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Alla fine non è tutto tranquillo sul fronte dell’antitrust

Lo scorso autunno, nel nostro mercato interno ci siamo rivolti al Servizio federale anti-monopoli russo per una denuncia contro Microsoft riguardo le violazioni della normativa antitrust.

Nonostante il lungo silenzio dei media, la questione è stata sicuramente affrontata, anche se lentamente. E non prestate attenzione ai report poco accurati sulla mancata presentazione di reclami simili alla Commissione Europea: tutto questo faceva riferimento ai retroscena di un’intervista che ho fatto in Germania in cui sembra che una o due cosette siano state male interpretate (forse a causa di una cattiva traduzione). Non stiamo assolutamente pensando di “farci temporaneamente da parte” e di non presentare la denuncia nei confronti della nostra concorrenza alla Commissione europea.

Ad ogni modo, invece di leggere i report è sempre meglio sentirlo dal diretto interessato… quindi eccomi qui con le notizie vere, i dettagli confermati e i progetti che posso condividere con voi senza compromettere norme etiche o giuridiche.

Ok, iniziamo…

Microsoft ha intrapreso un duplice approccio: (I) smentite formali; (II) azioni concrete specifiche per occuparsi delle richieste di antitrust

Prima di tutto, come ci aspettavamo, Microsoft non è d’accordo con le nostre affermazioni. “Non abbiamo creato le condizioni…”, “non abbiamo violato…” e “non dominiamo…”. Ma i fatti sono argomenti testardi e malgrado le smentite formali, Microsoft ha intrapreso alcuni passi cruciali per rettificare la situazione. E sembra che le nostre azioni avrebbero aiutato a incoraggiare Microsoft a farlo. Ovviamente si devono fare molte altre cose, ma almeno questo è un buon inizio per assicurarsi del fatto che i consumatori abbiano l’opportunità di scegliere quale sia la migliore soluzione di cybersicurezza per loro.

Sembra che Microsoft abbia intrapreso un duplice approccio: (I) smentite formali (il che è logico) e (II) azioni concrete specifiche (anche se piccole) per andare incontro agli utenti e agli sviluppatori indipendenti di software.

Non parlerò delle smentite formali, ma in questo post vi dirò qualcosa in più su queste “azioni concrete” messe in atto di recente da Microsoft. Diamo un’occhiata a tre esempi significativi:

Esempio 1: L’allarmante pagina dello status del PC di Windows Defender

Una delle denunce fatte contro Microsoft riguardava l’ingannevole pagina dello status del PC di Windows Defender che si può vedere qui di seguito:

La buona notizia è che in un recente aggiornamento Microsoft ha cambiato la pagina dello status che veniva visualizzata in precedenza, rimediando ad alcuni degli elementi ingannevoli e che generavano confusione di cui avevamo parlato.

Quindi a cosa serviva la pagina dello status originale e quali erano le nostre obiezioni?
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