Nuova Zelanda 2013: giornate 6-8 tra inondazioni, escursioni e boschi elfici

Giornata 6: imprevisti e sorprese.

Una spedizione non si può chiamare tale senza qualche sorpresa –  a volte sono piacevoli, altre volte no.

E il sud dell’isola della Nuova Zelanda ce ne ha riservate tante. La prima si è materializzata mentre stavamo aspettando il ferry vicino al noleggio auto. Raggiungere la meta che ci eravamo previssati sembrava totalmente fuori questione. C’erano state alcune pioggie torrenziali (decisamente torrenziali) che avevano causato danni ai paesi limitrofi, alle vie di comunicazione e ai ponti. Alcune strade erano state chiuse e così sarebbero rimaste per alcuni giorni. Per questo motivo non siamo potuti andare al Ghiacciaio Franz Josef che ci era stato caldamente consigliato.

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Un piccolo limbo, qualcuno vuole provare?

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E così per la seconda volta, abbiamo dovuto posticipare il nostro viaggio al fiordo Milford Sound, di nuovo a causa della pioggia. Per andarci, è necessaria l’auto, e lungo in cammino bisogna passare attarverso un tunnel molto stretto. Se piove molto è impossibile oltrepassarlo. Ma per fortuna lo abbiamo saputo in anticipo e abbiamo evitato un viaggio a vuoto.

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Qualche volta i problemi arrivano tutti insieme.  E così è stato:  i sceriffi locali avevano chiusto la strada e abbiamo dovuto prendere una deviazione.

Ti chiederai, che cosa bisogna fare se ti capita uno di questi imprevisti qui in Nuova Zelanda? Prima di tutto, non disperare! Puoi semplicemente applicare una piccola variazione alla tabella di marcia, allontanarti il più possibile dal cattivo tempo e seguire il sole! La prenotazione alberghiera è facilmente cancellabile e senza grandi problemi puoi prenotare un altro hotel.  Basta avere una scheda SIM locale per connetterti a internet. Puoi visitare le zone interessate dal cattivo tempo in un secondo momento.

Tuttavia, qualche volta, le sorprese possono essere piacevoli. Per esempio, mentre viaggi lungo queste strade un po’ dissestate può saltar fuori qualche luogo o paesaggio stupendo che altrimenti non avresti visto.

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Giorno 7: scalando il cielo.

Yeah. E’giunto il momento di parcheggiare l’auto, preparare il sacco a pelo e lo zaino, mettercelo sulle spalle e partire per una bella escursione! Ci sono tanti sentieri di montagna nell’Isola Sud e la vista che offrono è… beh, guardate le foto e giudicate voi stessi…

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Conosco la strada… per di qua… 

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L’Isola Sud è piena di sentieri e piste per escursioni a cui arrivano turisti e amanti della montagna da tutto il mondo. In base al sentiero, ci si può mettere un’ora o una settimana per attraversare tutta la zona – salire un monte, scendere una vallata, attraversare i fiordi. In realtà (come dico sempre in questi casi), questo luogo meriterebbe un mese o forse due per essere esplorato per bene.

E come sempre, qui, in Nuova Zelanda, tutti i sentieri sono tenuti bene, ordinati e puliti, ricoperti di ghiaia, e anche a miglia di distanza dal punto di partenza puoi trovare un bagno pubblico e qualche ponticello che ti aiuti ad attraversare un fiume. L’erba è persino ben falciata!

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Le aree di ristoro sono ben fornite e hanno un bel tetto per proteggersi dalla pioggia. Per poter montare una tenda in una di queste zone, devi prenotare con un po’ di anticipo via Internet, sul sito del governo della Nuon Zelanda.

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Parcheggio per tenda

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Data la varietà, scegliere il percorso non è stato un compito facile. Ma lungo la strada, nella cittadina di Queenstown, abbiamo trovato un centro per sport estremi che ci ha aiutato nella decisione e così abbiamo intrapreso Routeburn Track.

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Il percorso sembrava facile e poco montuoso, il colore dell’erba era di un verde brillante e l’acqua cristallina. Sembrava tutto perfetto ma in realtà… qualche difficoltà la abbiamo incontrata.

Il punto è che il percorso a piedi non era circolare. A piedi, bisognava fare 25 miglia per arrivare alla fine del percorso (osservate la linea rossa tratteggiata). Ma noi eravamo in auto e una volta arrivati alla fine del percorso saremmo dovuto tornare indietro a recuperare l’auto (e ciò significa che dovevamo fare il percorso due volte e che le miglia si dupplicavano). Perciò abbiamo deciso di arrivare alla metà per percorso, fino al lago Mackenzie, passare lì la notte, dare un’occhiata alla zona e tornare indientro. Peccato che nessuno ci abbia informato che il percorso era piuttosto duro, soprattutto per chi non è allenato – come noi, uomini di ufficio poco sportivi.

Morale della favola? Pianificate in anticipo il vostro itinerario.

Date un’occhiata alla prima foto, un mix stupendo di ombre e montagne.

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L’agente 007 si nasconde qui?

Giorno 8: nel bosco degli hobbit.

E ora, altre sorprese…

… che, tuttavia, non hanno nulla a che vedere con le montagne della Nuova Zelanda. Vorrei aprire una parentesi e parlarvi dell’aviazione civile. Non ve lo aspettavate vero? Sembra che la Nuova Zelanda e le compagnie aeree abbiano qualcosa in comune. No, in realtà è un’idea mia per dare un po’ di brio al post di oggi 🙂

Come saprete ogni volo inizia con la tediosa dimostrazione sulle misure di sicurezza da adottare in caso di emergenza: “avvisiamo i gentili viaggiatori che è severamente vietato l’utilizzo dei telefoni cellulari e dispositivi elettronici durante il decollo e l’atterraggio…”. Ma c’è qualcuno che ha seguito la dimostrazione dall’inzio alla fine? Beh, in realtà, in certi casi si può. Alcune compagnie aeree trasformano la solita ramanzina sulla sicurezza in un vero e proprio show. Ecco alcuni esempi “alternativi”:

KLM, in volo verso Amsterdam:

Air Asia, non male:

Southwest Airlines, versione rap:

VietJet Air, dovete volare con questa compagnia… ad ogni modo credo che li hanno multati dopo lo show:

Cebu Pacific Air (Filippine), un po’ di ballo ci sta sempre, ma la musica… :

I fillandesi, in versione clown:

Ma ora torniamo all’argomento del nostro post:

I kiwis e il loro gruppo di rugby, gli ‘All Blacks’ :

E infine, in stile hobbit:

Ovviamente, che senso avrebbe la Nuova Zelanda senza hobbit, elfi e gli altri abitanti di Mordor? Da quando è uscito il Signore degli Anelli (è stato girato proprio qui), i neozelandesi hanno iniziato a sfruttare al massimo il fenomeno – e le cose gli sono andate piuttosto bene! Voci di corridoio dicono che la moda degli hobbit ha portato un sacco di turisti (e di dollari) alla Nuova Zelanda. Vengono addirittura vendute delle guide speciali sull’argomento che di danno indicazioni sul luogo in cui è stato girato il film. Ma la Nuova Zelanda è un intero set a cielo aperto 🙂

Durante il secondo giorno di escursione nella terra degli hobbit, siamo riusciti a visitare la cascata Earland, che mi hanno detto appariva nel film, vicino al castello Elrond a Rivendell. O forse no…

Oltre alle cascate, ci sono un sacco di altre cose meravigliose da vedere qui attorno – ma meraviglioso è dir poco, la natura qui è stupefacente! Se vi piace camminare, vi raccomando vivamente un’escursione da queste parti.

Qui la foto di una roccia davvero strana, eravamo vicino al lago Mackenzie:

Signori e signore questo è tutto per oggi! Alla prossima tappa: giornate 9-11…

Il resto delle foto le trovate sulla mia pagina Flickr:

Mentre, le precedenti puntate della nostra avventura le trovate qui:

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