettanto assurdo è prenderci di mira con una richiesta del genere. Non siamo decisamente “facili prede” per un attacco, dal momento che non cediamo e non ci arrendiamo ai patent troll. E non abbiamo mai trovato un accordo fuori dal tribunale (dal momento che non c’è niente da sistemare dato che non abbiamo fatto nulla). L’unica cosa che facciamo è rispondere al fuoco di tanto in tanto. Beh, perché no? I loro brevetti prima o poi non saranno più validi (quindi battiamo il ferro finchè ce n’è uno). E comunque vada, continueremo a combattere per una giusta causa (fino all’ultimo proiettile: il loro).

Ma tutti questi discorsi di guerra (non importa quanto siano necessari) rovinano il nostro umore. Quindi, per sdrammatizzare ed essere positivi ed ottimisti, ho deciso di togliere la polvere dagli archivi e mettere insieme una raccolta dei brevetti più strani, pazzi e più paradossali di sempre. Se non altro, saprete dove potrebbero perseguitarvi in futuro per una “grave violazione del diritto dei brevetti” :).

Ok, iniziamo…

La Top-5 assolutamente soggettiva dei brevetti più [inserire il termine appropriato] di sempre

N. 5: La ghigliottina (il rimedio migliore per un mal di testa).

L’estate calda e soleggiata ha il suo lato negativo. Ovviamente l’estate dovrebbe essere spiagge, piña coladas e costumi da bagno, ma per quello bisogna essere in forma. Ma come si fa ad essere in forma dopo l’autunno, l’inverno e la primavera piena di abbuffate no stop di cibo altamente calorico? È impossibile! Beh, sarebbe possibile (con una buona dieta e facendo esercizio) ma questa cosa è proprio poco originale, popolana e antiquata. Doveva esserci una soluzione di alta tecnologia; dopo tutto, il XXI secolo era proprio dietro l’angolo. Quindi…

Gente, vi presento il brevetto 4344424, la maschera facciale che non fa mangiare. Hannibal Lecter, spostati!

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PS: Avrebbe senso “inventare” e brevettare anche delle manette che non permettono di mangiare (per incatenarvi al termosifone che non vi consentono di raggiungere il frigorifero). In solo due settimane avreste il fisico da spiaggia che avete sempre cercato :).

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