SOPA – Che furbacchioni!

“Perché abbiamo deciso di ritirarci dalla Business Software Alliance (BSA)”

Ciao a tutti!

Recentemente la blogosfera è sempre più preoccupata a causa della nuova legge anti-pirateria – Stop Online Piract Act o SOPA. Le discussioni in merito all’argomento sono, per dirla con un eufemismo, abbastanza sincere, con commenti del tipo “Questi idioti hanno preso di mira il tuo Internet” (ulteriori informazioni correlate con il termine SOPA). Anche le aziende che si occupano di sicurezza IT, come Kaspersky Lab, sono interessate per ovvie ragioni a questo tema d’attualità.

Che cos’è SOPA?

E’ sviluppo e supporto di qualcosa che allo stato attuale è molto rilevante – la tutela della proprietà intellettuale. Signore e signori, si tratta di qualcosa davvero importante! “Non rubare!”, come dice la Bibbia! Un autore – o, più volte, una squadra – passa notti insonni per scrivere un libro, per comporre musica, per girare un film, per creare e testare dei pacchetti software. Merita tutto ciò una ricompensa economica? Si o no? Pensa prima di rispondere, qualcuno potrebbe interrogarsi allo stesso modo in merito alla tua professione.. dunque?

I team e gli autori creativi dovrebbero essere celebrati, protetti ed incoraggiati a realizzare ancora più capolavori. Per questo motivo i legislatori statunitensi hanno chiarito che SOPA rappresenterà per loro una priorità ed anche molti gruppi di interesse di natura speciale (come BSA) hanno espresso il loro appoggio al disegno di legge. Tale disegno può essere riassunto come segue:

In accordo con una sentenza proveniente da un tribunale degli Stati Uniti, chiunque infranga il copywright statunitense dovrebbe essere espulso da tutti i motori di ricerca presenti su Internet e dai sistemi di credito per mano degli organismi di controllo.

La “violazione del copywright” è qui intesa nel suo senso più ampio: così come potrebbe essere ascritta ad una pellicola amatoriale che presenta citazioni provenienti da un copione o da una colonna sonora protetti da copywright, potrebbe esserlo anche ad un filmato amatoriale girato mentre Kung-Fu Panda è proiettato su di uno schermo TV in sottofondo. Eccoti alcuni degli esempi più interessanti di violazione del copywright. Qualsiasi uso di un oggetto di “proprietà intellettuale” è reputato alla stregua di una violazione presente in un blog – o persino presente all’interno di una intera risorsa web – che dev’essere soppressa.

Maggiori dettagli.

Quello che mi preoccupa è la totale “Americanizzazione” della suddetta Legge Internet. Naturalmente, questa è una questione di consuetudini. Ogni Stato deve, ovviamente, pensare prima di tutto ai propri cittadini ed ai loro interessi, a proteggere i propri inventori, sviluppatori e produttori ed a gestire la propria economia. Tuttavia, ai sensi della presente legge, gli interessi dei creativi e degli autori non statunitensi non sono completamente protetti, mentre al contrario la nazionalità di chi commette reato non riveste alcuna importanza.

Questo equivale a dire che i diritti dei cittadini non statunitensi possono essere infranti dovunque, comunque ed in qualsiasi modalità. Al contrario, gli interessi degli Stati Uniti devono essere rispettati su scala mondiale. L’opinione “non mi interessa” non funziona – basta vedere l’elenco dei server DNS: tutti sono ubicati negli Stati Uniti o in territori a loro amichevoli. Si, è così.. la carota è in mezzo all’oceano insieme al bastone.

Gli interessi nazionali rappresentano solamente una parte del problema. La cosa più triste è che questa legge sta per essere adottata nel resto del mondo a causa delle azioni di associazioni come la BSA, che sostiene SOPA ignorando completamente qualsiasi altro punto di vista. Ci siamo dovuti ritirare da questa associazione a causa del nostro disaccordo in merito a questa decisione. E questo è quanto.

Se questa legge venisse accettata, centinaia di migliaia di avvocati salterebbero improvvisamente fuori dalla loro scrivania, perché praticamente quasi ogni sito web potrebbe essere accusato di violazione del copywright! Questa legge porterà ad una grande estorsione legalizzata. Il business di Internet si prepara ad affrontare difficili momenti – basti guardare a coloro che non hanno intenzione di aderire a SOPA:  eBay, Facebook, AOL, Google, LinkedIn, Mozilla, Yahoo, Wikimedia, etc. E la lista dei sostenitori di SOPA? C’è la BSA di cui sopra (che include Apple, Microsoft, SAP, Symantec ed altri sviluppatori di software – questa volta senza di noi) e, soprattutto, questa legge è promossa da:

RIAA – (Recording Industry Association of America)

MPAA – (Motion Picture Association of America)

Ecco da dove proviene SOPA!

Ed ora il messaggio più importante:

  1. Io sono contro la pirateria. Trovo inaccettabile l’uso non autorizzato della proprietà intellettuale, soprattutto a scopo di lucro.
  2. Ma se dovessero costringermi a continuare ad acquistare musica su CD o films su DVD smetterò di essere un nemico dei pirati.

Un amico mio ha riassunto così efficacemente:  “C’è un interessante film sul torrent. Se lo scarico, sono un criminale. Se non lo faccio, sono un idiota”. Le leggi come SOPA dividono il mondo tra criminali ed idioti. Non pensi che vi sia “qualcosa di marcio nello Stato Danese”? Il mondo è cambiato. Molto tempo fa si è trasformato in una rete piuttosto che un mondo in vinile (per coloro che non sapessero – anni fa la musica veniva registrata attraverso i cosìdetti record, dischi in vinile dalle dimensioni della ruota di un auto).

Quindi, non è una buona idea applicare le regole della vecchia scuola dell’età del vinile al diritto d’autore nell’era di Internet.

Molto tempo fa la proprietà intellettuale comportava – e giustificava – un aumento di prezzo. C’era una volta, la produzione (il sangue, il sudore e le lacrime dell’autore), la copia, il trasporto, la distribuzione e le vendite erano davvero costosi per films, video, libri e prodotti di tale scorta. Oggi, la copia e la consegna non costano nulla! Oggi, l’utente e l’acquirente non necessitano più dell’antiquato stile intermediario! Quanti intermediari ci sono tra il blogger ed il lettore? Zero.

Gli intermediari non sono più necessari. Ora dovranno capire come modificare il proprio business in modo da non scomparire nel futuro prossimo – invece di provare a rimandare il business di Internet indietro fino all’era del vinile.

Proteggere i films/audio/software ed altri interessi “intellettuali” del settore per mezzo di SOPA è simile ad imporre una tassazione sulle e-mails a favore del Servizio Postale di Stato, o forzare Skype ad imporre le stesse tariffe delle altre compagnie telefoniche. E’ come se i detentori di copywright, così come hanno tentato di fare in Russia, sostenessero una tassa sulla vendita di ogni DVD e di ogni memoria hardware nel caso qualcuno li utilizzasse per memorizzare una canzone o un film invece che foto e video di famiglia.

Stupidaggini? Assolutamente sì! Questa è una stupidaggine completa ed assoluta risalente all’età dei dinosauri – e noi sappiamo che i loro cervelli raggiungevano a malapena le dimensioni di un pisello.

Allo stesso tempo, non sono d’accordo con il principio “tutto è gratis per tutti”. Non solo gli autori hanno diritto a mangiare, hanno altresì bisogno di denaro per la creazione dei loro prodotti: la proprietà intellettuale a volte è un qualcosa decisamente basato sui costi (ad esempio, i budgets per la produzione di films o per lo sviluppo di software può raggiungere anche decine e centinaia di milioni di dollari).

Sono convinto che le cose debbano essere impostate in modo che:

· Gli utenti devono poter essere in grado di individuare rapidamente ciò che desiderano ed acquistarlo velocemente (iTunes è un ottimo esempio).

· Non devono essere violati gli interessi del copywright.

· Così come per gli intermediari.. lasciate che SOPA crolli!

Nell’era di Internet non vi è posto per i rudimenti appartenenti all’età del vinile, che è piuttosto lontana dalle tecnologie odierne, dalle richieste dei consumatori e dalla realtà in generale. Questa vecchia linea di conduzione del business non può e non vuole cambiare, ed è per questo che attraverso SOPA (e simili) si cerca tutt’ora di condurre anticipatamente il business di Internet verso la tomba.

Il mondo è cambiato e le vecchie regole non funzionano più. Abbiamo bisogno di redigere nuovi modelli per la distribuzione del contenuto creativo che, tra l’altro, Apple e Google hanno già creato e testato anche per noi. Le pressioni politiche per un ritorno a leggi sul diritto d’autore di epoca giurassica sono simili al voler praticare una trasfusione ad un paziente già morto, rischiando anche la vita del donatore. I Governi dovrebbero pensare a stimolare nuovi modelli per il business, piuttosto che dedicarsi a proteggere quelli vecchi.

La mia posizione in merito può essere riassunta come segue:

  1. SOPA dovrebbe essere dato alle fiamme
  2. I dinosauri dovrebbero andare in pensione
  3. I contenuti dovrebbero essere distribuiti in modo nuovo, ad esempio:

Bassa qualità: il contenuto è libero. Puoi prenderne quanto ti pare (per la pubblicità, ad esempio)

Media qualità: il contenuto di media qualità dovrebbe essere veloce e conveniente

Alta qualità (professionale): i contenuti di alta qualità devono essere costosi

Si sono già verificati fenomeni che mirano in direzione dell’ultimo punto da me citato, per esempio, iTunes. Alcuni studiosi stanno già sperimentando la distribuzione gratuita di contenuti di bassa qualità a scopi promozionali.

Questa è una storia che racconta le avventure di giovani talenti del mondo di Internet e di come essi si siano impantanati all’interno del labirinto legislativo  creato da SOPA.

Ed infine ecco a voi una delle infami clips sulla violazione del copywright che sono state diffuse dai dinosauri dell’industria dei media. Il primo collegamento è già prontamente stato oscurato, ma ve ne propongo di seguito uno attivo:


Il vero commento finale è relativo alla mia società ed al suo business, alla luce di quanto sopra affermato. L’antivirus non è un prodotto, ma un servizio. E’ autosufficiente grazie agli aggiornamenti e per questa ragione non sono molto turbato dal come un nostro utente possa acquistare gli antivirus Kaspersky – su un CD su una scatola di cartone o scaricati dal web.. ma una discussione in merito al modello di servizio esula dagli scopi del nostro post.

Questo è tutto, amici! Alla prossima!

La bizzarra condivisione di files da parte di Al Yankovic

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