Che la lotta abbia inizio!

La prevenzione è la migliore cura. E questo vale anche per i patent troll.

È con questa idea nella mente che abbiamo deciso di fare causa a Device Security LLC e richiedere l’invalidazione di un loro brevetto relativo a una tecnologia che si occupa della protezione dei dati sui dispositivi mobili. Siamo in guerra con i troll da circa 8 anni, ma questa è la prima volta che sferriamo un attacco preventivo.

Dunque perché lo abbiamo fatto?

In primo luogo, permettetemi di dirvi che la passività è una posizione da perdenti. È possibile vincere la battaglia solo mettendo k.o. l’avversario e rovinando i loro affari. L’industria IT ha molte più risorse di quelle dei troll, quanto prima ci uniremo nella lotta contro questi parassiti, più basso sarà il costo da pagare. Dopo ogni vittoria (la loro vittoria), il prezzo da pagare il trionfo (il nostro trionfo) del bene sul male aumenta.

In secondo luogo, il querelante è colui che stabilisce le regole del gioco (incluso quando la causa viene considerata). Il che migliora significativamente le possibilità di successo.

In terzo luogo, nonostante il business dei troll sia amorale, questo non significa che i troll non possano essere demoralizzati! L’insolenza dei troll è inversamente proporzionale al volume dell’effetto psicologico provocato. I troll saranno obbligati a fare maggiore attenzione e – cosa ancora più importante – i costi saranno sempre più elevati. Non più soldi facili! E di nuovo, ribadisco la questione della base economica dei troll. Bisogna smettere di alimentarli!

Punto quattro.  A differenza delle operazioni militari, combattere i troll costa molto meno che difendersi. Ed è molto più veloce.

Punto cinque. Se riusciremo a invalidare un “brevetto vuoto e senza senso”, faremo del bene a tutti, proteggeremo una dozzina (se non centinaia) di aziende IT. Molte di queste non hanno i mezzi per potersi pagare le spese processuali e per questo continuano a nutrire i troll scendendo a patti con loro.

E infine, punto sei. Che cosa stiamo aspettando? Device Security ha già iniziato a monetizzare i suoi brevetti e abbiamo già ricevuto una delle sue mail massive. Inoltre, il brevetto fa acqua da tutte le parti; è “forzato” e si basa su formule strette e ruvide. E questo capita sempre. Non riesco a capire come questi brevetti possano spacciarsi per originali, essere considerati delle “novità” e  opere “ingegnose” e passare il vaglio dell’Ufficio Brevetti statunitense. Tuttavia, è proprio quello che succede e ne abbiamo le prova (vi diremo i dettagli un’altra volta).

Ed ora, maggiori informazioni sul nostro avversario.

Device Security LLC è uno dei tentacoli di un troll gigante, dal nome Wi-LAN. Wi-LAN ama fare causa ad aziende innovative nella soleggiata Florida. Perché in Florida? Pare che qui sia più facile acellerare i processi ed esercitare maggiore pressione sugli imputati. Per fare in modo che i convenuti non cerchino di far trasferire il processo in un altro stato dove le leggi sono meno dure, hanno creato una società sussidiaria in Florida.

La storia di Wi-LAN è al tempo stesso triste e rivelatrice.

L’azienda è stata fondata nel 1992 e per più di 10 anni si è dedicata onestamente allo sviluppo di tecnologie wireless, nonostante ogni tanto è stata coinvolta in qualche piccola disputa di brevetti. Con il tempo, la questione si è fatta via via più losca, fino a quando, a metà degli anni 2000, un conflitto fra azionisti ha fatto cambiare volto all’azienda. Naturalmente, perché disturbarsi nello sviluppare prodotti e tecnologie quando esiste un modo facile e senza rischi (il racket dei brevetti) per guadagnare soldi?

Immaginiamo di essere un’azienda di questo tipo. È un po’ come se decidessimo di abbandonare il settore e iniziassimo a dedicarci alla pratica disonesta della compra-vendita dei brevetti solo perché gli affari ci vanno male. Una tattica da perdenti disonesta.

La storia poi è andata avanti in questo modo. Durante la vittoria in un processo contro Cisco, Wi-LAN ha assaggiato il “sapore dei soldi facili”, e da quel momento in poi non si è guardata più indietro: l’azienda ha smesso di produrre tecnologia e si è “riorientata” verso la compra-vendita dei brevetti, dandosi al “trollismo full-time”. Dopo molti anni duri in termini di guadagni, improvvisamente hanno decollato – e alla grande. Ecco i dati:

Nel 2008 hanno guadagnato 26,6 milioni di dollari, nel 2009 35,1 e nel 2010, 50,7 milioni. Nel 2012, Wi-LAN è riuscita a succhiare all’industria 90 milioni di dollari (tutti dollari canadesi). Oggi il portfolio dell’azienda include più di 3000 brevetti e sulla sua coscienza si contano circa 300 vittime licenze. L’azienda ha sede in Hong Kong, Giappone e Taiwan, senza contare le società sussidiarie.

Alla luce di tutto questo, siamo sempre più convinti di voler rovinare questi parassiti una volta per tutte. Non vediamo l’ora di poterli incontrare in Florida. Vi terremo aggiornati su Twitter e sui nostri canali. Se avete domande o suggerimenti, non esitate a conttarci via mail.

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