ottobre 16, 2015
Kamchatka 2015: cascate bianche e navi di pietra abbandonate
All’inizio ho pensato d’iniziare questo post parlando di tre luoghi d’interesse vicino Pauzhetka, e mettendo una foto scattata da un satellite (della zona tra il Mare di Okhotsk e il lago Curil). Purtroppo non ho trovato foto su Internet; i motori di ricerca propongono solo questa riproduzione topografica approssimativa della zona, zoomando un pochino si sgrana subito l’immagine. È vero, stiamo parlando di un angolo remoto del mondo, ma insomma…
Comunque sia, prima tappa: le Cascate bianche.
Un posto assolutamente meraviglioso! Non avevo mai visto delle fontane naturali sprizzare dalla parete di una cascata (ci sono i geyser naturalmente, ma spuntano dalla terra).
Getti d’acqua sgorgano dalla roccia, la attraversano e scendono lungo la parete. Un panorama incredibile, quasi di fantasia. Sembra che l’acqua passi sottoterra per poi sgorgare in superficie a pressioni altissime.
L’acqua contiene molto ossido di alluminio che talvolta tinge le rocce di un bianco perfetto. E lì che è intervenuto il mio ingegno: sarà forse per questo che si chiamano cascate bianche?
Sullo sfondo di alcune delle foto che vedrete ora si scorgono i picchi dell’imponente vulcano Koshelev. Ne parleremo meglio nel prossimo post.
Ecco la vista del vulcano Kambalny ma anche di lui parleremo in un post a parte…
A onor del vero, l’acqua delle Cascate bianche era bella freddina ed era estate. Non oso pensare a come sarà in inverno. Varrebbe comunque la pena farci una capatina anche nell’altra stagione.
Abbiamo avuto molta fortuna durante la visita al lago Kuril e dintorni, il tempo è stato clemente. Anzi, perfetto, davvero raro in Kamchatka. Ne abbiamo approfittato al massimo e ci siamo diretti velocemente alla successiva attrazione naturale: “Gorodok” (villaggio). Nessuna pagina Wikipedia in merito, che peccato.
Cos’è Gorodok?
Si tratta di un “villaggio di pietra” naturale situato su una montagnetta (non troppo alta). Naturale nel senso che non è opera dell’uomo, probabilmente di qualche divinità!
Su questa montagnetta, praticamente un’installazione artistica naturale in pietra. Il vento e la pioggia per secoli hanno plasmato e scolpito queste sporgenze rocciose, che ora sembrano le rovine di un antico villaggio!
Non ricorda una statua dell’antica Grecia?
Le “inquietanti” chimere della Kamchatka si faranno vedere ogni tanto e, per non si sa quale motivo, sono vestite di arancione brillante:
Gorodok, dalla valle e da lontano:
Il tempo ha tenuto e così ci siamo potuti avventurare verso l’attrazione naturale successiva: Kutkhini Bati! Anche stavolta nessuna pagina Wikipedia, non è giusto! È un luogo così bello, da visitare assolutamente! Si trova sulla riva destra del fiume, a vari chilometri dal lago Kuril.
Queste formazioni rocciose sono di pomice, risultato dell’intensa attività vulcanica della Kamchatka, erose dagli elementi atmosferici per millenni.
La leggenda locale narra che queste rocce fossero le navi (bati) dell’antica (Itelmen?) divinità Kutkha, metà uomo metà corvo. Quando ha completato il suo compito sulla Terra è volato su un altro pianeta, lasciando le sue navi. Kutkha ci sta mettendo così tanto a tornare che le navi abbandonate si sono trasformate in pietra. Navi di pietra. Oh, yes.
Non era la mia prima volta in questo posto, ma è stata la prima volta che ho potuto ammirare questo spettacolo dall’alto di un elicottero!
In sostanza: tre meravigliosi posti interessanti per dal punto di vista etnografico, fotografico, turistico e… vulcanico. Si trovano tutti tra il lago Kuril e il Mare di Okhotsk e TUTTI HANNO BISOGNO DI UNA PROPRIA PAGINA SU WIKIPEDIA! Chi se ne occupa? 🙂
Trovate tutte le foto sulla mia pagina di Flickr.