marzo 19, 2015
Bonneville: Utah salato
Siamo ancora negli Stati Uniti girovagando di città in città e abbiamo deciso di fermarci in una cittadina di cui non abbiamo mai sentito parlare prima, Wendover, nello stato dello Utah. La città ospita l’aeroporto più vicino alla famosa pianura salina di Bonneville Salt Flats.
Ok, atterrati. Ora prendiamo la macchina e facciamo un giro!
Sono fori di proiettile?
Bisogna prestare molta attenzione a non andare troppo fuori pista, perché poi si rimane “impantanati” nel sale. Evidentemente succede spesso dal momento che sulla strada si vedono spesso abbandonati pezzi di legno e targhe automobilistiche, tutto utilizzato evidentemente per tirar fuori l’auto.
Oops
L’aria qui sembra davvero pulita, forse è il sale a dare questa sensazione di aria di mare; o forse no, praticamente qui non umidità zero, come la nostra “brand awareness” negli Stati Uniti solo dieci anni fa.
Altro dato curioso: le distanze qui sono davvero difficili da misurare. Quanto dista quella collina laggiù? Due, tre chilometri? Poi guardando sulla cartina ci accorgiamo che si trova a sei chilometri!
Spostandosi di 300 o 500 metri dalla strada il silenzio è totale. Si possono udire solo i cristalli di sale che scrocchiano sotto le scarpe, il soffio del vento nelle orecchi e ogni tanto il suono di qualche aereo in lontananza. Che gioia! Tuttavia, questa totale assenza di coordinate spazio-temporali ci fa sentire strani. Ci rende riflessivi, a volte abbiamo pensieri quasi psichedelici. Camminiamo, camminiamo, ci giriamo intorno e… mamma mia quanto ci siamo allontanati! Ci tocca tornare indietro e questo è tutto. La definzione ideal di vuoto… cosmico!
Qualcuno vi ha camminato a piedi nudi. Io no di certo.
Lo yeti dello Utah?
Abbiamo deciso di dirigerci verso quelle colline in lontananza, giusto per vedere cosa fossero.
Ne è valsa la pena. In realtà sono delle grandi montagne, anche loro desolate, ma con meno sale! La maggior parte dei turisti si allontanano solo di pochi metri dalla strada, fanno le loro foto e i loro bei selfie, e poi ritornano in macchina verso la civiltà. Non si fa così. Bisogna prendersi un paio d’ore per comprendere la vera essenza di questo posto. Passato questo tempo si percepisce la serenità del luogo e la sensazione di essere in un altro mondo.
Wow! Altre macchine sono rimaste bloccate qui:
Non so se lo sapete, ma questa pianura salata è stata solcata da una serie infinita di mezzi di veicoli per tentare di raggiungere il record mondiale in una qualche categoria. Per questo ci sono impronte di pneumatici ovunque e verso qualsiasi direzione. Alcune sono davvero belle per la loro singolarità!
Vediamo miraggi all’orizzonte, l’aria calda rende sfocati gli oggetti in lontananza. I piedi delle colline si riflettono sulla pianura (l’effetto si vede solo nelle foto). Una macchina che si trova a una distanza di 10 chilometri sembre un UFO che viaggia in orizzontale sulla superficie dell’acqua, cosa che non è ovviamente.
Attenzione!
Le cose che si possono trovare! Cartucce di una mitragliatrice!
Qualche foto dall’alto:
L’aeroporto un tempo era una base militare. Ora è un aeroporto-museo. Guardate qua.
Si ritorna a volare…
Per concludere, qualche foto scattata da A.A., il mio compagno di viaggio:
Troverete il resto delle foto sulla mia pagina di Flickr.
Per oggi è tutto. Andiamo a dormire presto che domani ci aspetta l’alzataccia…
