gennaio 29, 2016
L’habitat ostile della Tanzania
Ciao a tutti!
Quest’oggi parliamo di dove soggiornare durante un safari. Nella savana africana ci sono due opzioni, le tende o un hotel.
Dicono che trascorrere la notte in tenda durante un safari sia una bellissima esperienza. Non si tratta di uno degli habitat più confortevoli, soprattutto per i rumori notturni degli animali, tra rigni, latrati, miagolii, grugniti che ogni tanto interrompono il sottofondo costante di sibili e mugugni di tutte le creature, piccole e grandi, che mangiano, cacciano, si accoppiano o fanno quant’altro di notte.
Noi siamo andati in hotel.
Cosa ci si può aspettare da un hotel nel bel mezzo della savana in Tanzania, a decine se non a centinaia di chilometri dalla civiltà più vicina? Ci si aspetta qualcosa di grandioso! Gli hotel in cui abbiamo soggiornato erano davvero carini, tutti avevano la piscina e tante altre comodità. Ovviamente ci sono particolarità “locali” a cui bisogna abituarsi, ma è qualcosa che succede quando si va in qualsiasi posto (a tavola a Londra non troverai tovaglioli di carta, ma sto divagando) 🙂
Parliamo di queste particolarità locali…
Ngorongoro Sopa Lodge: Abbiamo trascorso la prima notte al bordo del cratere Ngorongoro.
https://www.instagram.com/p/BA38yuEOiUk/
La vista dal cratere: che tramonto incredibile!
E che alba meravigliosa:
Primo dettaglio: antilopi selvagge e altri animali si avvicinano ai bungalow senza problemi. Non è l’ideale per i deboli di cuore. 🙂
Purtroppo qui la linea elettrica non arriva, per cui si usano esclusivamente generatori. Ciò vuol dire che alcuni servizi che normalmente diamo per scontati vengono erogato in maniera non continuativa. L’acqua calda, ad esempio, è disponibile solo dalla 5 alle 8 di mattina e dalle 5 alle 8 di sera. Inoltre, i blackout possono essere frequenti.
Tuttavia, la connessione a Internet è ragionevole (non la più veloce del mondo, ma si possono scaricare le mail), le stanze sono confortevoli e il ristorante non è affatto male. Una particolarità del posto davvero inusuale: dal momento che per raggiungere le stanze dalla zona piscina bisogna camminare un certo tratto, c’è un membro dello staff ad accompagnarvi che sa perfettamente come gestire gli animali selvatici che potreste incontrare lungo il cammino. Succede nella maggior parte degli hotel nella savana.
Purtroppo siamo arrivati al tramonto e ripartiti all’alba per cui non abbiamo avuto il tempo di approfittare al massimo di tutti i servizi a disposizione. Non siamo riusciti neanche a fare un tuffo in piscina, lo stesso è capitato negli altri hotel. Una tabella di marcia meno serrata ci avrebbe fatto comodo, almeno un po’ di tempo libero fino a mezzogiorno per prendercela con calma, fare un bagno e ammirare le bellezze naturali circostanti dal nostro confortevole hotel.
La notte successiva siamo stati al Serengeti Serena Lodge.
Abbarbicato in cima a una collina, è composto da piccoli cottage separati di tre stanze. Puliti e davvero gradevoli. Ristorante, piscina, Internet, tutto bello.
La piscina e la vista che si ammirava da lì… mamma mia. Purtroppo, anche stavolta non abbiamo avuto tempo di rilassarci adeguatamente: siamo arrivati tardi e poi siamo ripartiti dopo una colazione veloce, tutto qui.
Purtroppo, avvicinandoci al Serena, abbiamo fatto conoscenza per la prima volta della mosca tse-tse. Ouch!
La terza sera siamo stati al Mbalageti Serengeti Lodge.
Si trova davvero molto lontano, quasi quanto il Lago Vittoria! Anche questo hotel si trova in cima a una collina, circondato a 360 gradi dall’incredibile spettacolo della savana.
Sentieri sporchi, animali selvaggi che gironzolano e si nascondono tra i cespugli. I bungalow sono carini, a parte le pareti 🙂
Guardate il lampadario autenticamente locale che c’è nella hall dell’hotel:
Questa è la sala conferenze. Mica male!
Un aspetto positivo, a meno che non dobbiate soggiornarvi molto tempo, è la mancanza di connessione a Internet. Il cellulare non prende e non c’è neanche il telefono fisso!
L’unico mezzo di comunicazione presente nelle stanze è un fischietto in una scatola, che serve per chiamare il personale dell’albergo. Non mi eramai capitato di vedere una cosa del genere, e dire che sono stato in non so quanti alberghi in tutto il mondo. Mi dispiace per gli altri ospiti, immaginate un fischio nel bel mezzo della note se all’improvviso hai voglia di mangiare qualcosa!
I generatori sono accesi dalle 5 alle 9 di mattina e dalle 4 alle 11 di sera. Di sera atmosfera a lume di candela. Non è poi così male: i turisti la sera dopo il safari arrivano distrutti in albergo e prima si va a dormire, prima ci si alza il giorno dopo.
Per ripararsi dalle mosche tse-tse, gli ospiti dell’hotel indossano vestiti dai colori brillanti e spruzzati con insetticida.
Le zanzare qui sono davvero assetate di sangue, l’unico modo per proteggersi è indossare maniche e pantaloni lunghi. Per il resto tutto ok.
Ma torniamo indietro un momento. Sia prima che dopo aver scalato il Kilimangiaro, e poi dopo il safari (prima di volare a Zanzibar), abbiamo trascorso qualche notte nel “campo base” il Ngare Sero Lodge di Arusha.
Che posto davvero carino! Bungalow confortevoli, un laghetto con uccelli (vi vivono oltre 200 specie diverse), scimmie sugli alberi, elettricità e Internet 24 h. La civiltà!
La piscina è obbligatoria:
I facchini qui sono donne:
Una grande varietà di uccelli e altre creature esotiche (per i turisti):
Dietro gli alberi si nasconde il Kilimangiaro. La prima mattina, antecedente alla scalata, lo abbiamo ammirato con trepidazione e, al ritorno, con nostalgia. Non vedo l’ora di tornare!
Il resto delle foto della Tanzania si trovano sulla mia pagina di Flickr.