novembre 28, 2014
Mini gara Endurance
Qual è il profumo che si respira durante il week-end perfetto – perfetto per ogni uomo e ragazzo? 🙂
La risposta è la seguente:
Il week-end perfetto per ogni uomo ha l’odore di pastiglie dei freni consumate, gas di scarico e adrenalina. Di cosa sto parlando? Delle corse automobilistiche! È come il rock’n’roll, solo un po’ meglio.
Proprio in questi giorni, io ed alcuni colleghi abbiamo avuto finalmente un po’ di respiro dai continui impegni e abbiamo deciso di andare in Italia per partecipare alla 24 ore di Adria, presso l’Autodromo di Adria. Si tratta di una corsa a livello nazionale, ma molto “adrenalinica”. Sfortunatamente, non abbiamo potuto assaggiare il dolce sapore del successo. Dopo 12 ore, la nostra macchina… è morta e non c’è stato modo di rianimarla. Un vero peccato! Ecco qui le sue povere spoglie:
Sì, come potete osservare dalla foto non si tratta di una Ferrari e nemmeno di una monoposto di F1. È una Kia Rio a diesel, una perla dell’industria automobilistica coreana! Ciò nonostante la gara era una cosa seria: il rumore era assordante (avete mai sentito parlare dei ManoWar, il gruppo musicale che ha vinto il Guinnes dei primati come band più rumorosa? Beh, ci siamo andati vicino) e la velocità raggiunta era alta per un’autovettura di questo tipo (abbiamo toccato i 160km/h). La pista bruciava, le mani stringevano forte il volante tanté che le nocche erano bianchissime, e gli occhi ardevano: eravamo disposti a dare il massimo per vincere.
“Contro quali squadre stiamo gareggiando?” domanda A.B. “Non sono squadre, A.B. Sono nemici!” risponde A.M. “Beh, forse stai esagerando”, dico io. Ma sapevo cosa intedesse A.M. Siamo venuti a sapere infatti che le altre squadre (i nemici) non si sono comportate in modo esattamente sportivo. Pare che non abbiano seguito le regole alla lettera (qualcuno li potrebbe chiamare addirittura imbroglioni) e i giudici gliela hanno lasciata passare. Queste squadre hanno gareggiato con auto nuove che davano migliori prestazioni. Se a noi ci avessero trattato nello stesso modo, le cose sarebbero andate diversamente probabilmente – ne sono certo. Ma noi abbiamo deciso di stare alle regole e abbiamo partecipato con un’auto con un motore inferiore… in pratica eravamo condannati fin dall’inizio. Non dimentichiamoci però dello spirito sportivo: quel che conta è partecipare… beh, però ogni tanto è bello anche vincere… 🙂
Ma prima di entrare nel vivo della corsa, torniamo un attimo indietro…
Nel mondo esistono diversi tipi di gare automobilistiche.
La più popolare è la Formula 1, la NASCAR e l’INDYCAR. Poi vengono la 24 Ore di Le Mans, la formula 3000, la World Series by Renault (chiamata anche WSR o Formula Renault 3.5), la Porsche Supercap, la Ferrari Challenge e molte altre corse internazionali che coinvolgono numerosi paesi. Mentre i numeri 1 del settore partecipano alle gare più importanti, i professionisti partecipano alle gare meno importanti.
Dopo le gare professionistiche vengono le gare non professionistiche (non ho voluto utilizzate il termino “amateur” perché c’è nulla di amateur in queste gare). Ne è un esempio, la gara endurance del circuito italiano (che assomiglia alla 24 ore di Le Mans), dove gareggiano Kia Rios e Fiat 500.
Si tratta di una “mini gara Endurance” in piena regola…
Non saranno bolidi di Formula 1, ma sono auto che sfrecciano. Se siete deboli di cuore meglio che non partecipiate. Dopotutto, le auto che competono qui in pista non sono i modelli standard che circolano per le strade; sono auto truccate, modelli sportivi creati per l’occasione. Tutto quello che non era necessario è stato tolto; è stato aggiunto un rinforzo d’acciaio interno alla carrozzeria; i sedili normali sono stati rimpiazzati da sedili da corsa e sono stati aggiunti diversi dispositivi elettronici hi-tech. Inoltre, come nel caso della 24 ore di Le Mans, la gara dura un giorno intero, dalle 13:00 del sabato pomeriggio, alle 13:00 della domenica pomeriggio. In quel periodo di tempo hanno luogo più di 650 corse, e dato che il tracciato è di 2,7 km, i chilometri percorsi sono più di 1.700.
Ve lo avevo detto che non era deboli di cuore…
Il nostro pilota era uno tosto, coraggioso e in gran forma, ma è stato messo a dura prova – così come gli altri copiloti. Era la sua prima 24 ore e quando è uscito dalla vettura, non riusciva nemmeno ad aprire una bottiglia d’acqua da quanto gli tremavano le mani. Anche il pilota professionista che gli era stato assegnato pareva un po’ scosso, bianco come un lenzuolo. Non si può non dire che ce l’abbiano messa tutta. Peccato che l’automobile abbia avuto problemi tecnici 🙂
In base alle regole, i piloti si sono turnati durante la corsa. Quest’anno, avevamo otto piloti. Ogni pilota gareggiava per un massimo di 90 minuti. Il cambio del pilota avveniva durante il pit-stop che poteva durare un masssimo di 10 minuti (il tempo era severamente controllato). Durante quel lasso di tempo bisognava anche realizzare il rifornimento di carburante, controllare le pastiglie dei freni e un paio di altre cose. Inoltre, erano previste 4 mezz’ore obbligatorie di stop per ispezioni tecniche, cambio delle pastiglie dei freni, ecc…
Questo sono io mentre stavo ricevendo istruzioni da un pilota professionista:
Questo è Marco Cioci
A.M. mentre si prepara all’interno della macchina
Quando l’auto era ancora bianca e pulita
Gli inconvenienti iniziarono subitio, fin dall’inizio
Proprio all’inizio (durante il giro di prova!) la pompa di alimentazione inizió a fare i capricci e l’auto si spegneva. Per questo motivo, abbiamo attivato la seconda pompa, ma ad ogni modo ci rimaneva solo mezzo pieno di benzina. Ed avevamo fatto il pieno! Poi, poco dopo l’inizio, la seconda non entrava. E poi nemmeno la quinta! E infine neanche la prima. Solo funzionavano la retromarcia, la terza e la quarta. Un casino! Ma non ci siamo arresi, siamo andati avanti comunque…
Cambio del pilota… cambio delle pastiglie dei freni
Di notte
Facendo rifornimento
Dopo circa 12 ore di gara, l’auto smise completamente di funzionare.
È stata rimorchiata fino al garage e tutti i piloti e i tecnici sono andati a riposare. L’EGR (il ricircolo dei gas combusti) aveva smesso di funzionare e poi anche il turbo. Poi, il tubo di scarico e il motore hanno iniziato a esalare dei fumi neri come la fuliggine (fumi che hanno lasciato segni ai due lati dell’auto). In definitiva, l’auto smise di funzionare completamente: non si è più riaccesa. Kaput.
È un peccato che quest’anno non abbiamo potuto bagnarci a vicenda di champagne come abbiamo fatto 4 anni fa (all’epoca però gareggiavamo con una Fiat 500 all’interno di una gara dove gareggiavano solo Fiat 500. La Kia è un pelino più potente).
La prossima volta dobbiamo fare più attenzione e prepararci meglio. È meglio che l’auto si trovi sul posto con un buon anticipo, una settimana o due prima della gara; dobbiamo assicurarci che sia in perfette condizioni e che non si ripetano gli incidenti di quest’anno. Dobbiamo ritornare al punto in cui ci trovavamo prima di questo duro colpo, imparare dagli errori e non ripeterli. Non siamo abituati a perdere… ma nemmeno ad arrenderci.
E con questa nota positiva, concludo il post… per oggi è tutto. A coloro che hanno letto il post dall’inizio alla fine, grazie per la vostra pazienza!
Ciao a tutti!
Gareggiare con una Kia Diesel si può ed è divertente, parola di @e_kaspersky:Tweet