Zen, o l’arte di rimanere in contatto con i partner

Proprio quando le cose cominciavano ad andare meglio, sembra che ci sia una seconda ondata di questo maledetto virus che si sta diffondendo sempre di più in tutto il mondo. A Mosca il sindaco (per ora) sta gentilmente spingendo le aziende affinché i lavoratori rimangano a casa, le scuole si stanno preparando di nuovo per le lezioni di Zombie Zoom e il nostro quartier generale è ancora praticamente vuoto (soprattutto per quanto riguarda la parte di ricerca e sviluppo). Quindi sembra che usciremo raramente e, quando lo faremo, continueremo a indossare mascherine e guanti, a mantenere la distanza sociale e a salutare facendo toccare i pugni con un cenno di saluto, almeno durante l’autunno e l’inverno. Hmmm: cos’è è meglio, il covid in estate o in inverno? È una scelta difficile. Ma è meglio non soffermarsi sull’argomento, non aiuta affatto.

“Un giorno penseremo al 2020 e difficilmente potremo credere che tutto ciò sia accaduto”. O probabilmente sarà così, speriamo.

Rimarremo sbalorditi ricordando come questo virus sia riuscito a mettere il mondo sottosopra in così poco tempo, e da tutti i terribili effetti che ha avuto sull’umanità. Ma qui, oggi, visto che sono sempre uno che vede il bicchiere mezzo pieno, mi concentrerò su alcune cose positive che stanno avvenendo per via della pandemia da coronavirus, almeno dal punto di vista di un’azienda come la nostra. Abbiamo dovuto sviluppare nuove competenze e nuove capacità lavorando da casa e con i confini chiusi, pur essendo un’azienda globale. Già da sette mesi nessuno vola quasi più da nessuna parte. I nostri uffici sono per lo più vuoti. E non abbiamo organizzato le nostre conferenze e cene e non ci siamo divertiti con i nostri partner e clienti. Ma il lavoro sta andando avanti, e talmente bene che gli obiettivi sono stati superati! Ma, come? In questo modo…

  1. Ricerca e sviluppo. Praticamente tutti lavorano da casa! E lavorano meglio di prima, a giudicare (i) dalla maggiore velocità di implementazione di nuove funzionalità nei nostri prodotti; (ii) dalla maggiore velocità di rielaborazione del codice; e (iii) dall’efficienza del nostro sviluppo cresciuta del 15%. Wow! Tenete d’occhio il lancio dei nostri nuovi prodotti, in particolare quelli dei sistemi di controllo aziendali e industriali. Alcuni dipendenti K (non molti) sono tornati in ufficio, soprattutto perché l'”economia digitale” non è ancora del tutto digitale: molti hanno ancora bisogno di una firma manuale su molti moduli e altri pezzi di carta, ahimè. Altrimenti starebbero tutti a casa!
  2. Gli esperti di GReAT e Threat Research lavorano tutti da remoto, grazie alla nostra intelligenza AI humachine, che cattura automaticamente il 99,999% del nostro carico giornaliero di malware, ovvero una quantità enorme di file sospetti che riceviamo da ogni sorta di fonti, ma soprattutto dal nostro KSN su cloud. Un enorme grazie, quindi, a tutti i nostri utenti che sono collegati al nostro cloud! Con questo aiuto, siamo gomito a gomito con i nostri utenti nella creazione di una protezione informatica in grado di contrastare tutti i tipi di armi informatiche moderne. Inoltre, lo facciamo costantemente, automaticamente e online.

A proposito: ogni giorno il nostro bottino ammonta letteralmente a milioni di file (di tutti i tipi, compresa molta spazzatura), tra cui ogni giorno emergono circa 400.000 (quattrocentomila!) nuovi malware. Ogni giorno! Incluso oggi! E date le condizioni di quarantena del virus biologico in tutto il mondo, è un bene che li catturiamo, visto che la maggior parte di noi passa molto più tempo online rispetto a un anno fa.

  1. Interazione con i partner e i clienti. Questa è la parte più interessante. Con un orgoglio incondizionato per la nostra azienda e per il nostro K-team, posso annunciare che… siamo riusciti a sfruttare a nostro favore le difficoltà dell’attuale periodo di coronavirus! Non abbiamo semplicemente imparato a lavorare online in modo efficace con partner e clienti ma siamo riusciti a farlo ancora meglio di prima! Quindi, non solo salviamo il mondo dalle cyber-pandemie, ma trasformiamo anche il male in qualcosa di buono e positivo.

Al giorno d’oggi facciamo praticamente tutto online: riunioni, dibattiti, formazioni, presentazioni, e persino l’installazione e l’assistenza a distanza dei nostri prodotti, compresa la nostra linea per aziende. Direi che qui abbiamo davvero brillato, o come cantava Tina Turner, siamo “semplicemente i migliori”, ma non lo farò: non voglio portare sfortuna ai nostri continui mega-successi online! E come esempio pratico della nostra grande presenza online, voglio parlarvi della nostra conferenza annuale per reseller in Russia e per i paesi russofoni FSU.

// Breve momento di nostalgia: la nostra prima conferenza per i reseller russi si è tenuta nel 2007, non lontano da Mosca. Da allora (le conferenze) hanno “spiegato le ali” in altri luoghi: Montenegro, Giordania, Georgia, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Oman… Sono sempre stati grandi eventi e sempre in luoghi divertenti e dalle temperature calde. Ora, naturalmente, questi luoghi assolati all’estero sono per lo più fuori discussione. Così, questa volta abbiamo deciso di tenere l’evento a Mosca, e di farne una conferenza “ibrida” online-offline (simile a quella che abbiamo tenuto a settembre a Sochi).

Ecco la ricetta per preparare un business show (in questo casa per i nostri reseller, ma la ricetta può andar bene anche per altri conference-show) in tempi di COVID-19. Ingredienti:

  • Un minimo di partecipanti fisicamente presenti;
  • Informazioni complete;
  • Lavoro di squadra;
  • Un team tecnico professionale (riprese, ecc.) per la trasmissione online;
  • Midori Kuma!

Obiettivi:

  • Portare all’evento il maggior numero possibile di addetti del settore e partecipanti, compreso del pubblico online;
  • Trasmettere il messaggio che lo smart working dovuto al coronavirus non ha avuto un impatto negativo sul business, anzi, abbiamo avuto modo di imparare ad operare in nuove condizioni e siamo riusciti a incrementare la nosta efficienza;
  • Coinvolgere i nostri partner-reseller in qualcosa di nuovo e di utile che possa aiutarli (a) a sviluppare il proprio business, e (b) a fornire ai loro clienti servizi di migliore qualità. Fondamentalmente, un “talk-show” per un grande pubblico.

Ecco la ricetta per il successo. Aspettate, manca qualcosa. Ah sì, le foto!

Arrivano i partecipanti “offline”…

…si parte!

Trucchi professionali per le telecamere e un kit per la trasmissione digitale e il mixaggio del suono dall’aspetto molto serio:

Nel frattempo, all’esterno:

E ora, come trasformare qualche verdura e qualche altro ingrediente in frigo in uno sformato gustato e apprezzato da tutti!

  1. Informazioni, informazioni, informazioni! Primo giorno

✅ Presentazione dei “risultati dell’anno” che riguardavano le nostre tecnologie, i prodotti, i brevetti, i premi, etc;

✅ Spettacolo di Veniamin Levtsov, “Possibilities and Horizons”, per presentare la nostra strategia per lo sviluppo del nostro business B2B e le nostre nuove soluzioni introdotte quest’anno (EDR, Sandbox, MDR);

✅ Breve chiacchierata sul futuro: KUMA (un nuovo termine nel campo SOC & SIEM, ancora non apparso in rete) e le esigenze del mercato in questo settore;

✅ Presentazione sulla capacità di creare e sviluppare servizi per i partner mediante le nostre soluzioni;

✅ Talk-show “Prospects Beyond the Clouds” sulle esigenze del mercato delle PMI e su KES Cloud;

✅ Programma accademico “Unbelievable but true”, sui progetti non standard che abbiamo intrapreso con i nostri partner durante quest’anno (un sacco di progetti stupefacenti).

  1. Sentite un po’. Secondo giorno

Quattro zone dimostrative per mettere le mani su quattro diverse soluzioni:

KATA/KEDR/TI;

✅ Sandbox/MDR;

KICS;

Antidrone.

Comunqe, l’antidrone non era una simulazione, era quello vero! Durante le prove per le riprese, si è scoperto che la troupe di ripresa utilizzava le stesse frequenze radio. Per fortuna che ce ne siamo accorti prima!

  1. Duro lavoro sul palcoscenico

Ben 14 relatori, 4 presentazioni, 4 dimostrazioni, 2 professionisti. 19 telecamere, 4 registi!

Mi hanno fornito qualche altra statistica curiosa: 65 tecnici (!), 750 metri di cavo in fibra ottica, 991 gigabyte di materiale video, 12 ore di produzione tecnica. Quasi 16 ore di prove, un gruppo di lavoro di oltre 100 persone (con 20.000-25.000 passi compiuti da ciascuno), 1.610 metri quadrati di studio… e un solo cavo di ricarica perso!

Ed è così che ci muoviamo in questi tempi difficili. Semplicemente ci adattiamo e non prendiamo scorciatoie nel mantenere la qualità della produzione, anche se in un formato molto diverso. Le nostre produzioni offline per conferenze sono sempre state di alta qualità, lo stesso vale ora per l’online. Quindi, come potete vedere, si tratta di business, non proprio “come al solito”, ma certamente “intenso e professionale come sempre!

Ben fatto ragazzi di K, continuate così!

Ma è ora di tornare al lavoro (siate prudenti)!

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