Starmus, giorno 2: gli anelli di Saturno e la grande memoria dei ratti

Starmus, la conferenza di astrofisica di Tenerife di cui vi ho già parlato nel post precedente, è un evento a dir poco stellare, quantisticamente celestiale! Non ricordo una conferenza dove non abbia assistito e divorato ogni singola presentazione, dall’inizio alla fine. Tuttavia, qui è stato proprio così (o quasi). Interessante, brillante, coinvolgente, stimolante, in poche parole: fuori dal mondo, esattamente come l’argomento trattato.

OK, passiamo ora a un breve riassunto delle presentazioni della seconda giornata!

Brian Schmidt.

È un astrofisico statunitense naturalizzato australiano, premio Nobel per la fisica nel 2011. La sua interessante presentazione, che dava molto da riflettere, verteva sulla materia oscura con la quale, secondo lo scienziato, sarebbe composto gran parte dell’universo, ma che non possiamo vedere né ad occhio nudo, né con speciali microscopi. Inoltre, ci ha parlato dell’energia oscura (non sembra un sottogenere di musica tecno? :), la quale, oltre ad essere completamente sconosciuta e invisibile, si pensa che permei tutto lo spazio (secondo Wikipedia).

Le galassie ruotano, l’Universo si espande: è come se in gioco ci fossero sia la materia oscura (sconosciuta) che l’energia. Ma nonostante costituisca il 95% della composizione dell’Universo non la possiamo vedere! In altre parole, tutto quello che possiamo osservare attorno a noi rappresenta solo il 5% di tutto quello che c’è là fuori, ovvero solo il 5% della materia e dell’energia dell’Universo. Cosa?

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Starmus, giorno 1: Un Big Bang per il cervello!

Hola gente!

Ancora a Tenerife, oggi allo Starmus Festival. Non proprio il tipo di festival a cui siete abituati: Starmus unisce astrofisica, fisica fondamentale e musica. Non ne sapevate niente? Beh, neanch’io fino a quest’anno, ma sono già qui a parlarne!

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In breve, questo è un congresso dove i migliori e più illustri scienziati del mondo espongono presentazioni formali e quando se ne stanno in disparte, discutono anche in maniera molto informale sulle stelle, il cosmo e il microcosmo o su qualsiasi altra cosa sia la loro particolare nicchia a cui hanno dedicato le loro vite.

Facciamo i grandi nomi: Stephen Hawking, probabilmente la stella di prima grandezza della scienza a livello mondiale, un fisico-cosmologo che ha dato il suo nome a teorie scientifiche; Brian May, chitarrista dei Queen e anche astrofisico; Brian Eno, pioniere della musica d’ambiente, membro dei Roxy Music, produttore degli U2 e leader di pensiero; l’astronauta Alexey Leonov, eroe sovietico e primo uomo a camminare nello spazio e molti altri…

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Vulcanico

Ritorno a Tenerife. Magnifico! E poiché abbiamo programmato un giorno intero per acclimatarci prima della parte del viaggio dedicata agli affari, era proprio giunto il momento di mettersi al volante e via, in giro per questi tornanti… e a scalare vulcani, naturalmente!

In genere, per raggiungere la cima di un vulcano bisogna camminare, scalarlo e arrampicarsi, a volte per diversi giorni (il Kilimangiaro, ad esempio). Esistono poche eccezioni: una è l’Etna, che può essere scalato prima con uno ski-lift e poi con gli autobus. Un altro è il Teide, a Tenerife. Questo è per turisti daaaaaavvero pigri.

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Superjet, pesca e snooker

L’altro giorno ho volato per la prima volta su un Sukhoi Superjet 100! Ecco il mio breve resoconto.

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Beh, è andata… bene. Un aereo di linea convenzionale. Piccolo, energico. Decolla rapidamente e prende quota ancor più rapidamente, in maniera precipitosa.

Non appena ci siamo imbarcati e l’aereo era ancora fermo, gli ingegneri hanno deciso di aprire uno dei motori. Niente di nuovo per me, a volte succede. Ma alcuni degli altri passeggeri, meno “navigati”, a sentirli erano più che preoccupati!

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Che altro? È un aereo rumoroso. I motori rombano forte, non come quelli di un Boeing o di un Airbus. No, non è solo un rombo: è come se un enorme trapano stesse perforando le zanne di un elefante gigantesco! E poi ci sono i rumori di pompe, ventilatori e altri dispositivi meccanici aerei. Mi ricorda un vecchio Tu-154! No, non era così male: il superjet è molto più silenzioso e confortevole.

Un particolare che mancava (in business class) era la presa elettrica. Ho guardato con attenzione, ma niente. Ad ogni modo, forse non è così necessaria per i passeggeri su un volo che non va poi così lontano.

Comunque, dov’eravamo diretti su questo superjet? Vi lascio un indizio nelle foto:

Siamo andati in Lettonia al Kaspersky Riga Masters, l’annuale torneo professionistico di snooker, giunto alla terza edizione, e che di cui siamo sponsor per il terzo anno.

Ahhh, lo snooker. A mio modesto parere, il più divertente di tutti i tipi di biliardo, quando è in tv. Ma quando lo si vede dal vivo, è persino 100 volte meglio!

Ecco qui dei link su YouTube ad alcune partite a Riga, e qui il sito ufficiale del torneo con i risultati, compreso quello dell’inaspettato campione australiano Neil Robertson.

E durante gli intervalli si può… andare a pesca!

Adesso, proprio come “Non sono uno specialista, non sono uno studioso di storia antica, archeologia e scavi“, non sono neanche un pescatore esperto. Tuttavia, mettetemi vicino a un fiume o a un lago o al mare e datemi una canna e delle esche, e sarò sempre disponibile per un po’ di pesca, perfino per la traina! Specialmente quando il clima è ideale, il cielo è limpido e non c’è assolutamente vento, come è stato in Lituania, per cui siamo andati.

Non ho mai visto un mare così calmo. Perfezione perfetta!

Anche la temperatura era quasi perfetta: diversi dispositivi hanno confermato i 21 gradi Celsius! Sul Mar Baltico (Brrr!)! A giugno! E io che credevo alla legenda che il Baltico fosse sempre piovoso e fosco. :).

Con quel tempo ce la siamo passata alla grande, ma il pesce? Naaah. Niente. Erano troppo occupati sul fondale, sui loro lettini sotto gli ombrelloni, sorseggiando cocktails. Non erano affatto interessati ai pesciolini o ad altre esche che gli gettavamo in mare. Pesca fallita.

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Oh, ebbene: la pesca non ha avuto successo? C’è solo una cosa da fare: tuffarsi!

Ok, per quanto riguarda la pesca, o la sua mancanza, è tutto. Ma domani vi dirò di più sullo snooker, gente!

Santorini: a volte i sogni sì che si realizzano

Grandi notizie! Sono ripresi gli scavi archeologici ad Akrotiri grazie a… noi! (non voglio elogiare troppo Kaspersky Lab ma cosa volete che dica? I soldi non crescono sugli alberi!). E non parlo solo degli scavi, è ripresa anche il restauro degli affreschi e il rinforzo delle strutture murarie! Siamo diventati lo sponsor principale degli scavi di Akrotiri! Urrà! Per questo motivo la settimana scorsa mi trovavo a Santorini.

Come è partito questo filo diretto tra Kaspersky Lab e Akrotiri? Perché abbiamo scelto proprio la Grecia e in particolare Santorini? E soprattutto perché Akrotiri? Vi racconterò tutto in questo post; è una lunga storia ma non tanto come i 13 anni che ci abbiamo messo per arrivare a questo traguardo!

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Mistero minoico a Santorini

L’isola di Santorini non è famosa solo per i suoi panorami sensazionali, i suoi tramonti stupendi e le sue spiagge multicolore (bianche, rosse e nere), ma anche (e per qualcuno, soprattutto) per la sua storia antica. A sud dell’isola sono state ritrovate tracce di un antico insediamento, ben conservate sotto la cenere vulcanica. Case a tre piani, tubi di scarico e fognature (!), e uno scenario culturale unico. Oh per Zeus!

L’insediamento ha fatto la fine di Pompei circa 3500 anni… non fa, ma avanti Cristo!! Ciò significa che quei muri, strade, finestre, pentole e padelle sono più vecchi di 3500 anni!

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Panoramico, Vulcanico, Turistico, Euforico, Santorinico

Χαίρετε gente!… Dall’impressionantemente soleggiata Santorini, Grecia. Un luogo suggestivo.

Santorini è magnificamente strabiliante in tanti modi diversi e tutti allo stesso tempo: in senso turistico, vulcanico, archeologico… Ma aspettate: sono stato qui in passato e  prima ancora mi aveva incantato per bene. Quindi non mi ripeterò, soprattutto perché non è cambiato davvero niente dall’ultima volta nel 2013. La bellezza è ancora tutta qui (se si guarda dall’alto), il sole è rimasto brillante, il mare non si è ritirato e i vulcani non hanno spazzato via il circondario.

L’ho già detto molte volte, e molte altre ancora, e lo dirò molte altre volte ancora… le immagini valgono più di mille parole, per cui bando alle ciance.

 

 

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Viaggio in Grecia: Atene

Prossima fermata del mio viaggio in Grecia: Atene. Ho approfittato di un giorno libero tra un incontro d’affari e l’altro per dare una rapida occhiata alla città.

Sebbene negli anni sia stato praticamente in tutta Europa, per una qualche bizzarra ragione non avevo mai visitato il centro storico di Atene. Ciò è particolarmente strano perché io vado pazzo per le antichità storiche. E come tutti sappiamo, Atene ne possiede in quantità.

A mio parere, c’è qualcosa di infinitamente affascinante nel fatto che questi templi, case (o meglio, le loro rovine), ponti di pietra e immensi “mattoni” che compongono gli edifici… siano stati tutti creati migliaia di anni fa da persone come noi. Ok, senza gli smartphone e i reality, ma sicuramente con quegli eterni tratti umani come avere problemi, passare attraverso la gioia, il dolore, la vita e la morte. È qui che camminavano, amavano, odiavano, invidiavano, si emozionavano, costruivano, distruggevano. Migliaia di anni fa. Qui ad Atene, in luoghi come l’Acropoli e il Partenone.

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Monasteri a strapiombo

Oh no! Devo trasformare la mia lista dei Top 100 in Top 101! Non proprio una cifra tonda, ma che posso farci? Quando ci vuole, ci vuole.

Cosa c’è di così speciale da rendere necessaria l’aggiunta? Si tratta delle Meteore in Grecia, una “formazione di immensi pilastri monolitici e colline simili a immense rocce tondeggianti che dominano il territorio”. Rupi a strapiombo che arrivano a 600 metri d’altezza, in tutte le diverse sfumature di grigio, con dei monasteri sulle cime delle rocce.

 

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Legoland: non solo per bambini

Per che cosa è famosa la Danimarca? Certo, produce burro, pancetta, birra… e drammi politici. Inoltre credo davvero che siano stati loro a inventare la Danish pastry o treccia danese. Ma qual è la quinta essenza della Danimarca? Ebbene sì, parlo dei Lego. E dato che mi trovavo in Danimarca non potevo non visitare…

Legoland, esattamente qui! Tanti minuscoli Lego! Costruzioni, istallazioni, modellini, miniature e ogni sorta di gioco relazionato con i Lego. Se solo avessi 40 anni in meno, sarei rimasto qui per sempre. Ma non è necessario essere bambini per godere di questo parco, io sono sulla cinquantina e mi sarebbe piaciuto rimanere qui molto di più.

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Ancor prima di entrare vi trovate già un’enorme installazione Lego, fatta con Lego anch’essi enormi, molto più grandi rispetto ai mattoncini Lego standard. Comunque sia, la maggior parte delle installazioni sembra essere costruita con dei mattoni veri e propri. 3, 2, 1… si entra!

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