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Kamchatka 2015: riscaldamento

Il mio viaggio del 2015 in Kamchatka è iniziato nella città di Paratunka, una località dove spesso i turisti trascorrono la prima notte dopo essere atterrati nella penisola. Il giorno successivo iniziano l’avventura.

A sud di Paratunka si trovano due vulcani che vale la pena scalrei: Mutnovsky e Gorely. Quest’anno, logicamente, abbiamo deciso d’iniziare da qui la nostra visita annuale, una sorta di riscaldamento.

Per raggiungere i vulcani bisogna percorrere un tragitto di una cinquantina di chilometri, anche se la strada non è certo delle migliori. Google dice che ci vogliono solo 50 minuti di macchina, in realtà sono due ore piene in fuoristrada, anche di più con qualche fermata. Forse si può scendere ai 50 minuti con quei veicoli dalle ruote enormi, o con un tank guidato a tutta velocità, ma avreste difficoltà a non vomitare la colazione con tutti gli sballottolamenti.

Dopo due ore di viaggio abbiamo finalmente raggiunto il vulcano Mutnovsky, il vulcano meraviglia.

Sebbene si tratti di un vulcano ancora attivo, è possibile camminare lungo il cratere. La gamma infinita di paesaggi, i colori, le rocce, i ghiacciai, la neve… fantastico. Anche i rumori della natura in questi posti hanno il loro fascino: le sorgenti di acqua calda, il vapore che esplode…. E poi la puzza di zolfo… un vulcano dalla bellezza infernale!

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Kamchatka 2015: dall’alto verso il basso!

Nella mia umile opinione, Kamchatka è il posto più affascinante e bello del pianeta. Un’affermazione importante, lo so, ma se viene da un giramondo come me potete fidarvi, no? Se mi date retta, vi consiglio di leggere la serie di post che pubblicherò sul mio viaggio annuale a Kamchatka e sicuramente vi convincerò!

Vulcani voluttuosi dai crateri colossali e laghi multicolore, paesaggi che non sembrano di questo mondo, geyser e fonti di acqua termale, orsi selvaggi e in libertà, caviale rosso spalmato sul sandwich non con un coltello ma con una spada (o meglio, con una escavatore JCB).

Ci sono decine di meraviglie naturali, popolate di flora e fauna concentrare in ina striscia di territorio relativamente piccola lungo la dorsale vulcanica della penisola. Questa striscia magica di bellezza naturale è lunga 600 chilometri in totale. Va dal gruppo di vulcani Klyuchevskaya Sopka al nord, passando per Petropavlovsk-Kamchatsky, la capitale della penisola e scendendo fino a Kambalny e Koshelev nel sud. Ecco qua:

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Un assaggino di Kamchatka 2015

“Lì in alto c’è un sentiero! “

Fyodr, la nostra guida.

Phew! Ritorno alla civilizzazione dalla natura selvaggia di Kamchatka, un periodo di lento acclimatamento alla vita cittadina moderna e alle comodità.

Abbiamo percorso a piedi 315 km in totale e percorso probabilmente migliaia di chilometri utilizzando tutta una serie di mezzi, dai veicoli di terra ai caterpillar, dagli elicotteri alle motoslitte (le auto non si usano tanto in Kamchatka). Anche sull’asse verticale abbiamo percorso oltre 7 mila metri a piedi.

Abbiamo scalato sei vulcani, ci siamo immersi in sei sorgenti di acqua calda e abbiamo visto un numero non ben precisato di orsi!

Purtroppo il cattivo tempo ci ha dato fastidio per circa un quarto del nostro viaggio nella penisola: abbiamo dovuto saltare un paio di vulcani (non aveva molto senso camminare immersi nelle nuvole) e poi alcuni tragitti a piedi abbiamo dovuti farli con i nostri veicoli. Imprevisti a parte (non c’è clima più imprevedibile che quello della Kamchatka), fortunatamente tutto è andato nel migliore dei modi!

Questo è stato solo un aperitivo, preparatevi per il piatto principale, zuppa di Kamchatka naturlamente! 🙂

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Un viaggio attraverso i sapori (parte I): la Kamchatka

Qualche tempo fa mi hanno chiesto cosa metto di solito in valigia durante i miei frequenti viaggi attorno al pianeta, una specie di lista di cose che bisogna assolutamente portare con sé. Ho pensato, “certo… ne posso fare una” (ne ho viste tante su Internet). La mia sarà una lista hi-tech, ma sicuramente semplice.

Iniziamo con alcune considerazioni generali:

Punto uno: quanto più viaggiate, tanto più leggera deve essere la valigia o la borsa. È assolutamente logico se ci pensate. Solo un viaggiatore esperto sa come preparare bene la borsa, come collocare bene le cose, decidere cosa portare con sé e cosa no, e cosa non si ha bisogno in base al luogo in cui si va. Un viaggiatore con esperienza, inoltre, sa che qualche chilo in più fa la differenza quando si ha intenzione di fare lunghe camminate – anche quelle per raggiungere il gate nei grandi aeroporti, ve lo assicuro 😉

Punto due: attenzione anche a quanti apparecchi tecnologici portate. Il mio kit hi-tech si limita a una macchina fotografica Sony RX-100, un portatile compatto Lenovo X1 e degli auricolari comodi Bose QuietComfort 3, niente di strabiliante, oggetti comodi e resistenti. Nessuna macchina fotografica con obiettivi giganti, né smartphone sfarzosi o videocamere, né cavalletti, elicotteri telecomandati o quant’altro…

(Ehm… sì, questa è la mia lista. Già fatto. Non ci è voluto tanto vero?)

Terzo: sono sicuro che non volete sapere quali magliette o jeans porto con me, o lo stato dei miei calzini.

Tranquilli, vi voglio parlare di qualcos’altro. Mentre ragionavo su tutto questo, mi è venuta in mente una cosa…

… perché non inaugurare una “nuova rubrica”: “viaggio attraverso i sapori”, una mini-guida gastronomica alle specialità provenienti dai diversi angoli del pianeta che visitato!

Vi propongo dunque una recente tavola imbandita, foto scattata nel capoluogo della Kamchatka, a Petropavlovsk-Kamčatskij, poco prima del nostro viaggio attraverso le isole Curili

Ma andiamo al dunque…

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Kamchatka 2012: Pesci, non Phishes

Grandi giorni, 20-22 (6-8). Rafting.

La Kamchatka è poco conosciuta per il rafting: non tutti i suoi fiumi sono lunghi abbastanza – al massimo, lo sono abbastanza per tre o quattro giorni di rafting. Piccole rapide e piccole onde. La maggioranza dei fiumi che conosco qui sono a portata di sportivi prossimi al pensionamento! Per questo, il rafting in Kamchatka è consigliato solo se accompagnato ad altre attività, intervallando queste ultime con un esercizio rilassante e, naturalmente, anche per potersi riempire la pancia di pesce fresco!


C’è un vecchio detto russo che dice…

Kamchatka 2012: Tolbachik ed il Cratere Nord.

Giorno 16 (2). A Tolbachik!

Gli audaci turisti sono attratti da Tolbachik come.. gli impiegati sono attratti durante le ore di ufficio dai social networks! Ma quest’anno ci sono stati anche più turisti del solito – forse troppi. La Base di Leningrado in cui siamo stati era popolata da più di un centinaio di turisti provenienti da differenti paesi – con, tra gli altri, gruppi provenienti dalla Polonia e dalla Germania. Ma questo è davvero comprensibile, dato che qui c’è così tanto da vedere. Oltre al deserto di colore nero/rosso ed alle colline del Cratere Nord vi è anche Ploskiy (Flat) Tolbachik da visitare, un dovere per chi passi da queste parti.

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Kamchatka 2012: Vulcanismo

Giorno 15 (per il secondo gruppo, giorno 1). Direzione Nord.

Se mai vi capitasse in futuro di trovarvi in Kamchatka, ed in particolare a Petropavlovsk-Kamchatsky, disponendo di un giorno libero, con un buon tempo e con il portafoglio sufficientemente gonfio, allora è davvero possibile che potrete godere di una fantastica giornata da ricordare. Potrete infatti fare una gita in elicottero verso nord, a Klyuchevskaya Sopka, e ritorno. Una giornata di escursione come questa è da raccomandare – per un un totale e garantito piacere mentale.

Come già detto, dovreste solo essere muniti di un elicottero, che in realtà dovrebbe essere prenotato in anticipo. Dopo averlo fatto, dovete solo pregare che faccia una bella giornata nel giorno stabilito. Una buona idea è quella di portare con voi le batterie di ricambio per le vostre macchine fotografiche, perché vi ritroverete ad utilizzarle senza sosta.

Ho avuto la fortuna di partecipare a numerose escursioni in elicottero in giro per il mondo, ma in termini di puro e semplice carico di impressioni, la Kamchatka è inarrivabile. Lungo la rotta abbiamo sorvolato numerosi vulcani (tra cui uno in eruzione, che però già l’anno prossimo non dovrebbe più essere attivo), la caldera sibilante del vulcano Uzon, la valle dei Geysers (atterraggio ed escursione), la catena dei vulcani della Kluchevskaya, e il burrone presente a nord (Northern Fissure) – Indimenticabile!

Coloro che fossero interessati ad avere maggiori dettagli, possono leggere la lista dei vulcani di Kamchatka o cercare ulteriori informazioni su Internet.

1. Karymsky, 1536m – un vulcano costantemente attivo:

2. Il vulcano Maly Semyachik…

Kamchatka-2012: Gli Orsi

Giorno 2. Orsi dappertutto – Nessuno di loro da temere

 Il Lago Kuriles non è solo famoso per il suo scenario surreale e i suoi vulcani nelle vicinanze, ma lo è anche per via della situazione demografica degli orsi: ce ne sono un sacco.

Questi orsi girovagano per i campi in solitario o con le loro famiglie, le madri e i loro piccoli.

Il campo in cui noi eravamo era circondato da un recinto che separava il campo dalle aree circostanti abitate dagli orsi, le “terre selvaggie inabitate”.

La recinzione è un pò elettrificata, giusto per dare ai grandi mammiferi pelosi un pò di paura, niente di più, quindi gli orsi di solito non hanno il coraggio di rompere e oltrepassare queste recinzioni con i loro corpi.

In base a quanto ci fu riferito, gli orsi toccano gli oggetti sconosciuti con i loro nasi ed una piccola scossa elettrica è sufficiente per inibirli. Essi non prestano attenzione alle persone che si trovano all’interno del recinto e continuano a pascolare indisturbati, pascolano perfino a pochi metri dalle barriere.

Noi osservavamo come fuori dal recinto tutto fosse relativamente pacifico – tutti gli orsi sembravano in buone condizioni e rilassati…fino a quando un orso anziano inizió a infastidire un membro più giovane e debole del gruppo – con il risultato che quest’ultimo, avendone avuto abbastanza della sua persecuzione, decidette scappare invece che sfidarlo – e lo fece attraverso il sentiero più breve, che per coincidenza prevedeva il passaggio attraverso il nostro campo.

Sembrava come se l’orso si fosse dimenticato del recinto, e si fosse diretto contro di lui a tutta velocità. Poveretto! Si ricordò immediatamente del recinto a causa della scossa elettrica. Alla fine stava bene, era solo un pò spaventato!

Secondo un antico racconto popolare, “Un ippopotamo ha problemi di vista, ma data la sua stazza, difficilmente ciò avrebbe rappresentato un problema per lui.” 🙂

 

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