Islanda fuori strada e Islanda dall’alto

Ecco il penultimo post sull’incantevole Islanda; in particolare, analizzeremo l’isola sia da terra sia dal cielo, in elicottero.

In soli quattro giorni abbiamo attraversato oltre mille chilometri d’Islanda, ma non sono stati chilometri noiosi. Ci siamo spostati da un luogo d’interesse all’altro e ci sono centinaia di posti da vedere: paesaggi da togliere il fiato con vulcani, scogliere, ghiacciai, cascate, campi grigio scuro di cenere vulcanica e campi di lava che si mescolano con il verde del mare o il lilla dei lupinus. Per non parlare di albe e tramonti assolutamente spettacolari, scene di vita bucolica con cavalli e pecore… una vera festa per gli occhi!

La lunghezza totale della Strada 1 (o Anello) è di 1.332 chilometri.

La Strada 1 attraversa delle pianure create dai ghiacciai, che sono spesso soggette a inondazioni.

L’Anello è stato completato nel 1974, in occasione del 100esimo anniversario della fondazione del paese.

Dei 1.332 chilometri dell’Anello, 32 non sono stati asfaltati. Che sia per lo spirito di conservazione tanto caro agli islandesi?

La maggior parte della Strada 1 è aperta durante tutto l’inverno (rimuovono la neve periodicamente). Alcuni tratti, però, rimangono chiusi.

Il ponte più lungo d’Islanda attraversa il fiume Skeiðará, a sud-ovest, ed è stato inaugurato nel 1974, stesso anno della Strada 1.

Il traffico sulla Strada 1 vicino Reykjavík arriva a 5 – 10 mila veicoli al giorno; lontano dalle grandi città di media si arriva solo a 100 veicoli al giorno.

Il limite di velocità massimo sulla maggior parte della strada è di 90 km/h e di 80 km/h sulla brecciolina. Non ho visto neanche un’auto della polizia.

Il tunnel più lungo della Strada 1 è Hvalfjörður, con i suoi 5.770 metri di lunghezza e a una profondità di 165 metri sotto il livello del mare.

La chiesa Vikurkirkja a Vík í Mýrdal è stata progettata da uno dei primi architetti islandesi, Gudjon Samuelsson.

La Strada 1 è principalmente a due corsie.

Nei precedenti post ho decantato la bellezza e la pulizia delle strade islandesi; ora, a parte la Strada 1 e quelle che circondano i centri densamente popolati o i luoghi d’interesse turistico, il resto delle strade fa un po’ pena. Più ci si allontana, a destra o a sinistra, dalla Strada 1, più l’asfalto diventa una rarità. E ciò viene confermato dal fatto che trovare nelle agenzie di autonoleggio una copertura assicurativa aggiuntiva nel caso la macchina si blocchi nel fango fuori strada o finisca nell’acqua è semplicemente impossibile!

Una strada non asfaltata aperta a tutti dove guidare e ammirare il panorama.

A volte ti trovi a guidare su una strada dove non c’è nulla, ma proprio nulla, da vedere.

Ci è mancato davvero poco e ci saremmo trovati in acqua con la macchina.

Quando ci siamo messi a tavolino per preparare la successiva giornata di viaggio, su Google Maps sembrava che il percorso giusto da fare fosse lungo la valle Thórsmörk perché la strada era buona e i paesaggi interessanti. Tuttavia, poco prima di partire, abbiamo chiesto a una guida locale qualche consiglio sul nostro tragitto. I suoi occhi si sono spalancati, ha aperto la bocca in espressione di sorpresa, ha scosso la testa da un lato all’altro e ha emesso un mugugno. Non era la reazione che ci aspettavamo. Alla fine abbiamo seguito il nostro percorso solo fino a un certo punto e seguendo il consiglio prezioso della guida: noleggiare un 4×4!

Il nostro convoglio!

Per un’esperienza “fuori strada” in Islanda meglio non essere soli.

Messa a punto delle ruote, alla maniera islandese.

Pronti!

Ora capisco quello che voleva dire la guida: la “strada”, in parte, non è una strada. Google Maps, ci hai deluso!

Esiste un modo diverso di viaggiare se si desidera prendere strade alternative in Islanda, più economico ma più scomodo. Si può optare per un abbonamento dell’autobus da una settimana o due e prendersi il tempo necessario per visitare tutta l’isola. I mezzi pubblici qui sono incredibili.

Per chi invece non ha probemi di budget c’è… l’elicottero! Da terra l’Islanda è incredibile ma dall’alto ancora di più!