aprile 23, 2013
Aprile a Parigi
Aprile a Parigi è il primo racconto fantasy di Ursula Le Guin. È un libro magico, consiglio a tutti di leggerlo. Tutti dovrebbero conoscere questa geniale scrittrice americana! Se non avete ancora letto nessuno dei suoi lavori, potete iniziare da uno qualsiasi di questa lista. Sono tutti stupendi.
Parigi è una delle mie città preferite.
Non so perché ma il solo passeggiare mi riempie di felicità (oggi ho passeggiato per più di sei ore). Ad alcuni non piace, ad altri gli è indifferente… ma per quanto mi riguarda, sono un parigidipendente.
Per una strana ragione che non so spiegare, qui mi sento a mio agio; questo indipendentemente dal traffico, dal folla, dai fastidiosi venditori ambulanti di occhiali da sole (quando c’è il sole) e di ombrelli (quando piove).
Ma i gusti sono gusti. E a me Parigi piace.
Se tra di voi ci fosse qualcuno a cui Parigi non piace, vi invito a leggere i prossimi paragrafi.
Inizio con un fatto curioso: ho visto con i miei occhi un borseggiatore in azione proprio qui, di fronte al Louvre. Una persona di età compresa tra i 40 e i 60 anni, di nazionalità e sesso indefinito, vestita… diciamo come una donna (da ora in avanti la chiamerò “Gollum”) finge di trovare un grande “anello d’oro”, proprio vicino ai miei piedi. “È il suo signore?” mi chiese. Per fortuna non avevo abbastanza soldi nel portafoglio per assecondarlo nel suo scopo.
Il resto della favola la conosciamo: la persona in questione cerca di venderti l’anello per 10, 20 o 50 euro, o se sei fortunato per 100. Nel peggiore dei casi, in fase di trattativa, ti ruba il portafoglio (un complice di Gollum salta fuori da un cespuglio, ti distrae e te lo ruba quando meno te lo aspetti).
Perciò un consiglio: fate attenzione quando tirate fuori il portafoglio. Stampatevelo nella memoria! Io l’ho imparato sulla mia pelle a Barcellona, nel 1996. Mi ha salvato il fatto che istintivamente ho afferrato il portafoglio con due mani, altrimenti me lo avrebbero rubato. In poche parole, attenzione e sangue freddo. Tuttavia, a volte non basta. In alcuni paesi (in Brasile per esempio) può succedere ben altro…. come essere minacciati con un coltello – ma questa è un’altra storia.
Ops, credo di aver divagato un po’. Torniamo a cose più piacevoli.
Amo Parigi!
Come vi ho detto, non so perché ma questa città mi rilassa; è come ascoltare una compilation chill-out di Ibiza (ne sto ascoltando una proprio adesso, mentre scrivo questo post). Ogni città ha il suo carattere. Ci sono città frenetiche che ti avvolgono nella loro energia (Tokyo); altre città ti lasciano senza fiato (New York, Singapore); alcune ti fanno venir voglia di indossare un maschera e unirti alla folla (Londra); mentre in altri posti non vorresti proprio esserci (Mosca – troppa neve ultimamente); infine, ci sono città (Barcellona, Sidney, Parigi) di cui non sei mai sazio… ne voglio ancora!! Queste città hanno un effetto benefico su di me; divento gentile, educato, filantropico. Per un momento smetto di pensare al lavoro e mi lascio andare; semplicemente vagabondo per la città e mi sento bene.
Oggi sono completamente solo qui – cosa che non mi capita quasi mai. Venerdì ho fatto un salto veloce alla nostra sede di Parigi, ma il wend è tutto mio e lo trascorrerò visitando la città.
Al mio compagno di viaggio abituale, T.T, hanno cancellato il volo (“volo 914 cancellato” – ahaha!) e così è rimasto bloccato un giorno a Washington, D.C.
Ma non è poi così male stare un po’ per conto proprio…
A Parigi mi confondo tra i locali. Gironzolo per conto mio, macchina fotografica non a portata di mano (nella borsa) e avanti tutta. Due o tre volte alcune persone di Parigi mi hanno addirittura chiesto indicazioni; la mia risposta standard è sempre: “Je ne parlez pas Francais, excusez moi”. E vado dritto, in incognito, assaporando la città. E questo è quello che ho intenzione di fare anche domani.
Oggi, ho in mente di visitare: Notre Dame, il centro Pompidou e la torre Eiffel. Li ho già segnati nella mia mappa. Notre Dame e la Torre Eiffel perché… dopotutto sono un appassionato di tecnologia e forse nella mia vita precedente ero un architetto. Per quanto riguarda il centro Pompidou e il centro d’arte… semplicemente mi piace e le mostre cambiano molto spesso; è bello andarci con regolarità.
Notre Dame ha 850 anni!
Per coloro che hanno avuto l’opportunità di vedere la cattedrale con i propri occhi (ci sono persone che non l’hanno mai vista), immaginate Parigi nel XIII secolo: una zona brulla e nel mezzo questa grande costruzione. Ben fatto uomini del Medioevo! Quanto tempo ci avranno messo? Quante abilità architettoniche bisognava possedere per progettarla? E con quali tecnologie la hanno costruita? Fantastico!
Sfortunatamente questa volta non sono riuscito ad entrare. L’ingresso assomigliava ai controlli di sicurezza dell’aeroporto JFK di New York. Una fila infinita, che seccatura! Peccato, ma alla fine ho rinunciato.
Guardate, hanno persino installato una gradinata nella piazza, di fronte alla cattedrale! Così si può osservare l’edificio e riposare un po’. Grande idea! Adoro Parigi!
Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou
Il Centro è nato dalla volontà di Georges Pompidou, presidente della repubblica francese durante gli anni Sessanta e Settanta. Le sue riforme contribuirono a rendere la Francia una economia mondiale. La sua storia è affascinante.
Mentre osservavo le opere esposte, mi sono venute in mente molte idee per casa mia – questo oggetto starebbe molto bene sulla mensola del camino e nella mia cucina…
Osservando la strada e la pioggia che cadeva, ho realizzato che forse era meglio non aver bruciato il mio ombrello nel vulcano Tolbachik. Mi sarebbe stato molto utile in questo momento.
Torre Eiffel
La Torre Eiffel non ha bisogno di introduzione. È un’opera maestra, esempio di un progetto maestoso. Tuttavia, sebbene la torre sia stata pagata decine di anni fa, i francesi continuano a far pagare l’ingresso…
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Non abbiate paura nel cimentarvi in una grande impresa. È meglio rimpiangere una sconfitta che non averci mai provato.
- Sono importanti un progetto solido e ottime capacità tecniche. La torre Eiffel ne è un esempio. Documentatevi al riguardo.
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Ispira altri progetti, trova i fondi e porta a termine il progetto.
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Mi chiedo quanto costerebbe costruire una struttura come la Torre Eiffel in Russia?
Sembra che non voglia smettere di piovere. Sono le 9.00 di sera e si sta facendo buio; si stanno formando grandi nuvole e la pioggia, quella tipica di aprile, sta cadendo senza sosta. Continuo ad osservare la torre, dal basso, pensando “salgo – non salgo – salgo – non salgo”. Ma oggi sono pigro, ci sono già salito e qui fa più caldo. Domani ci riprovo.
PS: è un peccato che non si possa salire sulla torre a piedi come si faceva 100 anni fa (mi viene in mente una canzone dei The Cure). Se fosse ancora possibile, lo farei indipendentemente dal tempo.
Lungo la strada del ritorno ho sbagliato via e mi sono perso; ho camminato per Parigi per un’ora e mezza, di notte. Ma non mi pento! È stato una bella esperienza!
Ma ora è il momento di fare una pausa. Vi prometto che presto pubblicherò altre foto (molte le potete trovare sulla mia pagina di Flickr) con note e commenti 🙂 A presto!