GROENLANDIA, PARTE 5: DURANTE IL MIO VIAGGIO A ILULISSAT SONO STATO NELLA CABINA DI PILOTAGGIO

Oggi nel nostro tour in Groenlandia: il paese di Ilulissat, a 550 km al nord di Nuuk e a 200 km dentro il circolo polare artico. Sì, questo vuol dire che a luglio il sole non tramonta, cosa che abbiamo verificato (positivamente) noi stessi.

Tra Nuuk e Ilulissat non ci sono strade, quindi abbiamo dovuto prendere uno di questi piccoli aerei rossi per arrivare in paese. È stato bello perché il panorama che si vede dai finestrini è spettacolare (se riesci a sederti accanto al finestrino): i posti non sono assegnati quindi bisogna essere i primi della fila. Ma può essere difficile perché annunciano il numero delle porte d’imbarco in danese e poi in groenlandese (un altro esempio della spensieratezza groenlandese che, in questo caso, non mi è piaciuta).

Abbiamo fatto un breve scalo a Kangerlussuaq. E lì sono stato fortunato: mi hanno permesso di stare in cabina per tutto il tragitto fino a Ilulissat (mi sono seduto al terzo posto, dietro ai piloti). 😀

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Groenlandia, parte 4: Miniceberg e vichinghi scomparsi

Preparatevi a tante, tantissime foto. In Groenlandia si possono trovare tante bellezze naturali: ghiacciai, montagne che ti avvolgono e gli iceberg che si staccano da queste.

Più tardi vi parlerò dei ghiacciai e degli iceberg, ma adesso occupiamoci solo del ghiaccio. Non di iceberg ma di mini iceberg, micro iceberg e nano iceberg, quelli che avevamo già visto nel porto di Nuuk.

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Groenlandia, parte 3: un’occhiata veloce a Nuuk

Per la Groenlandia! Una graaande isola. Per dimensioni potrebbe quasi competere con continenti interi! È solo 3 volte e mezzo più piccola dell’Australia. Tuttavia, se i ghiacciai della Groenlandia continuano a sciogliersi al ritmo attuale, l’isola si solleverà considerevolmente una volta diminuito il peso di tutto il ghiaccio. E poiché si sta sollevando più velocemente del livello del mare, ben presto la Groenlandia potrebbe congiungersi con il Nord America. Gli toccherà installare un confine terrestre con il Canada prima ancora di rendercene conto!

A proposito, le guide locali ci hanno raccontato come decenni fa l’altezza della Groenlandia aumentasse di mezzo centimetro all’anno; tuttavia, l’anno scorso è salita di 4,5 centimetri. Per la Groenlandia, davvero!

Ma sono qui per dirvi qualcos’altro oggi.

Dunque. Ci troviamo nella capitale della Groenlandia, una delle più piccole al mondo. A proposito, conoscete la bandiera della Groenlandia? Eccola qui:

Greenland_1

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Groenlandia, parte 2: gli aeroporti

Kangerlussuaq. Probabilmente l’aeroporto internazionale più strano del mondo. Prima di tutto, provate a pronunciarlo correttamente. Vi si attorciglia la lingua, vero? Anche per me è stato un problema.

Poi è la volta della sua stranezza geografica e demografica.

Avete mai visto un hub internazionale con una popolazione locale di sole 500 persone? Non 500.000: 500! Beh, adesso sì :).

E avete mai visto un aeroporto dove per i voli domestici non ci sono affatto controlli di sicurezza? Si entra, si fa il check-in, si consegna il bagaglio e si può gironzolare ovunque, anche di nuovo all’esterno dell’aeroporto! All’ora stabilita vi dirigete verso l’aereo da ovunque siate senza scocciature. Un sogno!

Ok. Ecco la risposta alla domanda nº 2:

La Groenlandia è un paese molto roccioso e glaciale. Per cui, costruire un aeroporto (per cui è necessario un buon tratto di terreno pianeggiante per la pista oltre a nessuna rocciosità nelle immediate vicinanze per consentire l’atterraggio e il decollo degli aerei) non è un compito facile. Ad ogni modo, hanno trovato un punto giudicato idoneo, Kangerlussuaq: un singolare pezzo di roccia pianeggiante lontano a sufficienza dalle rupi più prossime. Unico problema: la pista è lunga soltanto 2,8 km!

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Benvenuti in Groenlandia!

Per qualche scherzo del destino, spesso attraverso in volo l’Atlantico del Nord: Europa – America – Europa; a volte Asia – America – Europea; a volte altre combinazioni più esotiche. Per esempio: talvolta arrivo a sorvolare la Groenlandia. Certe volte di notte: in questo caso non c’è nulla da riferire. Altre volte di giorno, ma il clima è prettamente polare e la visibilità scarsa. Ma solo qualche volta, molto di rado, ho fortuna: volare sulla Groenlandia quando c’è il sole e un bel panorama.

Una di queste, ad esempio, è stata a luglio del 2012: un viaggio pazzesco, un aereo pazzesco e un bel tempo pazzesco.

grenlandiya_1Facciamo un salto a luglio del 2016 e fa di nuovo un bel tempo pazzesco sull’estesa terra verde bianca. Ma stavolta non la stavo soltanto sorvolando, dovevo atterrare poi fermarmi alcuni giorni. Urrà!

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Cyber-News: il futuro è arrivato e il malware è resuscitato

Come sempre per questa “colonna“, vi fornirò una raccolta delle notizie più recenti sulla sicurezza informatica, che magri non sono finite in prima pagina ma non per questo meno preoccupanti. E come sempre, si tratta per lo più di cattive notizie. Tuttavia, ci sono ancora delle ragioni per cui essere ottimisti, ma sono poche. Aiuto!

Notizia nº1: Il futuro è arrivato

Un fotogramma da Blade Runner

Un fotogramma da Blade Runner

A molti autori piace fantasticare su come saranno le cose nel futuro. Spesso, gli scrittori di fantascienza si inventano profonde riflessioni filosofiche sull’uomo e il suo posto nell’Universo. Ci sono i fratelli russi Strugatsky, c’è Philip K. Dick e c’è Arthur C. Clarke (più il suo “traduttore” sul grande schermo, Stanley Kubrick), per esempio. E molto spesso, questa profonda riflessione filosofica è piuttosto cupa e sinistra.

Altre volte, la riflessione è un po’ meno profonda e filosofica, ma non è meno probabile che un giorno si avveri: in effetti, lo è molto più frequentemente. Qui è dove intervengo io!

Dunque, nella prima decade di questo secolo, durante le mie presentazioni al vostro umile servitore piaceva raccontare divertenti storie “di terrore” su ciò che sarebbe potuto avvenire nel futuro. Esempio: una macchinetta per il caffè lancia un attacco DDoS contro il frigo, mentre il microonde trova i codici PIN di fabbrica dello spremitore così da poter mostrare testi pubblicitari sul suo display digitale.

Facciamo un balzo avanti di meno di un decennio e questa “fantascienza” sta diventando vera.

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Giorni 3-5: Star + Music = Starmus

Il viaggio della Starmus Enterprise è proseguito per un terzo, quarto e quinto giorno! Ebbene sì, cinque giorni pieni per un solo congresso, io presente a (quasi) ogni presentazione (dei primi tre giorni): una prima volta per me.

Ho raggruppato gli ultimi tre giorni in un post perché cinque post su un congresso sarebbe un po’ eccessivo… e comunque, gli ultimi tre giorni sono stati un po’ meno stupefacentemente intergalattici dei primi due. Comunque, sempre degni di nota, compresi diversi momenti “stellari” di Starmus, come questo:

Stephen Hawking

Questo genio non ha proprio bisogno di presentazioni. Ha cominciato raccontandoci una Breve storia del tempo della sua vita. Ovviamente, su Wikipedia potete leggere tutto al riguardo, ma è molto meglio dal diretto interessato. In realtà, non da lui stesso, ma dal software che scansiona i suoi occhi e seleziona le parole richieste per formare delle frasi. Questo, più le parole sintetizzate sul sistema audio hanno fatto davvero impressione. Che persona! Un individuo formidabile. Enorme rispetto.

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Starmus, giorno 2: gli anelli di Saturno e la grande memoria dei ratti

Starmus, la conferenza di astrofisica di Tenerife di cui vi ho già parlato nel post precedente, è un evento a dir poco stellare, quantisticamente celestiale! Non ricordo una conferenza dove non abbia assistito e divorato ogni singola presentazione, dall’inizio alla fine. Tuttavia, qui è stato proprio così (o quasi). Interessante, brillante, coinvolgente, stimolante, in poche parole: fuori dal mondo, esattamente come l’argomento trattato.

OK, passiamo ora a un breve riassunto delle presentazioni della seconda giornata!

Brian Schmidt.

È un astrofisico statunitense naturalizzato australiano, premio Nobel per la fisica nel 2011. La sua interessante presentazione, che dava molto da riflettere, verteva sulla materia oscura con la quale, secondo lo scienziato, sarebbe composto gran parte dell’universo, ma che non possiamo vedere né ad occhio nudo, né con speciali microscopi. Inoltre, ci ha parlato dell’energia oscura (non sembra un sottogenere di musica tecno? :), la quale, oltre ad essere completamente sconosciuta e invisibile, si pensa che permei tutto lo spazio (secondo Wikipedia).

Le galassie ruotano, l’Universo si espande: è come se in gioco ci fossero sia la materia oscura (sconosciuta) che l’energia. Ma nonostante costituisca il 95% della composizione dell’Universo non la possiamo vedere! In altre parole, tutto quello che possiamo osservare attorno a noi rappresenta solo il 5% di tutto quello che c’è là fuori, ovvero solo il 5% della materia e dell’energia dell’Universo. Cosa?

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Starmus, giorno 1: Un Big Bang per il cervello!

Hola gente!

Ancora a Tenerife, oggi allo Starmus Festival. Non proprio il tipo di festival a cui siete abituati: Starmus unisce astrofisica, fisica fondamentale e musica. Non ne sapevate niente? Beh, neanch’io fino a quest’anno, ma sono già qui a parlarne!

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In breve, questo è un congresso dove i migliori e più illustri scienziati del mondo espongono presentazioni formali e quando se ne stanno in disparte, discutono anche in maniera molto informale sulle stelle, il cosmo e il microcosmo o su qualsiasi altra cosa sia la loro particolare nicchia a cui hanno dedicato le loro vite.

Facciamo i grandi nomi: Stephen Hawking, probabilmente la stella di prima grandezza della scienza a livello mondiale, un fisico-cosmologo che ha dato il suo nome a teorie scientifiche; Brian May, chitarrista dei Queen e anche astrofisico; Brian Eno, pioniere della musica d’ambiente, membro dei Roxy Music, produttore degli U2 e leader di pensiero; l’astronauta Alexey Leonov, eroe sovietico e primo uomo a camminare nello spazio e molti altri…

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Vulcanico

Ritorno a Tenerife. Magnifico! E poiché abbiamo programmato un giorno intero per acclimatarci prima della parte del viaggio dedicata agli affari, era proprio giunto il momento di mettersi al volante e via, in giro per questi tornanti… e a scalare vulcani, naturalmente!

In genere, per raggiungere la cima di un vulcano bisogna camminare, scalarlo e arrampicarsi, a volte per diversi giorni (il Kilimangiaro, ad esempio). Esistono poche eccezioni: una è l’Etna, che può essere scalato prima con uno ski-lift e poi con gli autobus. Un altro è il Teide, a Tenerife. Questo è per turisti daaaaaavvero pigri.

https://www.instagram.com/p/BHRVkrVh5nD/

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