Giugno a Londra: tante cose da vedere, ma anche tante persone

Buon giorno a tutti da Londra!

Non credo di essere mai stato a Londra d’estate. In autunno, in inverno, in primavera molte volte, ma mai in estate. Chissà per quale strano motivo…

Ecco perché non sapevo che fosse all’apice della sua stagione turistica. Lungo le rive del Tamigi (il posto che più preferisco per una camminata) abbiamo incontrato grandi folle. La fila per London Eye era pazzesca (mi ricordava le lunghe file per il controllo passaporto presso l’aeroporto JFK). Per non parlare della quantità di artisti di strada, musicisti, ciclisti e le numerose file per… il gelato.

Estate Londra

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Nuova Zelanda 2013: il finale – giornate 15-17 errori, colazioni e conclusioni

Giornata n.15: errori

Coloro che mi hanno seguito nelle varie tappe del mio viaggio alla scoperta della Nuova Zelanda sanno che le intense piogge ci hanno rovinato il viaggio in più di una occasione. Nonostante i salti mortali nel tentativo di vedere tutto, i molteplici cambi di programma durante il cammino e le centinaia di miglia percorse, non siamo riusciti a vedere tutto quello che volevano. Un sacco di posti fantastici ci sono stati preclusi. Sarà per la prossima volta…

Ad ogni modo, per rendere questo Diario di Viaggio più completo, oggi vi parlerò delle cose che ci siamo persi e passeremo in rassegna tutti i luoghi da non perdere.

Ci sono 5 posti meravigliosi che non abbiamo potuto visitare:

1. La Statale 6 – sulla costa ovest dell’Isola Sud. Siamo riusciti a vedere solo la sezione nord, ma la parte sud è altrettanto bella – una tappa obbligatoria.  Soprattutto per gli amanti delle curve a gomito.

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In viaggio verso Sydney

Eccoci qui nella bella e soleggiata Australia, felice come una pasqua. Di recente siamo stati nella costa est, in quella frangia verde tra l’Oceano Pacifico e il deserto australiano. Abbiamo visitato Brisbane, Sydney e Melbourne, le città principali – da nord a sud. Da Brisbane a Sydney ci sono circa 1000 km. Perciò, se vi trovate nella terra dei canguri e avete un paio di giorni liberi, vi consiglio caldamente di affittare un’auto, possibilmente una jeep, e di percorrere la distanza su quattro ruote.

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Nuova Zelanda 2013: giornate 12-14 tra laghi, ghiacciai e posti da non perdere

Giornata 12: laghi a perdita d’occhio

Questo diario di viaggio sarebbe certamente incompleto se non menzionassi i meravigliosi laghi neozelandesi. Purtroppo non abbiamo avuto tempo di studiarli tutti nei minimi dettagli.

I laghi della Nuova Zelanda sono magici, grandi, turchesi, circondati da montagne lussureggianti e da paesaggi avvenenti… e questo su entrambe le isole. Purtroppo, molti li abbiamo solo visitati in auto (diversi laghi al giorno), qualche volta abbiamo pranzato sulla sua riva di uno di essi e qualcuno di noi vi ha addirittura nuotato. Sfortunatamente non abbiamo avuto il tempo di studiarli da vicino e di conoscerli dettagliatamente. Tuttavia, siamo riusciti a scattare qualche foto, alcune delle quali si possono considerare autentici capolavori. Eccole qua:

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Alba paradisiaca

Buon Giorno a tutti dal paradiso… o forse dovrei dire Paradise!

Questo è il nome del posto in cui ho la fortuna di trovarmi ora: Surfer Paradise. È uno dei posto più belli al mondo da cui vedere l’alba – ancor meglio se dal sessantesimo piano della torre Q1. Quest’anno il panorama è più bello che mai: il cielo è completamente aperto e la vista si perde nell’orizzonte. Uno spettacolo mozzafiato!

Australia Surfers Paradise Gold Coast sunrise

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Nuova Zelanda 2013: giornate 9-11

Giornata 9: di nuovo in viaggio

Durante il nono giorno del nostro viaggio in Nuova Zelanda abbiamo vagabondato lungo alcune strade che avevamo già battuto durante la giornata n.7. Perciò abbiamo passato molto tempo contemplando panorami che avevamo già visto. Su molto pagine web si dice che questo percorso è uno dei più belli al mondo (tra quelli non troppo difficili) – e sono d’accordo. Ciò dimostra che Internet non mente. Provare per credere!

Nuova Zelanda Routeburn Track

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Aneddoti curiosi dal fronte della sicurezza IT

Il mio lavoro mi porta a correre da tutte le parti, parlare ad eventi e conferenze in giro per il mondo, incontrare esperti del settore con cui scambiare idee e opinioni. Un giorno ho pensato: perché non condividere questi aneddoti anche qui, nel mio blog? Con questa proposito ho iniziato a raccogliere alcune storie ‘curiose’ (e lo sono veramente) provenienti dal mondo della sicurezza IT.  Continua a leggere:Aneddoti curiosi dal fronte della sicurezza IT

Brevetti VS Innovazione

Ci sono opposizioni che sono paradossali: “Brevetti contro innovazione” suona contraddittorio come “api contro miele”, “hamburger contro panini”, “spiaggia contro mare” o “rock ‘n’roll contro droghe”.

Brevetti contro innovazione? Come può essere possibile? I brevetti esistono per proteggere i diritti degli inventori, offrire un ritorno sugli investimenti e in generale stimolare il progresso tecnologico. Beh, forse è ancora così in alcuni settori, ma nel mondo del software non più.

Attualmente, la legge in materia di brevetti per software è un po’ come… gli specchi deformanti del circo. È totalmente assurda e necessita al più presto di una riforma. Il sistema dei brevetti dovrebbe proteggere e incoraggiare l’innovazione e se non verrà rinnovato si bloccherà tutto (e in tal caso, complimenti!)

Ma come siamo arrivati a questo punto?

Nonostante le buone intenzioni, il sistema si è trasformato poco a poco in uno strumento di estorsione in cui obiettivo ultimo è il contrario di quello per cui è nato (in teoria, proteggere l’innovazione).  Il sistema dei brevetti si è trasformato in un ‘business tecnologico’, in un ‘animale dedito al racket’- un incrocio tra una gazza ladra e una scimmia cleptomane che afferra tutto quello che trova e lo porta dentro la propria tana.

Aumento del numero di cause che vedono coinvolte “patent troll”

grafico patent troll

 Fonte: PatentFreedom

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Un passo avanti e due indietro

Tutto dovrebbe succedere lentamente, ma se non siamo presuntuosi, continueremo a essere miserabili e confusi”

Veneikt Yerofeev

Non avrei mai pensato di usare questa frase per un mio articolo sull’industria antivirus ma così è stato. L’economia, la sete di danaro e di nuovi clienti possono talvolta corrompe anche i migliori. Oggi parliamo di una delle più importanti realtà nel settore della valutazione dei prodotti antivirus, AV-TEST.

Test, certificazioni e comparazione di prodotti: alcune nozioni base

Quali sono i criteri da considerare quando dobbiamo scegliere un prodotto e vogliamo il migliore? E come facciamo a sapere che il prodotto scelto è il migliore? Beh, probabilmente, la prima cosa da fare è osservare i risultati dei test comparativi  pubblicati nelle riviste specializzate o su Internet. Questo metodo è applicabile anche ai prodotti antivirs: sono molti i laboratori che realizzato test di valutazione sui prodotti; comparano un’ampia gamma di soluzioni antivirus, pubblicano i risultati e rilasciano certificazioni.

Per ragioni sconosciute (in seguito cercherò di dirvi il perché) il rinomato laboratorio tedesco AV-TEST ha modificato i criteri in base ai quali realizzava le sue valutazioni. In seguito a queste modifiche, i certificati rilasciati da AV-TEST non sono più attendibili come un tempo e risultano piuttosto inutili dato che non ci aiutano a determinare quali sono le reali funzionalità di un prodotto rispetto ad un altro.

Ebbene sì, è proprio così. Dichiaro ufficialmente che le certificazioni antivirus rilasciate da AV-TEST, relative ai computer per utenti home, non sono affidabili e non rappresentano la qualità dei prodotti dato che non comparano le soluzioni in modo adeguato. In altre parole, vi raccomando di non utilizzare la lista delle loro certificazioni come guida nel momento in cui dovete comprare un prodotto antivirus per il vostro computer di casa. Sarebbe logico pensare che due prodotti che hanno la stessa certificazione dovrebbero essere uguali (o perlomeno simili) in termini di performance. Con i nuovi standard e le nuove certificazioni di AV-TEST, il peso grava completamente sulle spalle dell’utente che deve analizzare attentamente i risultati dei singoli test. Quello che troveranno è che un prodotto che blocca il 99,9% delle minacce ha la stessa ‘certificazione’ di un prodotto che blocca solo il 55%.

test di valutazione

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