La terra di R&S

Saluti da Dublino!

Stiamo aprendo un nuovo ufficio proprio qui; non so quanti siano in tutto fino ad adesso. L’ufficio si occuperà esclusivamente dello sviluppo delle tecnologie e dei componenti dei prodotti; non è stato pensato per le vendite, il marketing o la contabilità (di tutto questo si occupa l’ufficio di Londra). Si tratta di un nuovo ufficio R&S (Ricerca e Sviluppo) che io chiamerei la terra di R&S 😉

Qualche volta ho parlato dell’attenzione particolare che l’Irlanda presta alle compagnie IT, quindi non mi ripeterò. L’ufficio è ancora abbastanza piccolo, è pensato per circa 30 persone. Occupa mezzo piano in questo edificio vicino al Grand Canal.

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I biker brasiliani attraversano la Siberia

A fine luglio, ero già psicologicamente in vacanza sul monte Altai. Faceva caldo, c’era la tipica quiete stagionale e una sensazione generale di ozio e di vacanze estive. Ad ogni modo, una mattina ho trovato un messaggio dei nostri partner brasiliani nella mia casella di posta, ed era completamente fuori sincrono con quel calmo ritmo di vita. Inizialmente, ho anche pensato che qualcosa stesse andando storto: forse i nostri partner brasiliani avevano preso troppo sole, proprio alla vigilia dei Giochi Olimpici? 😉 Poi ho letto una seconda volta la loro lettera, ho fatto qualche ricerca su Google e… sono rimasto a bocca aperta.

I fatti. Due brasiliani che non conoscono una singola parola di russo hanno deciso di visitare la Russia per la prima volta nella vita. In 21 giorni hanno percorso 10.000 chilometri in motocicletta da San Pietrosburgo a Vladivostok.

Nel messaggio si diceva che i coraggiosi biker erano appena tornati a Mosca da Vladivostok e che avrebbero trascorso un altro paio di giorni a Mosca prima di tornare a casa. Il messaggio era chiaro e non ho potuto rinunciare all’opportunità di incontrare i due eroi per stringere loro la mano e chiedergli qualcosa sulla loro avventura.

Ho incontrato Rodrigo Dessaune, un imprenditore IT per professione, un romantico senza speranze e un biker che percorre lunghe distanze.

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È diventato qualcosa di più di un semplice incontro; è stata una lunga intervista in cui ho posto tante domande sulle avventure dei brasiliani in Siberia. Potete leggerla qui sotto (è una storia davvero affascinante!)

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Una Formula Uno scontata: Monza 2016

E adesso, signori e signore, come portata principale, un piatto molto caldo!

La corsa di Formula Uno a Monza. È un luogo di culto per la gente che segue le gare automobilistiche e non dista molto da Milano. Si tratta di alta tecnologia, di un raduno globale e di tanto altro! Ecco perché sono qui.

Il posto si basa così tanto sui motori che anche i carabinieri hanno le loro Lotus davanti a una delle entrate (ce ne saranno state molte altre che non ho visto).

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Prima che iniziasse la gara, però, avevo come la sensazione che qualcosa non stesse andando per il verso giusto.

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Idroterapia: stile Ginevra

Uno dei posti più interessanti di Ginevra è la fontana d’acqua sul Lago Lemano. Ho visitato Ginevra cinque volte o forse più ma, da quel che ricordo, sicuramente meno di 10 volte. Ad ogni modo, ci sono stato molte volte prima, ma non ho mai avuto l’opportunità di guardare da vicino la fontana. O non funzionava o non avevo tempo. Ma questa volta ci sono finalmente riuscito. Eccola qui, la fontana in tutto il suo splendore.

La bolla “artificiale” dell’Intelligenza Artificiale e il futuro della cybersicurezza

Credo che il recente articolo del New York Times sul boom dell’ “intelligenza artificiale” nella Silicon Valley abbia fatto riflettere molte persone sul futuro della cybersicurezza (nel prossimo e nel lontano futuro).

Penso che ci si sia posti domande del genere:

  • Dove andrà a parare la preoccupazione maniacale per l’ “IA”, che adesso esiste sono nelle fantasie dei futurologi?
  • Quanti altri miliardi metteranno a rischio gli investitori, per “inventare”, nel migliore dei casi, qualcosa che era stata già inventata decenni fa, e che nel peggiore dei casi risulterà essere nient’altro che marketing inflazionato… stupidi?
  • Quali sono le vere opportunità per lo sviluppo di tecnologie intelligenti sulla cybersicurezza?
  • E quale sarà il ruolo degli esperti in questo mondo nuovo?

A VOLTE QUANDO FREQUENTO I FAN DELL'”IA” QUI NELLA VALLEY, MI SENTO COME UN ATEO AD UNA CONVENTION DI EVANGELICI.

Jerry Kaplan, informatico, autore, futurista e pluri-imprenditore (cofondatore di Symantec)

Quello che sta succedendo adesso nel settore dell’ “IA”, somiglia ad una bolla di sapone. Tutti sappiamo cosa succede ad una bolla di sapone se i clown del circo continuano a soffiarci (nessun gioco di parole): scoppiano.

Ovviamente, senza passi azzardati e investimenti rischiosi non sarà mai possibile un futuro fantastico. Ma oggi il problema è che insieme a quest’ondata di entusiasmo per l’ “IA” (ricordate, l’ “IA” oggi non esiste, per questo sto usando le virgolette), sono apparse le startup fittizie.

Qualche startup? Qual è il problema, vi starete chiedendo.

Il problema è che queste startup fittizie non attraggono milioni, ma miliardi di dollari di investimenti (cavalcando la nuova ondata d’euforia sull’apprendimento automatico). La questione è che l’apprendimento automatico esiste da decenni: è stato definito nel 1959, è iniziato negli anni 70, è diventato prospero negli anni 90 e sta ancora prosperando! Andando avanti fino ai giorni nostri, questa “nuova” tecnologia è stata ridefinita “intelligenza artificiale”; adotta un’aura di scienza all’avanguardia; ha i dépliant più patinati, ha le campagne di marketing più affascinanti. E tutto questo mira alla sempre presente debolezza umana nel credere ai miracoli (e alle teorie di cospirazione sulle cosiddette tecnologie “tradizionali”). Tristemente, il settore della cybersicurezza non è scampato a questa nuova bolla di “IA”…

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Altai-2016: il parco acquatico di… Katun

Dopo le rapide di Shyoki, il Katun diventa un fiume relativamente calmo e si mantiene così per circa 200 chilometri, dove la tranquilla (anche se veloce) corrente del fiume è interrotta solo a volte da piccole increspature. Intorno ci sono montagne, foreste rigogliose e campi, e nessuno nel giro di chilometri (tranne noi). Non abbiamo nemmeno visto animali selvaggi, ad eccezione di papere e di alcuni tipi di netta o falacrocoracidi che ogni tanto volavano avanti e indietro lungo il fiume.

Il nostro gommone con a bordo i turisti sguazzava sul fiume, il capitano era silenzioso (non ci aveva detto di pagaiare) quindi ci siamo goduti la vista e il paesaggio mentre percorrevamo il fiume. Il sole era spuntato e, alto nel cielo, ci riscaldava e ci osservava. Eravamo in uno stato di meditazione, di Nirvana…

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